
Sottoguda e i suoi Serrai
Sotto la Regina delle Dolomiti un borgo e un canyon naturale
(Corona Perer, 18 luglio 2021) - La minuscola frazione di Sottoguda nel Comune di Rocca Pietore va orgogliosa dei suoi "Serrai", i famosi canyos sotto la Marmolada (attualmente chiusi e inagibili), inoltre ha la particolarità di ospitare il Bosc del Faiér, una faggeta che risulta essere la più alta d'Europa.
E' un tipico villaggio di montagna dell’area Dolomitica con scorci unici. Un piccolo paesino di 88 anime (delle quali 12 bambini), con i fienili-abitazioni, i Tabiei, oggi in gran parte ristrutturati che donano al piccolo e raccolto centro abitato un fascino particolare. La popolazione è di origine e tradizione culturale e linguistica ladina, del gruppo etcnico riconducibile ai Ladini di Livinallongo.
L'aver preservato attività tradizionali tipiche legate alla lavorazione artigianale del legno e al ferro battuto l'ha fatta entrare nel Club dei Borghi più Belli d'Italia per i suoi goielli naturali e il suo centro storico. Basta passeggiare nel piccolo abitato per cogliere la bellezza di questo borgo.
Consigliamo di prendersi il tempo di una sosta nel piccolo borgo silenzioso dove è una fontanella a violare il silenzio, o il vociare di qualche turista. Il villaggio ha il suo cuore attorno alla Chiesa dedicata ai santi Rocco, Sebastiano e Fabiano, tanto piccola quanto è grande la chiave per aprirla (foto di copertina). Risale al 1400.
La Chiesa dedicata ai santi Rocco, Sebastiano e Fabiano
A Sottoguda di solito si arriva proprio perchè è la porta di ingresso ai Serrai che possono essere visitati sia da Malga Ciapela sia partendo dall'abitato di Sottoguda. Fino al 2018 i Serrai sono stati la gemma più preziosa ed hanno portato turismo internazionale. Al momento sono però chiusi a seguito dei danni causati dalla Tempesta Vaia nel 2018. Ma i soldi per la sistemazione ci sono e i lavori sono anche partiti nel febbraio 2021. Un intervento da circa 9 milioni di euro eseguiti da un pool di sette imprese Bellunesi che si sono aggiudicate l’appalto. E' stato stimato che ci vorranno circa 620 giorni consecutivi. In due anni si potrebbe tornare a visitarli. Se così sarà, mettiamo in agenda per l'estate 2023 una visita anche a questo gioiello naturale.
Pur essendo un minuscolo paesino ha un proprio patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la gran parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti, ma con le caratteriste autentiche dei piccoli villaggi di montagna nelle Dolomiti.
Il riconoscimento di luogo tra i Borghi più Belli d'Italia è arrivato nel novembre 2016 e da allora è partita la valorizzazione anche del borgo.
Tutto attorno è possibile fare passeggiate nel verde rigenerante. E a poca distanza c'è Malga Ciapela con i suoi verdi pascoli e gli impianti modernissimi di risalita.
Nelle giornate di sole sono a portata di mano le terrazze dei numerosi rifugi in quota, grazie alla vicinanza da Malga Ciapela da dove partono le funivie che conducono in vetta alla Marmolada (3343 metri) e per il Padon (2407 metri). Da qui panorami mozzafiato, malghe e alpeggi.
Passeggiata a Malga Ciapela lungo il torrente Pettorina (foto. C.Perer)
Consigliamo una visita al Rifugio Padon dove si mangia molto bene. In pochi minuti si sale dai 1900 metri di Malga Ciapela ai 2407 del Rifugio e di qui si può ulteriormente salire per andare a vedere le trincee della grande Guerra (ne parliamo > qui). Ed inoltre si può osservare l'imponenza della Marmolada posta di fronte al Rifugio.
Oppure si può decidere di andare per malghe. Magnifica Malga Laste, gestito dalla famiglia Dorigo, dove si può assistere al lavoro del malgaro. La tradizione casearia si tramanda di generazione in generazione e qui è possibile degustare i prodotti genuini e locali del territorio.
L'accoglienza familiare è il plusvalore di questi luoghi.
A tenere vivi usi e costumi ladini non sono i vecchi, ma i giovani, segno di quanto sia radicata la tradizione. "Siamo soprattutto degli amici" dice Anna del Grop De Bal Marmolèda.
Amici che amano vestirsi con gli abiti tipici e ballare valzer e polche al suono della fisarmonica: per se stessi e per i turisti.
I SERRAI DI SOTTOGUDA
Quando torneranno visitabili i Serrai di Sottoguda ripartirà anche il turismo internazionale che li conosce molto bene. Sono infatti una meraviglia, un canyon la cui bellezza si può solo sperimentare: nessuna foto rende giustizia a questo ben di Dio posto ai piedi della Regina delle Dolomiti, la Marmolada. Il loro nome arriva da dialetto ladino: "Serrai" deriva da "serrare" ovvero chiudere: questa gola stretta dalle pareti verticali un tempo erano l’unica via di comunicazione per il Passo Fedaia.
I Serrai sono il frutto di uno scavo lento e continuo operato da Madre Natura. Artefice del miracolo il torrente Pettorina ed ancor prima l'erosione dei ghiacciai: l'acqua ha scavato un canyon di circa 2 km. L'erosione delle rocce ha determinato gole alte centinaia di metri e orridi unici al mondo. Siamo in comune di Rocca Pietore a Malga Ciapela, ai piedi della Marmolada.
I Serrai di Sottoguda sono stati dichiarati riserva naturale. Prima del disastro erano visitabili durante la stagione estiva a piedi, a bordo di un trenino che partiva dall'abitato di Sottoguda e in bici esclusivamente in salita.
D'inverno il paesaggio naturale è incantevole e costituito dalle numerose cascate ghiacciate, poste ai lati del passaggio, che diventano per gli ice climber di tutto il mondo, un'attrazione irresistibile. Ma si dovrà attendere ancora con pazienza che i lavori siano ultimati (attorno ad inizio 2023).
I Serrai sono celebri anche per essere ai piedi della Marmolada, la regina delle Dolomiti dove c'è il Museo della Grande Guerra a quota 3000. Visitarlo è una grande emozione: si capisce cosa fu la vita di trincea e la difesa strenue dei confini (ve lo raccontiamo > qui).
PER SAPERNE DI PIU’
WEB: www.visitmarmolada.com
E-MAIL: info@marmolada.com
TEL: +39 0437 722277
Autore: Corona Perer
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