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Valdastico: è un'idea sbagliata

Il coordinamento No A31 ribadisce la sua posizione

''La Valdastico Nord è un'idea sbagliata, anacronistica e dannosa per l'ambiente''.  Il coordinamento No A31 ribadisce la sua posizione. ''Lo vogliamo ribadire, non esiste un tracciato ottimale, semplicemente bisogna abbandonare questo progetto''.

''Agire ancora oggi, in piena crisi climatica, con scenari europei ed internazionali complicati e drammatici, sprecando denaro (stiamo parlando di oltre 4miliardi) per un’opera dai risultati devastanti per il territori e insignificanti dal punto di vista del traffico, vuol dire compiere un passo indietro e penalizzare la nostra provincia''.

E quindi il no alla variante al pup, qualsiasi siano le sue uscite, è definitivo. ''Diciamo sì ad una seria programmazione volta a risolvere i problemi del traffico stagionale nelle nostre zone, diciamo sì alla messa in atto di politiche di mobilità sostenibile volte a ridurre il traffico e le emissioni, diciamo sì ad una politica che faciliti, attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, gli spostamenti dei cittadini trentini e dei nostri ospiti.

Nel corso di una conferenza stampa, il Coordinamento ha consegnato un documento nel quale riferisce delle ultime novità al riguardo e si rifa la storia delle promesse e dei legami tra la Presideza della Provincia e Confindustria Trento.

''Già da deputato, con interrogazione 4/00145 del maggio 2018, aveva perorato per conto di “alcune associazioni di categoria favorevoli al prolungamento A31Nord” (leggasi Confindustria) la causa di chi sosteneva l’uscita Rovereto SUD. E prima ancora, nel 2012, il deputato Fugatti aveva sottoscritto una interrogazione, n° 5-07605, a favore della Valdastico Nord. Per ben 13 anni si è dunque battuto per far passare il prolungamento a nord della Valdastico, andando contro tutti i territori, il consiglio delle autonomie locali, le associazioni ambientaliste e le opposizioni in consiglio provinciale.
Quanto è costato al cittadino trentino questa posizione ideologica di Fugatti? Tanto tempo e tanto denaro sottratti agli uffici pubblici ed ai cittadini''.

Il comunicato fa il punto sulle questioni tecniche. Lo riportiamo di seguito:

1) SS47 della Valsugana: tratto Pergine - Novaledo
Una delle giustificazioni che venivano adottate per sostenere il prolungamento a Nord della A31 erano le condizioni legate alla viabilità della Valsugana, in particolare nel tratto Novaledo-Pergine notoriamente ad una corsia per senso di marcia. In questi giorni è stata aperta la consultazione preliminare per la messa in sicurezza ed il raddoppio di quel tratto di strada.
A nostro avviso prioritariamente andrebbe definito un serio piano di mobilità sostenibile provinciale nel quale raccordare un insieme di interventi finalizzati alla riduzione degli inquinanti dovuti al traffico veicolare, a facilitare il trasferimento merci da gomma a rotaia, a potenziare il servizio pubblico. Analizzeremo il progetto nei suoi impatti ambientali ma certamente quest’opera sgretola definitivamente il castello di carte a favore del prolungamento a Nord della A31.

2) Elettrificazione della ferrovia della Valsugana.
Secondo le dichiarazioni dello stesso Fugatti, in risposta all’interrogazione della consigliera provinciale Lucia Coppola, le opere di elettrificazione del tratto ferroviario dovrebbero ultimarsi nel 2026. Sempre secondo il Presidente ciò comporterà un aumento dei passeggeri giornalieri dai 6.000 attuali ai 12.000 futuri, puntando ad intercettare un 17% del traffico veicolare, con un balzo del 10% rispetto all’attuale 7%. In termini numerici circa 2.300 autovetture al giorno per senso di marcia.

A nostro parere la direzione intrapresa è quella giusta ma dovrà necessariamente essere affiancata da urgenti interventi per velocizzare i tempi di percorrenza. È anzi opportuno
pensare a un ulteriore potenziamento: l’elettrificazione del tratto Borgo-Primolano-Bassano Interventi quest’ultimi che potrebbero essere attivati prima di qualsiasi eventuale iniziativa di raddoppio del tracciato.

