Attualità, Persone & Idee

La legge sul reato di apologia del fascismo

Ferdinando Camon: ''I nostalgici van puniti. Punto e basta''

La legge che punisce l’apologia del fascismo è necessaria? Purtroppo sì. La “spiaggia fascista” di Chioggia, qualche anno fa, lo ha dimostrato. Non perché c’era quell’incolto buffone che la gestisce e inventa slogan e proclami razzisti, elogi alla dittatura e insulti alla democrazia, non è questo il lato sorprendente e pericoloso della notizia: questo riguarda un uomo, con cultura probabilmente poca o zero. L’aspetto sorprendente e minaccioso riguarda la folla dei clienti di quella spiaggia, che sfilavano davanti ai cartelli, al ritratto del duce, alle minacce di “manganellate sui denti”, ai richiami alle camere a gas.

Nessuno protestava? Nessuno ha denunciato? Dunque la massa sopporta con indifferenza un revival fascista? Ecco, questo è pericoloso. Per questo è buona cosa l’arrivo alla Camera della legge che punisce l’apologia del fascismo.

Che ce ne sia bisogno per me è una doppia vergogna: perché il buffone che inventa la spiaggia fascista è qui nella mia regione, e perché da studente credevo in Benedetto Croce e nella sua teoria che il fascismo era stato “una parentesi”, “una malattia”, passata la quale l’organismo torna in salute. Purtroppo non è così. Dal fascismo non si guarisce mai completamente. Chi ha poteri politici vorrebbe comandare, non governare. La democrazia è fastidiosa, perché deve discutere e non dare ordini. Sempre, ma specialmente nei momenti di crisi economica come questa, il popolo si carica di frustrazione che diventa collera, e vorrebbe sfogarla punendo, arrestando, condannando a morte. Insomma, in stile fascista.

Questo impulso fascista va bloccato sul nascere. Certo, servirebbe la cultura. Soltanto un ignorante può elogiare le camere a gas, perché non sa cos’erano.

È giunto il momento che tutte le scuole facciano la visita a un lager, prima della Maturità. Lo dico in perfetta serietà: uno studente non è maturabile se non sa cos’era una camera a gas. Non importa cosa voglia fare, se il geometra o il ragioniere, importa che chi non sa cos’era lo Sterminio non può fare niente, nel mondo di oggi. Neanche il gestore di una spiaggia. Ma la cultura richiede tempo e mezzi.

Non possiamo rimettere l’abolizione del fascismo all’acculturazione della massa. È allora va vietato ogni elogio. Con una legge.

Chi elogia il fascismo commette un reato, va punito e basta.

 


Autore: Ferdinando Camon

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)

Articoli correlati