
Cretto di Gibellina, arte a cielo aperto
Gibellina-PhotoRoad: ''Alterazioni'' il tema del 2023
Il Cretto di Burri a Gibellina è una entità d'arte che oltre a fare memoria è fonte inesauribile di ispirazione per l'arte e soprattutto per la fotografia. Questa straordinaria e suggestiva realtà del nostro paese, è il contesto in cui ha preso forma un progetto spciale che mira a costituire una rete internazionale di collaborazione e scambio per promuovere la fotografia come arte pubblica, al di fuori di musei e gallerie.
Ma cosa vuol dire disegnare uno spazio aperto? Qual è il ruolo della visione e dello sguardo in una condizione di totale apertura? Come nascono nuovi percorsi di senso in uno spazio vuoto?
Gibellina Photoroad / Open air & Site-specific Festival tenta di rispondere a queste domande proponendo una installazione sulla facciata del Municipio che rispetti il tema dell’edizione 2023 del Festival: ALTERAZIONI.
L'installazione sarà una delle mostre della quarta edizione del Festival.
Gibellina Photoroad è un festival unico e visionario, il primo festival di fotografia open air e site-specific in Italia, in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo. Stampe di grande formato, mostre outdoor, proiezioni e installazioni pensati per interagire col tessuto urbano di Gibellina, città priva di ogni tipo di inquinamento visivo e luminoso, in cui la visione delle mostre non è disturbata dal caos urbano.
Il progetto è stato ideato dall’Associazione Culturale On Image, con lo scopo di creare una rete di eccellenza della fotografia. Il Gibellina PhotoRoad sin dalla prima edizione del 2016 ha portato in Sicilia artisti e fotografi internazionalmente noti tra i quali Joan Fontcuberta, Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Alterazioni Video, Moira Ricci, Tobias Zielony, solo per citarne alcuni, le cui testimonianze rimangono oggi nelle istallazioni visionarie che dialogano con la città, come per esempio la grande opera Gibellina Selfie di Foncuberta, e Andata e Ritorno di Moira Ricci nello storico Palazzo di Lorenzo, e nelle opere facenti parte della collezione fotografica della Fondazione Orestiadi, di prossima inaugurazione.
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