Scienza, Ambiente & Salute

Ghiacciaio Marmolada arretrato di 1200 metri

L'altro problema: i molti, troppi sorvoli

(Padova 9/9/2024) -  Il Ghiacciaio Marmolada, è arretrato di1200 metri. L'allarme arriva da Padova dove Legambiente ha fornito i dati sullo stato di salute del ghiacciaio che peggiora anche (e soprattutto) per la stesura dei teli che dovrebbero difenderlo.

Tra microplastiche e rifiuti preoccupa l’inquinamento legato ai teli geotermici che per Legambiente sono solo un accanimento terapeutico. Attualmente ci sono 4 ettari di teli sul ghiacciaio, un numero che è raddoppiato rispetto all’inizio. 

Il ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, è in coma irreversibile - è stato detto -  dal 1888 è arretrato di 1.200 metri e con un innalzamento della quota della fronte di 3500 metri. Negli ultimi cinque anni il ghiacciaio ha perso ben 70 ettari di superficie, ossia pari a 98 campi da calcio passando da circa 170 ettari del 2019 ai 98 nel  2023.  A questo ritmo entro il 2040 il ghiacciaio della Marmolada non esisterà più.

Una condanna a morte che condivide con i due ghiacciai più grandi delle Alpi, quello dell’Adamello, situato tra Lombardia e Trentino, e quello dei Forni, in Lombardia, tutti e tre posti sotto i 3500 metri
e segnati da perdite di spessore importanti. Misure sulle condizioni superficiali dei ghiacciai indicano che il ghiacciaio della Marmolada e dei Forni hanno picchi di perdita di spessore a breve termine rispettivamente di 7 e 10 cm al giorno;  mentre per il ghiacciaio dell’Adamello le misurazioni a lungo termine rilevano che la perdita di spessore derivata dalla fusione glaciale permette di camminare oggi sul ghiaccio derivato dalle nevicate degli anni ‘80.  

Preoccupa anche la perdita di spessore dei tre grandi ghiacciai alpini:  Marmolada e Forni con picchi a breve termine di 7 e 10 cm al giorno; per l’Adamello le misurazioni a lungo termine rilevano che la perdita di spessore permette di camminare oggi sul ghiaccio derivato dalle nevicate degli anni ‘80.

L’Università di Padova, a luglio ha fatto un primo campionato dell’acqua fusa del ghiacciaio.

C’è poi la questione dei rifiuti abbandonati in quota, di ieri e di oggi. Sono circa 400 quelli trovati e raccolti sulla Marmolada dal team di Carovana dei ghiacciai e dai volontari che il 6 settembre, hanno condotto una operazione di pulizia.

Poi c’è la questione dei troppi sorvoli (ne parliamo in questa pagina con un commento di Luigi Casanova) e come non bastasse la gestione degli impianti chiusi e da smantellare
come quello a Pian dei Fiacconi.

L’impianto di risalita, chiuso nel 2019, è stato travolto dalla valanga del 2020. Oggi in quota rimane una struttura abbandonata e sventrata dalla valanga e dal pesante impatto ambientale e paesaggistico in un’area montana che è patrimonio Unesco.

Per questo Legambiente chiede si intervenga al più presto per smantellarlo e che non vengano costruiti altri impianti di risalita visto che la zona di Pia dei Fiacconi è considerata zona rossa, ossia zona a pericolosità P-4 elevata,  che nella scala di valutazione è la pericolosità massima.   

I mali del ghiacciaio sono stati diffusi oggi nel corso di una conferenza stampa a Padova, presso il
Museo di Geografia dell’Università di Padova, dove sono intervenuti: Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente CIPRA Italia, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Valter Maggi, presidente del Comitato Glaciologico Italiano, Marco Giardino, vicepresidente Comitato Glaciologico Italiano, Mauro Varotto, Università degli studi di Padova, Aldino Bondesan, Coordinatore CGI per le campagna glaciologiche delle Alpi Orientali,
Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto, Andrea Pugliese, presidente di Legambiente Trento.

9 settembre 2024

**

Marmolada, troppi sorvoli

di Luigi Casanova *

*Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia - L’emergenza dei voli turistici sulle montagne: devono avere fine grazie a una legge nazionale severa. Ben 25 anni fa, 28 agosto 1998, Mountain Wilderness costruiva la prima proposta di rilancio della storica montagna abbandonata dall’inerzia della comunità trentina e veneta.

Purtroppo si deve ammettere che nessuna di quelle proposte a oggi, 25 anni dopo, è stata attuata. Si sono prodotti piani interregionali (2003), provinciali (Trento 2007), comunali di Canazei (2017 – La Marmolada dell’Immaginario) tutti rimasti lettera morta nonostante la fondatezza, riconosciuta, delle linee culturali e sociali di Mountain Wilderness e del suo costante impegno.

La validità di quella visione è tutt’ora attuale. Con due rafforzativi non trascurabili che ne pretendono una urgente applicazione. I cambiamenti climatici in atto e il valore crescente della risorsa idrica.
Mountain Wilderness rilancia il suo programma (sarà reso pubblico a fine settimana).

L’istituzione di un tavolo interregionale che discuta del futuro qualitativo dell’intero gruppo attingendo fondi cospicui da progetti europei;
Una specifica attenzione al divenire del ghiacciaio e della risorsa idrica,
La riqualificazione della montagna abbandonata ormai da decenni;
La costruzione della via della Grande Guerra con potenziamento dei diversi musei privati sulla guerra;
La valorizzazione sentieristica dell’intero gruppo;
La tutela severa della fauna, della flora, della geologia del gruppo;
L’accessibilità, anche ciclistica, del lungo lago;
L’apertura alla visita archeo – industriale dell’idroelettrico;
La qualità del lavoro nei servizi turistici;
Il recupero qualitativo e energetico degli edifici in quota;
Il riposizionamento dei parcheggi in tutta l’area;
La riscrittura delle carte dei pericoli, valanghiva, forestale, naturalistica e pianificazione urbanistica dell’intero gruppo con un obiettivo prioritario: consumo di suolo libero uguale a zero.

I presenti hanno posto le basi per il rilancio di un progetto che deve forzatamente trovare tempi di realizzazione, quindi investimenti e lavoro urgentissimi.
Un solo obiettivo su tutto: si vuole rivivere una Marmolada che riporti all’attenzione dei frequentatori al sua gloriosa storia, sciistica, alpinistica, turistica e paesaggistica.

26 agosto 2023

 

 

 

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)