
Orchestra Haydn, Musica d’arte für alle
La Stagione sinfonica e d’opera 2025/26
Musica d’arte für alle! E' stata presentata la stagione sinfonica e d’opera 2025/26 che partirà dal 30 settembre 2025. Su questo tema si svilupperanno intrecci tra stili e linguaggi musicali anche molto diversi tra loro. La Stagione verrà inaugurata con un programma completamente dedicato al grande repertorio barocco tra Bach (Concerto brandeburghese n. 1 e Suite per orchestra n. 3) e Händel (Concerto per organo op. 4 n. 4 e Musica per i reali fuochi d’artificio).
La nuova Stagione della Fondazione Haydn offre un ricco cartellone di appuntamenti sinfonici e d’opera. Tra le novità, l’aumento dell’offerta musicale e un modello di opera itinerante tra i castelli della regione.
La Stagione accoglierà alcuni grandi direttori, giovani bacchette internazionali e acclamati solisti della nuova generazione.
Sono 23 appuntamenti tra concerti sinfonici e opera. Una programmazione ancora più ricca all’insegna del grande repertorio, alcune rarità e nuove composizioni, capace di riunire alcuni tra i più importanti direttori e solisti, nonché acclamati artisti della nuova generazione, il cui talento continua a entusiasmare pubblico e critica di tutto il mondo.
Con il titolo Musica d’arte für alle il Direttore artistico Giorgio Battistelli rinnova il suo invito d’ascolto alla comunità con una programmazione capace di attrarre, nella diversità, interessi e gusti molteplici.
«Con questo titolo – afferma Giorgio Battistelli – ho voluto sottolineare l’intreccio di stili e linguaggi diversi che caratterizzano i vari appuntamenti della Stagione 2025/26 della Fondazione Haydn. Il termine “Musica d’arte” non vuole suggerire una proposta elitaria ma, al contrario, offrire al pubblico la musica della grande tradizione, estranea all’effimero processo di mercificazione del sistema industriale. Il tema principale si articola in quattro sottotitoli, anelli di un’unica catena che si agganciano per affinità, contrasti e opposizioni verso una visione musicale pensata per un pubblico eterogeneo, capace di abbinare ai grandi capolavori della storia a opere rare e nuove creazioni».
il Direttore artistico Giorgio Battistelli
«Sia il programma che le attività correlate coinvolgono i giovani e avvicinano il pubblico, accompagnandoli all’ascolto e alla conoscenza delle opere, grazie al coinvolgimento attivo e alla preziosa collaborazione di direttori, registi e solisti» afferma Monica Loss, Direttrice generale della Fondazione Haydn. «Un insieme di persone, la Haydn, che lavora per far sì che la Stagione diventi un’esperienza e un viaggio ricco di eventi, appuntamenti e occasioni di scambio per tutti. La Stagione 2025-26 è la numero 66 e rappresenta un bel traguardo che proietta e dà impulso a proseguire con impegno e passione».
La Fondazione Haydn ha scelto come Direttore musicale Ottavio Dantone e del Direttore ospite principale Thomas Dausgaard. Accanto a queste due importanti figure, per le prossime tre Stagioni musicali si innesta quella di Alessandro Bonato nel ruolo di Direttore principale dell’Orchestra Haydn. Recentemente inserito dalla rivista Forbes Italia tra le dieci personalità Under 30 più rappresentative del panorama dell’arte e della cultura, a partire da ottobre 2025, fino a giugno 2028, Alessandro Bonato diverrà uno dei punti di riferimento per l'orchestra, sviluppando un rapporto continuativo per definire un proprio percorso interpretativo.
Come Direttore principale dell’Orchestra Haydn, Bonato sarà presente sia nella Stagione sinfonica che in quella d’opera, e affiancherà il direttore artistico nella definizione della programmazione lavorando a stretto contatto con l’orchestra per contribuire alla sua continua crescita e alla visibilità nazionale e internazionale.
