
La cacciatrice di piante e la buganvilla
Racconti Green di Gloria Canestrini
La cacciatrice di piante e la buganvilla - La storia delle piante è fitta di avvenimenti, avventure, processi, editti, viaggi, naufragi, assassinii, battaglie. O, meglio, questa è la storia dei tanti uomini ( e donne, come vedremo tra poco) che nella loro vita hanno avuto a che fare con questi risvolti esistenziali estranei alla pura coltivazione, allo studio, all'acquisto o alla semplice contemplazione delle specie botaniche presenti sul nostro pianeta.
E' il caso avventuroso di Jeanne Baret, considerata la prima donna ad aver compiuto la circumnavigazione del globo, al seguito della spedizione di Louis Antoine de Bouganville sulla nave l'Etoile, durata dal 1776 al 1769.
La sua storia inizia in Francia, a Chatillon, come dama di compagnia del medico naturalista Philibert Commerson, già noto nel suo paese come botanico ufficiale di corte e per aver introdotto, creando un giardino botanico ad hoc, l'ydrangea, ossia la splendida ortensia.
Come ogni appassionato naturalista, il dottor Commerson era uso tenere un diario, pubblicando le sue ricerche e alla sua fama si deve l'ingaggio in qualità di studioso e consulente propostogli dall'ammiraglio de Bouganville per un viaggio di studi ed esplorazioni che nei propositi iniziali doveva guidare la nave della marina militare francese Etoile fino a Thaiti, ma che finì per circumnavigare la Terra.
Jeanne Baret da tempo, oltre che giovane ed energica governante/infermiera dello scapolo Commerson, era divenuta anche sua appassionata collaboratrice in ambito naturalistico e botanico.
Questa era una passione che coltivava fin da piccola, cercando nelle erbe i rimedi naturali e catalogandole in un erbario improvvisato a seconda delle loro proprietà. Fra i due naturalisti, quindi, nelle lunghe sere dedicate ad erbari e ricerche, era anche scoccato l'amore: va da sé che, quando le fu annunciata la spedizione, Jeanne aderì subito al progetto. Già, ma come fare? Nessuna donna allora poteva essere imbarcata su una nave militare, dal momento che un'ordinanza reale impediva la presenza femminile a bordo. La soluzione fu fantasiosa quanto semplice: Jeanne si travestì da uomo e divenne Jean!
Chiesto e ottenuto il permesso di portare con sé un valido assistente, il professor Commerson riuscì a imbarcare sull'Etoile la sua compagna, opportunamente mascherata.
Un disegno apparso postumo e dovuto alla grande fama di cui godette all'epoca Jeanne Baret ( era nata nel 1740 e morì nel 1807) la ritrae con una giacchetta blu da marinaio indossata sopra una pratica tuta a righe gialle e trattenuta in vita da una fusciacca rossa, come la berretta spavaldamente indossata. Solo uno scialle fiorito verde, morbidamente appoggiato a un braccio ( ma potrebbe anche trattarsi di un fascio di erbe e di fiori a testimonianza delle conoscenze botaniche di Jeanne) , concede il beneficio del dubbio sul genere di appartenenza dello strano marinaio.
La cosa però non destò alcun dubbio, né nell'ammiraglio, né nella ciurma composta da più di cento marinai e, salpato il vascello a vela, iniziò l'avventura per mare che avrebbe condotto sia l'ammiraglio De Bougaville che Jeanne Baret alla loro consacrazione in campo botanico.
A lei infatti è attribuito il merito di aver raccolto il primo esemplare di Bouganvillea nei pressi di Rio de Janeiro nel 1767, e, dalla prima descrizione fattane dal dottor Comerson nel suo diario di viaggio, questa magnifica pianta appartenente alla famiglia delle Nyctaginaceae, raccolse un successo crescente in tutta Europa e, infine, in tutti i continenti. Chi non conosce infatti gli imponenti arbusti rampicanti, dai fiori ( in realtà sono brattee che custodiscono i piccoli fiori a forma di pistillo) che esplodono in diverse tonalità di rosso, ma anche arancioni, rosa, bianchi e gialli, che ravvivano i centri abitati, le case, i muri, dalle coste mediterranee alle città assolate del Nord?
Jeanne fu smascherata una volta approdati a Thaiti, essendo stata circondata e svestita da autoctoni polinesiani: laddove l'inganno era riuscito con i suoi conterranei, non aveva indotto in errore i cosiddetti “selvaggi”!
Il dottor Commerson dovette rivelare la verità al suo ammiraglio e qui le versioni divergono: una parte della storia vuole che questi, indignato, sbarcasse in fretta e in furia la coppia a Mauritius, mentre altri sostengono che, in virtù del suo preziosissimo contributo quale catalogatrice instancabile delle specie botaniche incontrate nel viaggio, Jeanne e il suo compagno rimasero trionfalmente al loro posto.
La prima versione è comunque la più attendibile: mai un alto ufficiale della marina francese avrebbe potuto tenere una donna a bordo di un vascello militare.
Sta di fatto che il naturalista Commerson morì a Mauritius nel 1773 e che Jeanne, rimasta senza soldi, trovò prima lavoro in una taverna a Port Luois e poi sposò un ufficiale dell'esercito francese, il quale riuscì a rientrare in patria insieme a lei. I due vissero felicemente a lungo, confortati anche dalla cospicua eredità ( la casa, i soldi, le collezioni) che Commercon aveva lasciato alla sua protetta e amata Jeanne.
Lei, dal canto suo, con le sue conoscenze botaniche superiori a quelle di molti accademici, si occupò fino alla morte delle catalogazioni scientifiche del suo pigmalione, compiendo un lavoro immane. Nei ritagli di tempo coltivava, contro il muro della sua bella casa in pietra, una magnifica bouganvillea, a ricordo della grande spedizione che l'aveva vista protagonista.
Pur senza la perizia di Jeanne, sto cercando di fare altrettanto, visto che me ne è stata regalata una: da un originale color porpora, quasi fluorescente, le sue brattee sono virate al rosso cupo, cosa che mi ha fatto per un certo tempo impensierire. Ma da poco (e precisamente da quando, oltre a collocarla al sole, ho imparato a bagnarla pochissimo e a rinvasarla con terreno leggero) sono spuntati altri piccoli fiori , insieme al nuovo fogliame, e questo mi fa ben sperare.
Gloria Canestrini, giugno 2025
Autore: Gloria Canestrini
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