Arte, Cultura & Spettacoli

Una rivoluzione chiamata Divisionismo

Novara, Castello Visconteo Sforzesco: ''Rivoluzione della Luce''

(in copertina Angelo Morbelli - Per sempre) - Sino al 24 gennaio 2021 Novara ospita la grande mostra ''Divisionismo La rivoluzione della luce'' al Castello Visconteo Sforzesco. Racconta la storia del Divisionismo italiano,  e di quella fu proprio una vera rivoluzione artistica grazie alle opere di 18 artisti e una sessantina di oere suddivise in otto sale.

La mostra era in programma  tra novembre 2019 e aprile 2020 ma venne chiusa anticipatamente per l’emergenza sanitaria. L’associazione METS Percorsi d’arte con l’appoggio della curatrice Annie-Paule Quinsac, tra i massimi esperti di Divisionismo italiano, per riottenere le opere e grazie alla generosità dei prestatori, privati e museali – inclusi i due musei svizzeri – che hanno creduto fino in fondo alla ripresa della mostra, si è potuto fare. mancheranno solo sette opere tornate "a casa" per motivi di conservazione. 

Non ci sarà l'originale della Maternità di Previati, opera estremamente fragile e di difficile movimentazione, che sarà rappresentata da una riproduzione di uguale misura collocata all’ingresso, dove si trovava all’inizio della mostra, nell’apparato didattico che spiega la storia e l’importanza dell’opera.

Ma ci saranno cinque nuove opere in mostra: un capolavoro di Segantini, Petalo di rosa (1890), che in un primo momento l’artista aveva pensato di notificare alla Triennale. La tela illustra un aspetto del simbolismo di Segantini, e la presenza di alcune microfotografie di analisi non invasive, che documentano l’uso dei metalli, permette di introdurre una riflessione sulla sua tecnica polimaterica. L’intero procedimento si coglie in modo più immediato grazie al confronto con il dipinto stesso. Venduta! (1897) di Morbelli, dal linguaggio divisionista raffinato dedicato alla prostituzione minorile, un assoluto capolavoro.

In mostra anche La piazza di Volpedo (1888), dipinta a Firenze, Nubi di sera sul Curone (1905-1906), e  Per sempre (1906), l’ultima delle due tele dedicate al “mal sottile”, la tubercolosi, flagello che allora falciava esseri giovani con una frequenza tale da tradursi nel morboso fascino ottocentesco del “fior reciso”, celebrato in memorabili poemi, liriche, dipinti e sculture, riflessione sulla caducità della vita umana.

Promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello Visconteo Sforzesco di Novara e dall’Associazione METS Percorsi d’arte, in collaborazione con ATL della provincia di Novara, BIG Ciaccio Arte e Fondazione Circolo dei Lettori, con i patrocini di Commissione europea e Provincia di Novara, con il sostegno di Banco BPM (Main Sponsor), Regione Piemonte, Esseco s.r.l, Fondazione CRT,  l’importante supporto di Enrico Gallerie d’arte e Gallerie Maspes, si avvale nuovamente della curatela di Annie-Paule Quinsac.

Accompagnano l’esposizione il catalogo scientifico pubblicato in occasione della prima mostra, con il saggio della curatrice corredato dalle schede biografiche degli artisti, le schede critiche delle singole opere affidate agli specialisti di riferimento e gli apparati bibliografici ed espositivi. Inoltre una pubblicazione più agile dedicata alle novità della mostra riproposta,  un percorso ricco e affascinante tra le opere più significative dei maestri divisionisti italiani in un luogo ricco di storia come il Castello Visconteo Sforzesco.

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