Scienza, Ambiente & Salute

Trota marmorata, si lavora alla qualità genetica

Gli esiti di MarmoGen progetto di ricerca tecnico-scientifico

Si chiama MarmoGen ed è un progetto tecnico-scientifico per la genotipizzazione delle trote nei principali corsi d’acqua altoatesini.

Vi lavora un team che annovera il Centro tutela specie acquatiche dell’Agenzia Demanio provinciale, l’Ufficio caccia e pesca, il Centro ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach e numerose Associazioni di pesca ed acquacoltori.

Nell’ambito del progetto  sono stati catturati riproduttori selvatici, geneticamente selezionati, e quindi poi rilasciati in fiumi e torrenti ogni anno per essere "munti" e incrociati applicando modalità di allevamento secondo natura. L’obiettivo è quello di garantire la sopravvivenza nei corsi d’acqua locali alla trota marmorata.

La densità della trota marmorata, può essere approssimativamente stimata a circa 9.000 capi.

Nel periodo 2017-2019 sono stati analizzati 4.540 esemplari di trote, campionate in 75 tratti fluviali in Alto Adige. Nonostante siano presenti ovunque fenomeni di ibridazione con la trota fario, nella maggior parte dei corsi d’acqua indagati è stata riscontrata la presenza di trote marmorate. Tra tutte le acque analizzate, spiccano in senso positivo i tratti terminali dei fiumi Isarco e Adige: secondo le analisi genetiche il popolamento si compone qui di oltre un terzo di trota marmorata e due terzi di ibridi e trote fario.

A causa del processo di cambiamento lungo e complicato nelle modalità di gestione degli impianti ittiogenici, serviranno ancora alcuni anni prima che gli effetti positivi in campo possano essere visibili su tutto il territorio. ''Nelle attuali circostanze, la semina di uova o novellame si rende necessaria, ma dovrà essere accompagnata da misure di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua per favorire la riproduzione naturale'' dicono gli esperti.

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