GRANDI DIRETTORI
Sarà proprio il Direttore musicale Ottavio Dantone a tenere il concerto inaugurale e altri tre appuntamenti caratterizzati da un costante abbinamento di opere del Barocco e del Classicismo a capolavori del Novecento, mentre con i due concerti di Thomas Dausgaard, il Maestro danese coronerà il triennio di attività come Direttore ospite principale dell’Orchestra Haydn. Tra i grandi nomi del podio, la Stagione vedrà il gradito ritorno del violoncellista Mario Brunello, presente nella doppia veste di direttore e solista, Michele Mariotti, Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, e dell’ungherese Gábor Takács-Nagy, dal 2007 Direttore musicale della Verbier Festival Chamber Orchestra, con la quale ha recentemente inciso l’integrale delle Sinfonie di Beethoven per Deutsche Grammophon.
GIOVANI BACCHETTE INTERNAZIONALI
Accanto ai grandi nomi della direzione d’orchestra, molti altri appuntamenti sinfonici saranno affidati ad alcuni tra i più interessanti giovani artisti della scena internazionale, per la prima volta alla guida dell’Orchestra Haydn. Tra questi figurano Vanessa Benelli Mosell, artista esclusiva per l'etichetta discografica Decca Classics, che salirà sul podio dell’Orchestra Haydn dopo essersi esibita in prestigiose sale tra Berlino, Londra e New York; la ventottenne Glass Marcano, direttrice d’orchestra di origini venezuelane; Hossein Pishkar, iraniano classe 1988, si è affermato all’attenzione internazionale con la vittoria nel 2017 del Deutscher Dirigentenpreis a Köln e l’Ernst-von-Schuch-Preis, dopo essersi perfezionato a Ravenna con Riccardo Muti; lo zimbabwese Vimbayi Kaziboni, che a soli 37 anni ha già diretto numerose orchestre in tutto il mondo, dalla Los Angeles Philharmonic alla London Philharmonic Orchestra e BBC Philharmonic, tenendo a battesimo prime esecuzioni di alcuni tra i più importanti compositori di oggi; l’italo-tedesco Nicolò Umberto Foron a soli 27 anni è già assistente di Sir Antonio Pappano alla London Symphony Orchestra e dell'Ensemble Intercontemporain, a seguito della vittoria della 17^ edizione del Donatella Flick Conducting Competition di Bucarest; Dmitry Matvienko, nato a Minsk nel 1990, Primo Premio e Premio del Pubblico all’ultima edizione della Malko Competition di Copenhagen, il più prestigioso tra i concorsi internazionali per giovani direttori, dopo essersi imposto al Concorso “Cantelli” di Novara nel 2020.
STELLE DELLA NUOVA GENERAZIONE
Non solo grandi direttori d’orchestra, ma anche giovani solisti acclamati sulla scena internazionale: la nuova Stagione sinfonica vedrà esibirsi il violista inglese Timothy Ridout che a soli trent’anni è stato indicato dal BBC Music Magazine tra i 12 più grandi violisti di tutti i tempi; Arsenii Moon, il ventiseienne pianista russo, vincitore assoluto del 64° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023, che continua a incantare le platee di tutto il mondo; i violinisti Giuseppe Gibboni, vincitore del Concorso Internazionale “Premio Paganini” di Genova nel 2021, primo violinista a riportare all’Italia tale riconoscimento dopo ben 24 anni; Mira Foron che dopo essere stata invitata a collaborare con Anne Sophie Mutter, a soli 22 anni debutterà con l’Orchestra Haydn diretta dal fratello Nicolò Umberto Foron; lo svedese Johan Dalene, che a 24 anni è definito l’astro nascente del nord dalla critica internazionale dopo aver vinto il prestigioso Concorso Carl Nielsen nel 2019; e il soprano armeno Hasmik Torosyan, vincitrice di diversi concorsi internazionali, dal 2011 solista principale del Teatro Accademico Nazionale Armeno dell’Opera e del Balletto A. Spendiaryan.
Con «Affinità elettive», l’opera sinfonica di Beethoven (le Sinfonie n. 2, 3, 4 e 8) sarà accostata alla Sinfonia n. 6 di Schubert, al Concerto per violino di Čajkovskij e all’Adagio e fuga K 546 di Mozart, oltre che alla Sinfonia n. 1 di Méhul, tra le espressioni musicali più vicine agli ideali della rivoluzione francese, il Concerto per violoncello di Schumann all’opera di Weinberg, compositore polacco che con la sua musica ha testimoniato le più ferree atrocità dei regimi autoritari del Novecento, o ancora i Quattro ultimi Lieder di Strauss alla Sinfonia n. 4 di Mahler.
