Photo: Michele Nastasi
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Mirad'Or ospita Jerry Zeniuk, il colore

Pisogne, Lago d'Iseo: uno specchio d'acqua diventato teatro per l'arte

(Corona Perer) - Un lago che è diventato luogo e paesaggio per l'arte contemporanea. Mirad’Or è uno dei suoi frutti: uno spazio pubblico - sul lungolago di Pisogne - sorto a cinque anni da The Floating Piers di Christo, il Lago d’Iseo. L'idea è stata quella di dare agli artisti ospiti, un luogo dove creare in relazione al lago e allo spazio, edificato appositamente per loro. Un incubatore d'arte.

Dal 29 novembre al 15 febbraio 2026 gli spazi del Mirad’Or (Pisogne, Lago d’Iseo, Brescia), ospitano la mostra JERRY ZENIUK. IL COLORE a cura di Simona Spinella, supervisione e coordinamento di Flaminio Gualdoni e Marco Lagorio: un percorso di dieci opere, di cui tre inedite, per raccontare la ricerca artistica del noto pittore tedesco Jerry Zeniuk (Bardowick - Germania, 1945), da sempre interessato alla pittura come pratica spirituale.

Le opere saranno collocate all'interno dell’edificio, disegnato dall’architetto Mauro Piantelli che sorge dall’acqua, in corrispondenza del porto medievale poi divenuto lavatoio pubblico. Le antiche pietre sono ancora oggi visibili a filo d’acqua e sono citate nella lettera “M” del logo di Mirad’Or.

"E' una sorta di 'nuvola'  appoggiata sul lago perfetta per indugiare” afferma l'architetto Mauro Piantelli  citando il filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer per il quale l’essenza dell’esperienza temporale dell’arte sta nell’imparare a... indugiare.

Con Mirad’Or, la provincia bresciana conferma di essere meta per l'arte internazionale. In anni recenti ha ospitato importanti interventi di artisti contemporanei: dopo Mimmo Paladino (con il percorso Ouverture a Brescia nel 2016), Anish Kapoor (con il riallestimento della Pinacoteca Tosio Martinengo), Francesco Vezzoli (tra poco in Pinacoteca), ma tutti ricorderanno  anni fa l'enorme successo dell’installazione fluttuante di Christo (The Floating Piers). Per il debutto (settembre 2021) la palafitta ha invece ospitato le opere luminose di Daniel Buren

Pisogne  si affaccia sul Lago d’Iseo, ed è nota per ospitare nel suo territorio le incisioni rupestri dell’età del Bronzo, costruzioni medievali fortificate, come la grande Torre del Vescovo, e affreschi del Quattrocento e del Cinquecento.

Del Rinascimento uno dei capolavori di Pisogne, la Madonna della Neve edificata nella seconda metà del XV secolo, affrescata, come la pieve, nel Quattrocento da Pietro da Cemmo e negli anni Trenta del Cinquecento da Girolamo Romanino.  Definito da Giovanni Testori la "Cappella Sistina dei poveri", questo edificio è meta di pellegrinaggio d’arte fin dall’inizio del XX secolo. Romanino, grande artista di genio, riesce ad annullare i confini temporali, dimostrando che la grande arte è sempre contemporanea.

Una località tutta da scoprire!
(c.perer)

 


Autore: Corona Perer

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