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Trento, l'ex carcere diventa tribunale

La nuova cittadella della Giustizia di Trento

Trento l'ex carcere diventa tribunale. La nuova cittadella della Giustizia di Trento parte da un restauro: le ex carceri. L'edificio faceva parte dell'espansione ottocentesca della città. Progettato da Ignazio Liberi, ha due cortili e segue la classica tipologia carceraria, con un vuoto centrale a tripla altezza su cui si affacciavano tutte le celle. Gli spazi amplieranno il Palazzo di Giustizia esistente. Il lotto di poco più di diecimila metri quadrati prevede con un ampliamento del tribunale esistente di 8.700 metri quadrati.

Il progetto architettonico porta la firma dello studio C+S Architects, di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, con studio con sedi a Londra e Treviso e da poco insigniti del Premio Architetti Italiani dell’Anno. Il progetto esecutivo di restauro sarà consegnato ai primi di settembre per un investimento da 20 milioni di euro della Provincia di Trento, proprietaria dello stabile.

Una volta ottenute tutte le approvazioni nella conferenza dei servizi di aprile, la Provincia dovrà approvare il progetto esecutivo e quindi procedere alla gara di appalto europea. Se l’iter burocratico non subirà intoppi, i lavori potranno iniziare già il prossimo anno.

Il lavoro di riqualificazione dell'edificio esistente - spiega Cappai - innesta una nuova infrastruttura capace di tradurre e reinterpretare il complesso per adeguarlo al nuovo utilizzo.''La filosofia del progetto mira a preservare il più possibile le strutture esistenti. Il piano terra è stato progettato come uno spazio ibrido, che possa essere aperto anche a un pubblico più ampio (previo controllo di sicurezza all'ingresso) per favorire l'idea che gli edifici pubblici sono edifici di comunità e dovrebbero ospitare un pian terreno accogliente e vivibile”.

Ci arà anche una serie di spazi pubblici (ristoranti, caffetteria e una cella-museo) al piano terra dell'ala centrale del complesso,  una sorta di ponte pubblico tra le due corti esistenti; l'Ufficio del Casellario e l'Ordine degli Avvocati. Viene mantenuta la distribuzione verticale esistente e le tre scale esistenti, interamente conservate, sono affiancate da due nuovi ascensori, mentre, per motivi di sicurezza antincendio, vengono inserite quattro nuove scale esterne di emergenza.

Il progetto fa dialogare il vecchio e il nuovo grazie ad una scala e ai materiali (vengono usati mattoni stratificati in modo da creare una trama di luce che cambia ogni singolo momento della giornata). Il primo piano sarà interamente occupato dal Tribunale Ordinario, con gli uffici dei giudici collocati ali centrale e orientale, le cancellerie e gli uffici maggiori nelle due ali laterali e la sala delle udienze all'interno dell'ex cappella.

Ad ovest, una nuova scala dotata di piattaforma elevatrice collega i primi piani dell'ex carcere e gli attuali uffici del Tribunale. Il secondo piano è destinato ad accogliere ulteriori uffici del Tribunale Ordinario. Il terzo piano, in origine un sottotetto disabitato, ospita le unità di trattamento aria, mentre l'ala est viene ridisegnata da uno spazio multifunzionale comune, grazie alla sostituzione di alcune capriate esistenti con nuove travi sagomate ad arco in legno lamellare e all'apertura di lucernari. Il piano interrato dell'edificio esistente ospiterà gli spazi di servizio e gli archivi dell'Ordine degli Avvocati

Particolarmente interessante è il sistema costruttivo dell'edificio, con spesse murature in pietra a vista e sistemi di volte in laterizio o solai orizzontali in pietra, di cui un esempio molto interessante sono i ballatoi centrali, con una serie di mensole in pietra, su cui poggiano generose lastre anch’esse in pietra che formano il piano di calpestio.

Cinque gli interventi principali, tutti indipendenti dall'edificio esistente e quindi reversibili in futuro:

1. L'inserimento di quattro nuove scale di emergenza, che si innestano nei cortili in continuità con la matericità della pietra, costruendo un nuovo piano sopraelevato alla stessa quota del piano terra e staccato dalle facciate: i vani scala sono progettati in cemento e mattoni vetrificati in equilibrio cromatico con le facciate esistenti. Le nuove scale qualificano lo spazio dei cortili, pavimentati in pietra artificiale e completati da lunghe panchine che contribuiscono a ridefinire il punto di contatto tra vecchio e nuovo;
2. I ballatoi sono stati rinforzati con lame in acciaio e aumentati di dimensioni mediante l'inserimento di un nuovo cordolo in acciaio in continuità con i nuovi parapetti;
3. La nuova infrastruttura MEP disegna la facciata interna degli uffici in continuità con i nuovi serramenti. Un sistema di contro-pareti metalliche è inserito nelle strutture esistenti per schermare il necessario isolamento e la distribuzione degli impianti, che saranno ispezionabili;
4. Il nuovo vano sottotetto è progettato con elementi ad arco in legno lamellare in continuità con le originarie strutture lignee di copertura illuminate zenitalmente da lucernari vetrati;
5. I pavimenti esterni rimangono in pietra in continuità con le uscite delle scale di emergenza al piano interrato.

Il progetto unisce la pietra naturale esistente, utilizzata nella pavimentazione dei corridoi e dello spazio a tripla altezza, con una pietra artificiale, che sarà realizzata con lastre di terrazzo prefabbricate con inerti a vista. E poi acciaio abbinato al legno lamellare, utilizzato sotto forma di travi ad arco in sostituzione delle originarie capriate lignee, che non permettevano di abitare il sottotetto. Cemento per le scale.

''Il gioco del progetto è quello di costruire un dialogo tra vecchio e nuovo, favorendo la bellezza dell'edificio originario con una nuova bellezza di dettagli ricercati, capaci di definire un incontro poetico tra tradizione e innovazione'' affermano i progettisti che intanto hanno voluto svelare i rendering.

 

Lo studio C+S ha  esperienza nel settore del restauro avendo realizzato alcuni dei più importanti lavori a Venezia: il restauro della Torre Massimiliana nell’isola di Sant’Erasmo, della Ex-Manifattura Tabacchi e del Fondaco dei Tedeschi solo per citare i più rinomati, tutti progetti che hanno ottenuto premi internazionali.

 

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