Viaggi & Reportages

In Marmolada a quota 3000 il museo più alto d'Europa

Nella stazione funiviaria di Serauta un libro aperto sulla Grande Guerra

(Rocca Pietore, 15 luglio 2021) - Il Museo Marmolada Grande Guerra 3000  è il museo più alto d’Europa: a quota 3.000 m, nella stazione funiviaria di Punta Serauta,  è situato nel luogo in cui gli eserciti d’Austria-Ungheria e d’Italia si affrontarono tra il 1916 a il 1917. E' il cuore della Zona Monumentale Sacra della Marmolada dove cippi, una cappella, targhe e bandiere ricordano il ruolo svolto dalla Regina delle Dolomiti durante il conflitto mondiale.

All'interno si compie un percorso multimediale attraverso la vita quotidiana del soldato: scorci di umanità, testimonianze e resti emersi dalle gallerie scavate nel ghiacciaio della Marmolada durante la Prima Guerra Mondiale.

Su questo fronte migliaia di soldati si affrontarono in condizioni climatiche proibitive. Allo scoppio del conflitto italo-austriaco la Marmolada assunse importanza per il mantenimento della linea difensiva austriaca: se avessero conquistato il massiccio gli italiani sarebbero potuti avanzare attraverso le valli di Fassa e Badia.

Viene volutamente viene posta l’attenzione sull’aspetto emotivo della guerra e la dura vita degli uomini soldati, senza rimarcare differenze di bandiera o nazionalità. Si entra da quella che è la ricostruzione di un ponte di legno come quello costruito dai genieri dell'esercito.

Lo si fa raccontando sia gli uni che gli altri. Italiani e austriaci pur con differenti dotazione (più scarse i primi, più organizzate i secondi) vissero una lunga ed estenuate resistenza.

Il percorso parte dalla realtà d’inizio Novecento quando le popolazioni della Val di Fassa da un lato e della Val Cordevole dall'altro, amiche fino ad allora ed abituate a scambi e contatti, si ritrovarono di colpo ad essere nemiche. 

I soldati Italiani, occupata Forcella Serauta il 30 aprile 1916, costruirono sul massiccio roccioso di Punta Serauta un vero e proprio fortilizio, formato da numerose grotte collegate da facili camminamenti in roccia. Qui vissero fino a novembre 1917 in una estenuante guerra di posizione contro lo sbarramento austriaco Forcella V - Sasso delle Undici.

L’esercito austro-ungarico dal canto suo realizzò un’opera unica nel suo genere: la Città di Ghiaccio. Inventata dall’ingegner Leo Handl nelle viscere della Regina delle Dolomiti, permise sia il mantenimento delle posizioni che la sopravvivenza dei soldati esposti a condizioni estreme. L'ingegnere di Innsbruck compì studi approfonditi di glaciologia, nivologia e tecniche di costruzione sul ghiaccio mai eseguiti prima, illustrati in diversi articoli che l’ufficiale pubblicò sia durante che dopo la guerra. La Città di Ghiaccio resistette per alcuni anni, poi venne distrutta dai movimenti del ghiacciaio.

Il filo conduttore di questo percorso è rappresentato da stralci di diario e lettere che descrivono il vissuto, l’interiorità e gli stati d’animo dei soldati. 

La Città di Ghiaccio era costituita da un complesso labirinto di gallerie scavate nel cuore del ghiacciaio, dentro profondi crepacci, e metteva in collegamento le basi logistiche ai piedi del monte, sul versante trentino, con le posizioni più elevate di Punta Rocca (3265 m) e Forcella Vu dove probabilmente si trovano ancora sepolti 15 fanti italiani caduti a causa di una mina austriaca: possono raggiungerla gli escursionisti più esperti su un percorso che è possibile effettuare in tutta sicurezza con l’accompagnamento di una guida specializzata, su prenotazione.

L’origine del museo risale al 9 giugno 1990 quando venne inaugurato per la prima volta, all’interno della stazione di arrivo della funivia a Serauta, su volontà del dr. Mario Bartoli e del dr. Bruno Vascellari, a cui ancora oggi è dedicato. Nel 2015, in occasione della commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, è stato ampliarto e ristrutturato ex novo. ll costo dell’opera è di circa 1.400.000 € è stato finanziato dalla società Marmolada srl, con un piccolo contributo della Regione Veneto.

La quotidianità della vita del soldato, condotta in condizioni estreme tra rocce, neve, ghiaccio e temperature polari è documentata da pezzi originali rivenuti in loco. 

Il museo ricostituisce la vita in trincea e nelle baracche, grazie ad un doppio tunnel espositivo che mette l’accento sulle diverse realtà della guerra: gli aspetti sanitari, il duro lavoro, la lotta contro le forze della natura, la nostalgia di casa, il trasporto dei feriti.