3) I dati di traffico.
Dal progetto definitivo redatto nel 2017 dalla concessionaria Per prima cosa leggiamo che l’opera era prevista in funzione nel 2024, inutile ribadire che attualmente non esiste.
Secondariamente vengono fatte delle proiezioni di traffico già dal 2024 al 2035.
Proviamo a confrontare il dato fornito dall’assessorato competente della provincia in riferimento al traffico attuali sulla SS47.

Possiamo leggere che il traffico che transita attualmente sulla maggiore arteria viaria del corridoio est è di 23.047 veicoli medi giornalieri. Ben lontani dai 28.603 ipotizzati nello studio. Se consideriamo che al confine con il Veneto entrano circa 12.986 veicoli medi giornalieri, possiamo sostenere che 23.047 – 12.986= 10.061 sono veicoli indotti dal traffico intra provinciale. Prendendo in esame anche i 2.300 veicoli in meno per effetto elettrificazione ferrovia della Valsugana i dati risultano ulteriormente squilibrati tra previsioni e dati reali. In sintesi, i dati di traffico forniti negli ultimi decenni hanno dimostrato la sproporzione tra costi di costruzione e beneficio per la Valsugana. Pare inoltre evidente che le previsioni di aumento del traffico sono state esagerate.
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4) Il rapporto ISPRA sull’inventario delle emissioni del settore trasporti e scenari WAM (con le misure aggiuntive previste dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) 2024, ci informa che il settore trasporti è responsabile per il 28.3% del totale nazionale ed il trasporto su strada contribuisce per il 92,6% di tale percentuale. Facendo riferimento agli obiettivi del PNIEC riferiti alla decarbonizzazione entro il 2050, sempre ISPRA, ci fornisce queste proiezioni.

Fonte ISPRA, Marina Colaiezzi Come si legge dalla tabella le politiche da mettere in atto nei prossimi anni avranno come obiettivo di mobilità sostenibile la riduzione di circa il 18% delle mobilità con autovetture,
l’aumento del 32% della mobilità tramite treni passeggeri, l’aumento dell’8% dell’uso dei mezzi pubblici ed un 4% nell’uso di motocicli.
Guardando alle analisi proposte nel progetto definitivo di cui sopra, un aumento di oltre il 13% in 10 anni del traffico veicolare risulta decisamente irrealistico e in contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione.5) La concessione del tratto autostradale gestito dalla A4 Holding scade entro dicembre 2026, ed è regolamentata dall’atto unico tra la Società A4Holding ed ANAS del 9 luglio 2007. L’atto unico dopo numerosi passaggi è stato poi perfezionato con il I atto aggiuntivo tra il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’8 di aprile del 2020 e prevede : Art.4.2ter: Nel caso di mancata intesa degli Enti territoriali competenti in ordine all’individuazione del relativo tracciato entro il 31 ottobre 2020, nonché nel caso di mancata approvazione del progetto definitivo della Valdastico Nord, verranno conseguentemente definiti dalle Parti nei sei mesi successivi gli effetti sul Piano economico – finanziario e sulla concessione”.
Ricordiamo che tutte le spese per la realizzazione della Valdastico Nord sono a carico della Società. Nella migliore delle ipotesi si tratterebbe di un investimento tra i 3,5 ed i 5,5 Mld di Euro. Investimento che era alla base del precedente rinnovo ed aggiornamento della concessione, a suo tempo oggetto di procedura d’infrazione avviata dalla UE con oggetto
l’anomalia nell’assegnazione delle concessioni.
Stiamo attendendo il consueto rapporto della Direzione Generale per la Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali, Settore autostradale in concessione, per comprendere se sia avvenuta o meno una revisione del piano economico finanziario.
6) I Tracciati: a partire dal voltafaccia di Fugatti si sono mosse una serie di ipotesi progettuali relative ai tracciati “ottimali”. Il livello di approssimazione di tali valutazioni ci lascia sconcertati. Basterebbe leggere le valutazioni relative ai rapporti ambientali per comprendere che tale opera comporterebbe enormi carichi sull’ambiente. Stiamo parlando di due tratti in galleria della lunghezza di 13km e 11km in aree idrogeologicamente e in ecosistemi delicati.
A ciò bisogna aggiungere una lunghissima attività cantieristica con la movimentazione di decine di milioni di metri cubi di materiali.
 

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