
Anthony Pappano con la London Simphony Orchestra a Verona
7 settembre - Parte la XXXIV edizione de ''Il Settembre dell'Accademia''
Verona e il Teatro Filarmonico si apprestano ad ospitare un evento eccezionale: Sir Anthony Pappano che dirige la London Simphony Orchestra all'inaugurazione della XXXIV edizione de ''Il Settembre dell'Accademia'' con il talentuoso Seong-Jin Cho, che a soli 31 anni è considerato uno degli artisti più importanti dell’attuale panorama musicale.
L'evento grazie alla Accademia Filarmonica scaligera - presieduta da Luigi Tuppini che per un mese porterà a Verona alcune delle più prestigiose orchestre internazionali a partire dal concerto inaugurale del Festival con la celeberrima London Symphony Orchestra che eseguirà musiche di Šostakovič (in occasione del 50° anniversario della morte del compositore), Chopin e Beethoven.
Sarà dunque un avvio sfolgorante per la XXXIV edizione de “Il Settembre dell'Accademia” il prossimo 7 settembre al Teatro Filarmonico di Verona.
Il Maestro Antony Pappano, britannico d’origine italiana (con doppia cittadinanza (nato in Inghilterra da emigrati campani), è ritenuto l'erede della grande tradizione orchestrale internazionale. Si è formato negli Stati Uniti ed è stato nominato nel 2005 “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society. Nel 2012 è stato nominato Cavaliere dalla Regina Elisabetta e Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. Direttore Emerito dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia che ha diretto per 18 anni (dal (dal 2005 al 2023) portandola ai vertici mondiali, suggella, con i concerti di questa stagione Pappano, celebra il suo ventennale sodalizio con la London Symphony Orchestra.
C'è dunque grande attesa in questo concerto, anche per l’esibizione pianistica di Seong-Jin Cho, che si è contraddistinto a livello mondiale nel 2015, quando ha vinto il Concorso Internazionale Chopin di Varsavia, primo del suo Paese. Nel gennaio 2016 ha firmato un contratto di esclusiva con l’etichetta discografica Deutsche Grammophon. Trionfali i suoi concerti nei più importanti teatri internazionali.
Il concerto inaugurale del ''Settembre dell'Accademia'' si apre con la Sinfonia n.9 in mi bemolle maggiore Op. 70 di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič in occasione del 50° anniversario della morte del compositore russo, un gigante della musica del Novecento che, a differenza di quanto richiestogli dal regime stalinista per esaltare con solennità la vittoria sulla Germania nazista, permea questa splendida partitura del 1945 di un’atmosfera giocosa e ironica, secondo taluni perfino “triviale” in particolare nella chiusura: “un crescendo che porta al climax: una vera e propria parata – scrive Giovanni Meriani nelle note di sala - in cui si rivede lo Šostakovič compositore per il cinema in particolare nel colore variato di continuo e nei subitanei cambi d’armonia. Il sentimento di scherzo ironico e crudele domina la coda, chiusa in breve dal colpo di grancassa finale.”
Di Fryderyk Chopin la London Symphony eseguirà il giovanile Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore Op. 21, composto nel 1830 a Varsavia e accolto come “primo segno di maturità compositiva” del grande artista non ancora ventenne, che qui inserisce più d'una anticipazione della sua scrittura pianistica, del suo fascino melodico e colorito armonico inconfondibili, dei suoi futuri Notturni”.
La conclusione è affidata al titano Ludwig van Beethoven con la Sinfonia n.5 in do minore Op. 67, una delle più grandi e acclamate della storia della musica, con il suo incipit celeberrimo: quel motto di quattro note che continua a riapparire ostinatamente in tutta la composizione, “Il destino che bussa alla porta” pare abbia dichiarato Beethoven anni dopo al suo factotum Anton Schindler, la luce che giunge dal buio, la lotta dell’uomo contro il Fato.
PROGRAMMA
Dmitrij Dmitrievič Šostakovič
Sinfonia n.9 in mi bemolle maggiore Op. 70
Fryderyk Chopin
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore Op. 21
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n.5 in do minore Op. 67
***
LA STAGIONE
Il cartellone di questa XXXIV edizione, in programma dal 7 settembre al 1 ottobre 2025a Veron, annovera ensemble di prestigio mondiale e alcuni tra i più acclamati solisti e direttori d’orchestra.
La più antica accademia musicale d’Europa istituita nel 1543, ha organizzato sette serate imperdibili nell’arco di un solo mese che vedono esibirsi orchestre tra le più prestigiose al mondo, come la London Symphony Orchestra, la Dresdner Philharmonie con i suoi 150 anni alle spalle, o la pluripremiata Deutsche Kammerphilharmonie Bremen e, sul podio, alcune delle eccellenze del panorama internazionale: da Sir John Eliot Gardiner - alle sue prime presenze in Italia con la Constellation Choir and Orchestra fondata lo scorso anno, dopo il “divorzio” dalla Monteverdi Choir and Orchestra - a Iván Fisher o ad alcuni dei più interessanti “giovani” direttori del momento, come Dima Slobodeniouk e Andrea Minasi.
Sul palco solisti acclamatissimi saranno, nei diversi appuntamenti, il violinista Guy Braunstein, e i pianisti Seong-Jin Cho, Alexander Lonquich, Boris Giltburge e Beatrice Rana, “star” assoluta del momento, la cui interpretazione è stata elogiata dal Times per la “seduttività orfica” e la “leggerezza trascendente”.
Il programma nel suo complesso attraversa i secoli, da Bach e Mozart fino a Šostakovič - a ricordare i 50 anni dalla morte dell’artista - un’attenzione particolare è prestata all’Ottocento, con Mendelssohn, Brahms, Chopin e soprattutto con un tripudio di Beethoven, l’autore che getta un ponte tra il classicismo e la musica romantica.
Del compositore di Bonn, Alexander Lonquich direttore e solista e l’Orchestra da Camera di Mantova proporranno a “Il Settembre dell’Accademia”, in due serate consecutive, l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra; mentre l’iconica Sinfonia n. 5 in do minore sarà eseguita dalla London Symphony Orchestra, guidata nel concerto d’apertura del Festival (il 7/09) da Sir Anthony Pappano in veste di direttore principale del prestigioso ensemble per la stagione concertistica 2024-2025, e la Sinfonia n.7 in la maggiore risuonerà nell’interpretazione dalla straordinaria orchestra ungherese, la Budapest Festival Orchestra, fondata e diretta dal Maestro Iván Fischer.
Cartellone dunque d’eccezione per il Festival, che quest’anno cade nel cinquantesimo anniversario della riapertura del Teatro Filarmonico di Verona, ricostruito per volontà degli accademici dopo i bombardamenti che nel febbraio del 1945, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, dilaniarono una volta ancora (la prima fu l’incendio del 1749) l’edificio settecentesco, sala “all’italiana” realizzata su progetto da Francesco Galli Bibiena. L’adiacente preziosa Sala Maffeiana di inizi Seicento e il pronao del Curtoni anche in questo funesto frangente furono clamorosamente risparmiati, ma il recupero della sala concertistica più importante della città sull’Adige, ricostruita mantenendo il gusto e l’impostazione bibianesca, necessitò di un enorme impegno da parte dell’Accademia Filarmonica di Verona, impegno che continua incessante da oltre 480 anni.
Autore: Segreteria di Redazione
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