Arte, Cultura & Spettacoli

Tomas Saraceno, tra ragni e spazio

A Siracusa ''AnarcoAracnoAnacro''

E' un rapporto speciale quello che lega Tomàs Saraceno allo spazio e in ultima analisi al mistero del vuoto infinito. Per dare il benvenuto al 2021 propose un concerto cosmico, da ascoltare ovunque. Lo fece da Roma e fu un concerto multisensoriale composto da luci laser, suoni e vibrazioni. Tra i protagonisti le onde gravitazionali, buchi neri o stelle di neutroni, attraverso un percorso luminoso composto da tre laser.

I vari tipi di segnali emessi da questi stessi fenomeni celesti venivano trasmessi in streaming sul web e da vari canali radiofonici nazionali. La 'sonorizzazione' dei segnali gravitazionali, luminosi, radio e di altro tipo, rilevati e captati dalla rete planetaria di  quelle antenne che ascoltano i diversi messaggeri cosmici, fu rielaborata dal team di Saraceno e armonizzata con suoni e vibrazioni di una natura diversa: quelli generati dai ragni sulle loro tele, i suoni ambientali o addirittura quelli prodotti dalle particelle dell'inquinamento atmosferico.

Stavros Katsanevas - direttore dell'Euroepan Gravitational Observatory - e l'astronoma Wanda Diaz-Mercedez, avevano evidenziato che il concerto cosmico di Tomas Saraceno era una ricerca di straordinario valore sulla 'sonorizzazione' di segnali cosmici di diversa natura. ''La speranza è che queste nuove e promettenti sintesi di arte e scienza possano aiutarci a sentirci uniti e in comunicazione con il Cosmo, in un momento in cui la pandemia globale ci separa e ci allontana".

 

Ora l'artista  argentino di origine italiana che vive e lavora a Berlino, uno dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea internazionale, porta a Siracusa la sua ennesima sfida sul tema della salvaguardia del pianeta che lo vede tra gli attivisti più influenti con il medium dell'arte.

Nasce così la mostra AnarcoAracnoAnacro un progetto multimediale creato appositamente a Siracusa, dove l’artista opera per la prima volta. E cosa poteva scegliere se non un'area monumentale della Neapolis,? Il sito del Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai è lo scenario ideale per le installazioni di Saraceno.

E' uno dei più importanti complessi archeologici del Mediterraneo con una superficie di circa 240.000 metri quadrati che comprende il Teatro greco, il cosiddetto Santuario di Apollo Temenite, l’Ara di Ierone II, l’Anfiteatro romano, le latomie del Paradiso, Intagliatella e Santa Venera, fino alla cosiddetta Tomba di Archimede.

Inaugurata il 29 luglio 2021 resterà allestita fino al 30 gennaio 2022, la mostra costruisce un  mondo che intreccia scienza e percezioni: dalla archeologia  alle poetiche visive, dalla semiotica alla ecologia. L’esposizione si interroga sulla centralità della storia umana e in particolare su quella dell’Occidente, che trova il suo momento fondativo proprio nell’epoca classica.

La ragnatela, l’aracnomanzia, l’evocazione e la reinterpretazione dei miti, così come il concetto di metamorfosi sono i concetti guida per ripensare e riscoprire l’intreccio di forme di vita, linee temporali e reti simbiopoietiche che animano l’Area, portando l’attenzione del pubblico a rivolgersi a coloro che l’hanno abitata per milioni di anni, come le 46 specie di ragni che sono state ritrovate all’interno.

Storia e natura hanno ispirato il progetto di Tomás Saraceno: la spettacolare Ara di Ierone II; l’affascinante Grotta del Ninfeo, il santuario dedicato al culto delle Muse, sulla rupe che sovrasta l’edificio teatrale con una vista mozzafiato sull’insenatura naturale del Porto Grande, fonte di ricchezza per la città antica e teatro di sanguinose battaglie; la flora con centinaia di specie e vere e proprie rarità botaniche.

La mostra, a cura di Paolo Falcone, è promossa dalla Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai. È prodotta e organizzata da Civita Sicilia in collaborazione con Studio Tomás Saraceno, INDA - Istituto Nazionale del Dramma Antico e Accademia d’Arte del Dramma Antico.

 


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)

Articoli correlati