Con «Attrazioni e contrasti» si proseguirà con l’accostamento delle Sinfonie di Haydn all’Intermezzo op. 8 del compositore mitteleuropeo Franz Schreker e Requies di Luciano Berio, dedicato alla memoria della moglie Cathy Berberian; la prima Sinfonia di Čajkovskij con Shaker Loops, brano del 1978 dell’americano John Adams; Mozart con due composizioni dell’argentino Alberto Ginastera; il Concert Românesc di Ligeti alla Quinta di Beethoven.
La serie «Moti e rivoluzioni» celebrerà il cinquantesimo anniversario della morte di Šostakovič con le Sinfonie n. 1 e 9, attorno alle quali graviterà la musica di Verdi, la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov, le Variazioni su un tema di Haydn di Brahms, il Concerto per violino di Beethoven, oltre a capolavori del Novecento come Danses concertantes di Stravinskij e la Sinfonia Classica di Prokof’ev, e al repertorio più raro qui rappresentato dal Notturno n. 1 di Martucci.
Infine, «Passaggio a Nord-est» proporrà le Sinfonie n. 1 e 4 di Brahms, la Sinfonia n. 2 del compositore norvegese Svendsen, che a cavallo tra Otto e Novecento ha lasciato numerose composizioni sinfoniche dal carattere marcatamente etnico, e alcune opere dei compositori danesi Bentzon e Nielsen, il musicista più rappresentativo di quell’area geografica, di cui verranno rispettivamente eseguiti il Concerto per violino n. 1 e Helios.
Al pari della Stagione sinfonica, anche il cartellone operistico curato da Giorgio Battistelli registra un aumento del numero dei titoli proposti rispetto allo scorso anno, tra nuove produzioni e coproduzioni con le più importanti realtà del territorio nazionale. Tra le novità di questa edizione, l’opera uscirà dal teatro, sua casa d’elezione, per raggiungere nuovi luoghi e incontrare così il suo pubblico, mentre i cantanti continueranno a essere selezionati grazie al lavoro della casting manager Clarry Bartha.
Ad inaugurare il nuovo cartellone sarà L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino, per la regia di Roberto Catalano e la direzione musicale di Alessandro Bonato.
Seguirà il dittico formato da Il segreto di Susanna del veneziano Ermanno Wolf-Ferrari e La notte di un nevrastenico di Nino Rota, una produzione della Fondazione Haydn su regia di Stefano Vizioli.
Dopo il successo dello scorso anno de Il barbiere di Siviglia, l’Artist in residence Fabio Cherstich si occuperà di due titoli, ovvero della regia de L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini per la direzione musicale di Alessandro Cadario, e della prima esecuzione italiana dell’opera contemporanea Note to a Friend di David Lang, compositore statunitense già Premio Pulitzer 2008, la cui musica si ispira al minimalismo e al rock, quest’ultima in una nuova produzione della Fondazione Haydn.
Con il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi, la Fondazione Haydn inaugura inoltre un nuovo format di opera itinerante che verrà sviluppato ulteriormente nelle prossime Stagioni. Durante i mesi estivi, grandi opere da camera troveranno così un nuovo palcoscenico all’interno dei castelli, palazzi, caffè e giardini più suggestivi del territorio regionale, per un modello d’opera itinerante capace di portare la lirica in spazi non convenzionali.
FUORI ABBONAMENTO
Sono due i concerti fuori abbonamento della Stagione: il Concerto d’inverno su musiche di Čajkovskij e Adams dirette da Hossein Pishkar e il Concerto di Capodanno su musiche della dinastia Strauss diretto da Alessandro Bonato.
www.haydn.it
Campagna abbonamenti dal 13 maggio, biglietti singoli in vendita dal 9 settembre 2025.
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Rovereto
APPLAUSI A RIPETIZIONE PER LO STRAUSS DI FABRIZIO VENTURA
(Rovereto 29 dicembre 2024) - E' vero: Strauss comunica ottimismo, voglia di vivere, di abbandonarsi al divertimento e al clima di festa, e introduce al fascino della Vienna di fine Ottocento, capitale elegante che aveva il mondo nelle sue mani. La famosa Austria Felix è quella che si trova nei suoi spartiti.
