Arte, Cultura & Spettacoli

Gianni Calcagnini, l'artista che ha arato il cuore

Un cavallo e una grande oca negli spazi della Tenuta di Urbino Resort

Lungo la Strada provinciale  Montefabbri, c’è un mastodontico cavallo. E' l'opera "Il pensiero prima dell’azione" dell'artista marchigiano Gianni Calcagnini (Fano 1943). Opera, dunque, dedicata all'intelletto.

La metafora del cavallo, una puledra araba, che come vuole la leggenda nacque da un vortice di vento, impossibile da fermare e da domare, rappresentata come un cavallo che salta il globo, rappresenta la libertà senza confini.

 

Da queste parti l'artista decise di arare anche un cuore verde. Lo  si scorge da lontano, tra le colline della Valle del Foglia, nel Montefeltro. Disegnato  con piantumazioni sempreverdi su uno dei crinali prossimi a Urbino, il cuore si trova nella tenuta Ss. Giacomo e Filippo a qualche chilometro da Montecalvo in Foglia verso Sassocorvaro, poco sotto al maestoso cavallo che Calcagnini ha dedicato all'intelletto.

La relazione tra il cuore e il cavallo che salta verso il cielo, costituisce l'ideale complemento di una installazione permanente.

“Ho realizzato il cuore  nella terra argillosa di questi calanchi  - spiega l’artista - in un calanco destinato altrimenti ad essere incolto: è un cuore pulsante che ci mostra la bellezza di ogni angolo di natura, anche del più impervio; è il battito della terra che sente l’uomo prendersi cura di lei”.

Il cuore non è un tema casuale: Calcagnini è artista che ama la Pace, detesta la Guerra, Calcagnini. Pittore e scultore,  reduce da esperienze in Messico, Spagna, Iran e Stati Uniti, sperimenta ogni giorno con la natura, suo interlocutore preferito.

Nativo di Luca (Fano, PU), l'artista da tempo interviene con la sua arte nel paesaggio che lo circonda, nei pressi di Mondaino (RN), dove vive e lavora, e nell’Oasi de “La Badia”, all’interno della Tenuta Ss. Giacomo e Filippo:  360 ettari a coltivazione biologica in un ambiente incontaminato caratterizzato da colline marnoso-argillose, boschi, pianure fluviali e maestose querce secolari.

‘Verso nuovi lidi’ è l'ultima opera di "Giannino": un’oca migratoria realizzata  in ferro, resine e terre colorate. L’oca migratoria  animale che realmente frequenta le terre di Urbino e del Montefeltro, nel momento in cui apre le ali e raccoglie le energie per prendere il volo. Vola per migliaia di chilometri verso nord, tra i 3000 e gli 8000 metri d’altezza, solo per far sì che la propria specie continui.

"Ha tutto in testa, non ha navigatore, vive senza confini. E' un animale che ci invita alla libertà" afferma l'artista.

La scultura è mastodontica e domina  le colline della Tenuta. "Lo scopo della mia opera è di far fermare chi passerà lungo questa strada per osservarle".  E crediamo che farà una felice pausa dentro la Tenuta Ss. Giacomo e Filippo, posta sotto tutela del SIC della Provincia di Pesaro e Urbino, opera anche l'azienda agricola della famiglia Bruscoli che tramanda la tradizione rinascimentale delle colture e la filosofia del territorio nel rispetto dell’ambiente e delle sue radici storiche.

Gianni Calcagnini detto Giannino, era l'artista giusto per questo luogo.


Autore: Corona Perer

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