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Papa Luciani è Beato

Il miracolo: una ragazza di Buenos Aires

Papa LucianiBeato. Il Bellunese e tutto il Veneto hanno vissuto ore di grande giubilo. La commovente cerimonia sotto la pioggia in San Pietro non ha tolto nulla alla grande gioia di queste ore. Campane a festa a Canale d'Agordo dove è nato, a Feltre ha studiato, a Vittorio Veneto dove è stato un vescovo indimenticabile e da Patriarca ha lasciato il segno a Venezia.

La causa di Beatificazione di Papa Albino Luciani, il Papa del sorriso si è conclusa con il riconoscimento del miracolo: una ragazza di Buenos Aires, nell'ex diocesi di papa Francesco, dove erano partite preghiere speciali per chiedere la grazia del 'Papa del Sorriso'. La giovane, colpita da un male incurabile, è poi guarita, cosa inspiegabile per la medicina.

E così il 4 settembre 2022 entra nella storia del Bellunese come giorno della gioia, la stessa gioia che avvolse la sua provincia alla elezione nel 1978. Dopo la grande gioia con la beatificazione di papa Luciani, a Canale d'Agordo (Belluno) proseguono gli appuntamenti in onore di papa Giovanni Paolo I organizzati dalla Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo Onlus e dal Musal – Museo Albino Luciani (www.musal.it).

Domani, domenica 11 settembre, alle ore 16.00, in piazza Papa Luciani - con maxischermo su piazza Salvatore Serafini (retro municipio) – si terrà la messa solenne di ringraziamento per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo I. Tre diocesi, un unico “grazie” per celebrare beato Giovanni Paolo I con la Santa Messa presieduta dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, e i vescovi di Belluno-Feltre e di Vittorio Veneto.

Per permettere a tutti di poter conoscere a fondo papa Luciani, durante il mese di settembre saranno aperti la Casa natale (dalle ore 10.00 alle 18.00) e il Museo dedicato al prossimo beato (dalle ore 9.00 alle ore 19.00) e, fino all'11settembre, anche la chiesa monumentale di San Simon del 1185 con l'adiacente Schola della Confraternita dei Battuti, a Vallada Agordina.

Era l'ottobre 2021 quando la Sala Stampa Vaticana annunciava che Congregazione per le cause dei Santi era autorizzata a promulgare il decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani), Sommo Pontefice; nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, (oggi Canale d’Agordo, Italia) e morto il 28 settembre 1978 nel Palazzo Apostolico (Stato della Città del Vaticano)”.

"Quanto sognato nel lontano 2002 dall'allora vescovo di Belluno-Feltre Vincenzo Savio si sta finalmente avverando - commenta il direttore della Fondazione Papa Luciani di Canale d'Agordo Onlus, Loris Serafini. Fu infatti mons. Savio a proporre la figura di Albino Luciani come esempio di santità ordinaria per la propria Diocesi e per la Chiesa universale. "Fu indicato modello di una santità assolutamente comune e accessibile a tutti. Il sogno di mons. Savio diventerà realtà, accogliendo le richieste di moltissimi fedeli che da tutte le parti del mondo lo volevano posto all'onore degli altari".

Benedetto XVI non aveva dubbi. “Personalmente sono convintissimo che fosse un santo. Per la sua grande bontà, semplicità, umiltà. E per il suo grande coraggio. Perché aveva anche il coraggio di dire le cose con grande chiarezza, anche andando contro le opinioni correnti. Sì, sono convintissimo che sia un santo!” disse Josef Ratzinger.

Giovanni Paolo I appena eletto con colui che prenderà il suo posto: Giovanni Paolo II

Albino Luciani rifuggiva i posti d'onore. Preferiva sentirsi piccolo. A Vittorio Veneto e a Venezia ripeteva «Quando parlo da solo a Dio e alla Madonna la mitra, lo zucchetto, l’anello scompaiono; mando in vacanza l’adulto e anche il vescovo, per abbandonarmi alla tenerezza spontanea, che ha un bambino davanti a papà e mamma». Perfino da Papa ripeteva questo concetto: «Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio. Quando io dico: «Signore, io credo»; non mi vergogno di sentirmi come un bambino davanti alla mamma; io credo al Signore, a quello che egli mi ha rivelato». La santità che preferiva Albino Luciani era quella della vita quotidiana, quella della “Madonna delle pignatte” che, diceva, «si è fatta santa senza visioni, senza estasi, si è fatta santa con queste piccole cose. Lavava scodelle, preparava minestre, pelava patate o qualcosa di simile».

"Possiamo davvero essere felici che la Chiesa abbia ufficialmente riconosciuto la santità di questo “straordinario” aggiunge Loris Serafini. "È una santità accessibile, perché non è un merito conquistato, ma un dono gratuito del Signore, come risposta alla fiducia riposta in Lui. Adesso attendiamo con gioia la data della sua beatificazione."

Grande gioia a Canale d'Agordo, paese d'origine del Papa del Sorriso che ha istituito il  Musal, Museo Albino Luciani ricavato in un palazzo quattrocentesco affacciato sulla piazza principale del paese, anticamente ospizio, che si sviluppa su 4 piani. Il museo MUSAL fu inaugurato il 26 agosto 2016 dal segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, è gestita dalla Fondazione Papa Luciani Onlus costituita per valorizzare la persona e gli insegnamenti di Giovanni Paolo I. 

Meta di molti pellegrini a Canale d'Agordo è la Casa Natale del Papa a sua volta un piccolo museo, meta di visite continue. Al piano terra c’è la cantina dove si trovano la gerla di mamma Bortola e gli arnesi da lavoro del padre Giovanni. Al primo piano c'è la ‘stua’,  la stube dove nacque il piccolo Albino, il quarto maschietto dopo che altri tre fratellini, dello stesso nome Albino, non ce l’avevano fatta.

le fasce originali in cui fu avvolto il piccolo Albino alla nascita

C’è poi la camera da letto dei genitori, una stanza dei ricordi di famiglia e la stanza da lavoro della mamma e della sorella con la macchina da cucire originale. Locali umili che restituiscono la semplicità dei Luciani e che vengono visitati ogni anno da sempre più numerosi pellegrini.

Dopo i lavori di ristrutturazione è visitabile per intero, con cinque nuove stanze e il secondo piano interamente visitabile.

 

La piccola e povera cucina di casa Luciani

Nella casa natale si possono vedere la camera dei fratelli Albino e Edoardo da giovane; quella delle sorelle Amalia e Antonia; quella dei genitori Giovanni e Bortola e la stanza a lui riservata quando, da vescovo, soggiornava in famiglia durante le sue periodiche visite. Ci sono poi i locali di Edoardo e Antonietta, fratello e cognata del Papa, con i ricordi da loro conservati del Sommo Pontefice.

Inoltre è a disposizione anche una stanza in cui viene proiettato filmato della visita di papà Giovanni Paolo II a Canale d'Agordo nel 1979.

 

La casa Museo a Canale d'Agordo


Autore: Corona Perer

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