Anche il Concerto offerto a Teatro Zandonai di Rovereto dall'Orchestra Haydn diretta da Fabrizio Ventura, ha avuto il potere di portare il pubblico in quella magica e festosa atmosfera. Davvero impeccabile la direzione di Fabrizio Ventura che Strauss lo conosce bene anche perchè la sua specializzazione in direzione orchestrale è stata conseguita con la Karl Österreicher alla Musikhochschule di Vienna.
Già Direttore Musicale Generale del Teatro e dell’Orchestra di Münster in Germania, il m° Ventura ha diretto gli orchestrali in un godibilissimo concerto, gioioso e vivace, che ha offerto le composizioni della dinastia Strauss - Johann padre e figlio, insieme a quelle del fratello Eduard Strauss - abbinate a pagine di autori loro contemporanei, quali Carl Michael Ziehrer, Joseph Lanner e Carl Zeller.
Nato a Roma nel 1958, Fabrizio Ventura è stato iniziato alla musica dal padre, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida di Adalberta Spada, perfezionandosi e poi studiando composizione, quindi si è diplomato in direzione d'orchestra.
Numerosi i premi nei concorsi pianistici e prestigiose le sue direzioni: con l'Orchestra della Beethoven-Halle di Bonn, l'Orchestra Filarmonica Slovacca di Bratislava, l'Orchestra Filarmonica di Cracovia, al Festival di Edimburgo. Ha lavorato con l'Orchestra Sinfonica della Radio di Lipsia, l'Orchestra di Stato Bavarese e l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese di Monaco, la Staatsorchester di Stoccarda, l'Ensemble Klangforum di Vienna e la Wiener Kammerorchester. E' stato inoltre direttore musicale in molti teatri non solo europei (anche a Istanbul e ad Atene dove hadiretto produzioni liriche all'Opera Nazionale Greca).
Sul palco dello Zandonai, la giovane soprano bielorussa Maria Chabounia, apprezzata in alcuni dei più importanti teatri d’Europa per la sua brillante vocalità unita alla versatilità della presenza scenica. Grazie a lei la serata ha accostato le famosissime pagine di Strauss con pagine di lirica eseguita con impeccabie perfezione e stile. Deliziosa e brava, Maria Chabounia è nata a Minsk, dove a cinque anni ha iniziato a suonare il pianoforte. Dopo essersi diplomata nel 2016 all'Accademia Statale Bielorussa di Musica, si è perfezionata con Alfonso Antoniozzi, Dmitri Hvorostovsky e Mietta Sighele. E' stata Euridice nell'Orpheus di Telemann alla Staatsoper di Amburgo, Barbarina nelle Nozze di Figaro e Papagena nel Flauto magico di Mozart; Susanna nelle Nozze di Figaro a Malmö, Clorinda nella Cenerentola di Rossini ad Amburgo, Gilda nel Rigoletto verdiano al Teatro Bol'soj di Minsk, Musetta nella Bohème al Festival Pucciniano di Torre del Lago nonché Adele nel Pipistrello di Johann Strauß ad Anversa. Ha vinto prestigiosi premi e conosce bene il repertorio italiano.
Il concerto è partito con il piede sull'acceleratore della festa con la celeberrima Ouverture da Die Fledermaus (Il pipistrello). Composto nel 1874, il brano segnò il trionfo del “Re del Valzer” anche sulle scene teatrali, consacrando la sua fama al punto che, nel 1890, un sondaggio lo elesse a terza personalità più famosa d’Europa, subito dopo la Regina Vittoria e Otto von Bismarck.
Meraviglioso il celeberrimo Valzer Sul bel Danubio blu, elevato a vero e proprio inno dei più importanti Concerti di Capodanno di risonanza internazionale.
Nel repertorio di Strauss padre e figli e dei contemporanei ''minori'', Ventura era veramente a suo agio. Gran finale con la Marcia di Radetzky quando, oltre a drigere i suoi orchestrali ha diretto il pubblico, spontaneamente trascinato nel tradizionale battimani a tempo che ogni anno si ripete nel concerto di Capodanno al Musikverein di Vienna.
Applausi meritatissimi e a ripetizione. Ogni anno questa serata con l'Orchestra Haydn offre uno squarcio di bellezza e ottimismo sull'anno che si appresta ad arrivare.
Dei tre rappresentanti della dinastia Strauss, nel 2025 si ricorda un importante anniversario: a Johann Strauss Jr il mondo musicale rende omaggio nel 2025 per il suo 200° compleanno (>leggi qui).
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