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Aldo Moro e Pietro Nenni, il carteggio ritrovato

Oltre 300 tra lettere, biglietti e telegrammi: il rapporto umano e politico tra destra e sinistra

Esce il 19 aprile in libreria,edito da Arcadia, il carteggio ritrovato tra Aldo Moro e Pietro Nenni, un corpus di oltre 300 tra lettere, biglietti che ricostruiscono gli scambi tra i leader democristiano e socialista durante i governi di centro-sinistra. Un fitto carteggio, in gran parte inedito, che consente di ricostruire il rapporto umano e politico che si venne a creare tra un democristiano al poter quale fu Aldo Moro, per cinque volte Presidente del Consiglio e  Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista italiano.
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Moro e Nenni, il democristiano ed il socialista

(Corona Perer, 18 aprile 2024) - Aldo Moro, pugliese di nascita, era lo statista immune «alle dolci lusinghe dell’utopia», ma ne concepì una: la convergenza delle rete parallele. Parlava di «fascino maschio della decisione» che però era un sostantivo femminile. Sanare le contraddizioni sembrava il suo destino.

Pietro Nenni, romagnolo di stirpe, era il ''socialista'' in un periodo in cui la sinistra era guardata con sospetto (ai comunisti fu dato con il terribile epiteto di 'mangiare i bambini'). Lui cresciuto in orfanotrofio, aveva imparato presto ad essere contro: durante la guerra di Libia sfidò i carabinieri di Giolitti e venne imprigionato, era la prima volta ...di altre otto carcerazioni.

Questi due mondi si rispettavano: lo prova un fitto carteggio, in gran parte inedito di oltre 300 lettere, biglietti, telegrammi, che ricostruiscono gli scambi tra i leader democristiano e socialista durante i governi di centro-sinistra.  A partire dalla fine degli anni Cinquanta questi due mondi si incontrano e parlano di futuro. “Una vera amicizia tra gentiluomini – la definisce Renato Moro, figlio di Alfredo Carlo Moro ( fratello minore di Aldo Moro) - un'amicizia che profuma di antico e che ci ricorda un modo di fare politica che non dobbiamo dimenticare”.

Gli scritti, in gran parte inediti, meritavano una scrupolosa ricerca, cosa che hanno fatto Stefano Godano, Renato Moro e Antonio Tedesco e dal 19 aprile in libreria per Arcadia è disponibile ''Il Carteggio Ritrovato (1957-1978)" con prefazione di Fabio Martini e Marco Damilano. Tra le righe, spesso lapidarie, esce il rapporto umano e politico che si venne a creare tra il democristiano Aldo Moro, per cinque volte Presidente del Consiglio, e Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista italiano.

Sfogliando i messaggi si entra nella «stanza dei bottoni», negli anni Sessanta periodo in cui la società italiana, accecata dal boom economico, pensa ad altro: alla villeggiatura e come passare dalla lambretta alla bianchina, dalla cinquecento alla seicento.

 

Nenni e Moro erano uomini diversi per cultura, estrazione politica, ideologia, carattere e temperamento. Entrambi però pensavano alla modernizzazione del Paese e così pur tra difficoltà e ostracismi, lavorarono insieme: sul tavolo c'era la prima industralizzazione con i diritti dei lavoratori e i diritti civili di uno stato moderno che mirava al benessere derivante da redditi più alti che però dovevano essere più equamente distribuiti. E poi c'erano i mali atavici: anafabetismo al sud, un paese a due velocità tra il Nord industrializzato ed il Sud agricolo ostaggio della mafia erede dell'ottocentesco brigantaggio. Moro conosceva bene la situazione, credeva nel potere della scuola ed infatti in quegli anni che si azionano  le leve del progresso: nazionalizzazione dell’energia elettrica, istruzione (con la scuola media obbligatoria dove è proprio Moro ad inrodurre l'ora di educazione civica!) e poi lo Statuto dei lavoratori. Prende forma la sanità pubblica e il sistema previdenziale e nasce lo Stato sociale.

I due principali partiti della coalizione, il Psi e la Dc, spesso in aperta contrapposizione si fronteggiavano non da nemici, ma da fautori di visioni diverse. Quella cristiana di Moro e quella laica e socialista di Nenni.

Pietro Nenni era oltre che politico un giornalista. Leader storico del Partito socialista italiano, conosceva la diffidenza di Mosca verso il Psi e paradossalmente  gli era più facile parlare con la DC che con il PCI. Per quasi vent’anni aveva combattuto il fascismo dall’esilio e negli anni Cinquanta sfidò lo stalinismo in Italia. Nel decennio successivo fu vice presidente del Consiglio nel primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro.

Aldo Moro, tra i fondatori della Democrazia cristiana e suo rappresentante all’Assemblea Costituente ebbe una folgorante carriera: segretario della Dc dal 1959 al 1964, presidente nel 1976, ministro più volte e per cinque presidente del Consiglio, guidò esecutivi di centro-sinistra tra il 1963 e il 1968 con i socialisti, e tra il 1974 e il 1976 promuovendo la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito comunista italiano attraverso il compromesso storico. Nel maggio del 1978 venne rapito dalle Brigate Rosse e barbaramente ucciso. Da poco si sa che l'ordine potrebbe essere partito da oltre oceano e che Kissinger aveva minacciato Moro per le sue politiche di apertura.

Moro e Nenni erano legati dalla passione per la politica pura. Ben diversa dall'affarismo successivo.

“Per i due leader l’operazione politica ha un valore in sé, l’incontro di diversi riformismi, aspramente contrastati per il movimento che provocano, più profondo dei singoli provvedimenti, dalla scuola alla programmazione alla riforma urbanistica, che costituiscono l’oggetto della contesa politica” scrive Marco Damilano, giornalista.

Renato Moro, oggi docente di Storia contemporanea a Roma Tre, sottolinea come suo zio Aldo Moro e Pietro Nenni seppero costruire un intenso rapporto politico che era essenzialmente umano. Moro fu certamente impressionato dalla limpidezza della figura di Nenni. ''Molto più giovane del Segretario socialista, Moro guardò certamente a Nenni con il rispetto dovuto a un leader anziano, carico di esperienza e di storia”.

Un rapporto umano che si conserva ben oltre ai governi che li vedono protagonisti e si spinge fino agli ultimi giorni di vita del leader democristiano, ucciso nel 1978 dalle Brigate rosse. Una pagina di storia italiana che gronda ancora di sangue e pesantissimi interrogativi.
Nenni morirà nel 1980 due anni dopo quello straziante e tragico 1978, quando la storia d'Italia venne fermata.

(C.Perer)


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ALDO MORO PIETRO NENNI. IL CARTEGGIO RITROVATO

1957-1978

A cura di Stefano Godano, Renato Moro, Antonio Tedesco

prefazioni di Fabio Martini e Marco Damilano
Pagine 360, prezzo 21 euro, dal 19 aprile in libreria

Arcadia Edizioni

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