L’allestimento, curato dall’architetto Claudine Holstein di G22 Projects Srl, si avvale di moderne tecnologie per consentire al visitatore di immedesimarsi realmente nelle condizioni climatiche d’alta quota. Da due piccole pertugi nel muro si ifilano le mani e si può sentire dal simulatore il freddo patito dai soldati e la difficoltà a respirare ad una altitudine superiore a 3000 metri, si possono inoltre sentire i rumori della guerra e vedere filmati d'epoca.

Usciti dal museo, dalla stazione di Serauta, si snoda un percorso alla scoperta della Zona Monumentale Sacra: uno stretto sentiero sul versante sud-est di Serauta, ben tracciato e agevolato con una fune metallica nei passaggi più stretti ed esposti, che attraversa antichi camminamenti da cui si possono vedere la caverna del posto di comando, l’osservatorio, l’infermeria e la stazione della teleferica del Fortilizio Italiano.

La Zona Monumentale Sacra è affidata alla tutela del Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra (Min. Difesa) per ricordare e onorare gli uomini che combatterono sulla Marmolada durante la Prima Guerra Mondiale. Le postazioni di guerra italiane e austro-ungariche, perfettamente sono agibili e visitabili durante il periodo estivo.

Tra le novità la guida interattiva Geochip che permette di conoscere e approfondire in autonomia gli aspetti più importanti della Marmolada e del Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M.

La Marmolada è inoltre il luogo in cui dove ogni anno, il 26 agosto, viene celebrata la Santa Messa in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II: un appuntamento che unisce la spiritualità del Santo Papa e la solennità della montagna dolomitica a cui era particolarmente affezionato. Una cappella a Punta Serauta dedicata alla Madonna delle Nevi scolpita dallo scultore Franco Fiabane (che nel mantello ha inciso i profili dei versanti della Marmolada) ricorda quell'evento con immutata devozione da oltre 40 anni.

“La montagna era per Giovanni Paolo II senza dubbio un momento di divertimento, ma soprattutto di preghiera. Il silenzio della montagna era la cosa più bella per il Papa e quel silenzio gli permetteva di immergersi in preghiere profonde e quasi mistiche” ricorda Lino Zani, alpinista, guida e accompagnatore del Pontefice, che ebbe il dono di passare tante giornate passate tra le vette con il Papa.

Nel 2019 nella Grotta della Madonna Regina delle Dolomiti a Punta Rocca (3265 m)h è stato ricordato il 40° anniversario da quella storica visita voluta dal Pontefice per ricordare Papa Albino Luciani ad un anno dalla morte. Il Papa polacco consacrò la statua della Madonna delle Nevi, poi collocata nella grotta-cappella dove è divenuta oggetto di particolare devozione.

La Regina delle Dolomiti, ha il primato di essere la vetta più alta del gruppo montuoso Patrimonio Unesco. Con i suoi 3.343 m. custodisce un particolare fascino anche durante l’estate. Meta ambita dagli alpinisti, è accessibile a chiunque, grazie a un impianto funiviario con stazioni prive di barriere architettoniche.

Bastano 12 minuti da Malga Ciapèla (1.450 m) per raggiungere le due stazioni di Serauta e Punta Rocca (3.265 m)  l’unico punto da cui è possibile ammirare tutti i 9 sistemi delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, e non solo.

Novità della stagione, inoltre, l’introduzione di uno shop online per l’acquisto dei biglietti della funivia, che permetterà di ridurre e velocizzare le code alle casse: dal sito di Funivie Marmolada o Dolomiti Superski, una semplice procedura consente di ricevere via mail un voucher con QR code, necessario per accedere agli impianti.

La società che gestisce gli impianti ha creato un Bar Ristorante della stazione di Serauta (2.950 m) che consente di fare una sosta di gusto con i patti tipici della tradizione agordina. E c'è anche un piccolo shop di souvenir tipici a prezzi assolutamente proporzionati.

Durante l’estate, vengono organizzate su prenotazione alcune iniziative che combinano panorama, svago e benessere. Punta Rocca ha una terrazza panoramica eccezionale dove la vista si estende a perdita d’occhio dalle cime dolomitiche fino alla laguna di Venezia e alle vette austriache, ma anche verso il basso mostrando in tutta la sua bellezza la strapiombante parete sud della Marmolada, da un lato e dall’altro verso il ghiacciaio più ampio delle Dolomiti e il Lago Fedaia. Ed è su questa terrazza che è possibile fare lo Yoga dalla Regina  ogni venerdì, dal 9 luglio al 3 settembre, lezioni di yoga che rasserenano corpo e spirito, seguite da un’abbondante colazione. 

Qui, dove ogni “panorama è uno stato d’animo”, si organizzano anche albe e tramonti in musica. Tramonto in Jazz, programmato per il 20 agosto, offre invece lo spettacolo dell’Enrosadira - l’arrossire caratteristico della roccia Dolomia al calar del sole - da ammirare dopo aver gustato un aperitivo a ritmo di musica Jazz organizzato presso la stazione di Serauta.  Dopo le  escursioni, ci si può rifocillare anche al bar di Malga Ciapèla.

info:
Marmolada - Move To The Top
Consorzio Turistico Marmolada

La Marmolada, regina delle Dolomiti

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)