Scienza, Ambiente & Salute

Talassoterapia, acqua sole e... sale

Il clima marino fa bene. La talassoterapia nasce in Bretagna nel XIX secolo

Abbiamo bisogno di sole, di aria, di luce: dopo le settimane passate al chiuso e il ritorno alla qusi normalità abbiamo bisogno di climatoterapia. Chi abita al mare è avvantaggiato: nelle località marinare è possibile fare  la Talassoterapia, quella cura che consiste in una formula naturale, composta dall'azione sinergica di tre elementi: acqua, sali minerali e raggi solari.

La talassoterapia (dal greco: thalassa = mare e thérapeia = trattamento) è basata sull'azione curativa del clima marino. E' stata inventata nella Bretagna nel corso del XIX secolo, ma la sua efficacia non è stata scientificamente provata.

L'acqua di mare viene impiegata per sabbiature e nebulizzazioni ad una temperatura tiepida. Un'altra applicazione talassoterapeutica è la balneoterapia, la quale viene effettuata, invece, con acqua di mare calda (di poco superiore ai 30 °C); questi tipi di bagni esercitano un'azione positiva nei confronti del sistema circolatorio. Combinata all'azione dell'elioterapia, la talassoterapia è valida nella cura dei dolori articolari, artrosi e rachitismo. Va evitata per le persone affette da malattie a carico del sistema nervoso (epilessia e isterismo). I bagni di acqua fredda non sono consigliabili a coloro i quali presentino disturbi cardio-vascolari.

I siti dove si pratica la Thalasso terapia sono localizzati in vicinanza alle zone balneari perchè ciò fa sì che sia possibile l’inalazione dei principi attivi contenuti nell’aerosol marino. L’unione di questi fattori è la base della climatoterapia. L’Italia ha una grandissima tradizione termale e talassoterapica. Da nord a Sud si va da  Trieste alle Terme di Cervia, da Rimini Terme a Castellaneta in Puglia. Per questa specifica terapia però diffidate di una spa al lago o in montagna. La vera talassoterapia si fa al mare.

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