
Rosmini: i politici dovrebbero essere psicologi
''Dovrebbero porre attenzione profonda all'Essere Umano''
I politici dovrebbero essere psicologi: dovrebbero cioè porre la loro attenzione all'identità profonda dell'Essere Umano e ai suoi bisogni. E' una delle affermazioni del pensiero rosminiano rivelatrici della grande modernità del filosofo di Rovereto oggi Beato, pienamente riabilitato dopo gli anni di persecuzione patita dalla Chiesa e dallo Stato.
Nel suo scritto Sull’Unità d’Italia del 1848, Antonio Rosmini definisce il suo ideale di governo un «governo senza orgoglio», intendendo con questa espressione un governo non arrogante, non borioso, non prepotente, ma al servizio delle persone e dei loro diritti e pronto a sottomettersi al giudizio di una giurisdizione indipendente. È questa l’idea di uno Stato di diritto, di uno Stato costituzionale che Rosmini intravvede come unica alternativa al sovranismo e al dispotismo, ossia al rischio di involuzione nazionalistica, autoritaria e illiberale delle istituzioni contemporanee.
Mario Pangallo a lungo direttore della Biblioteca Rosminiana di Rovereto e a sua volta filosofo, tratteggia il Rosmini in una figura esile e dalla salute cagionevole, all'origine della sua drammatica morte per avvelenamento, e allo stesso tempo con la statura di un gigante, perseguitato dalla Chiesa e dallo Stato. I giovanili affascinamenti per la matematica e la filosofia lo conducono verso l'infinito e verso la relazione con Dio.
“Partì dall'antropologia per arrivare alla teologia, individuando sin da giovane la filosofia come cardine e strada maestra che dall'unità porta alla totalità. Aveva solo 18 anni quando comprende che la Filosofia è lo strumento della ricerca dell'Essere e che primo e supremo dovere del'uomo è quello di aderire alla Verità. Nell'universalità delle idee determinate, afferma il principio primo dell'Essere che è invece indeterminato e solo se ne abbiamo coscienza riconosciamo le altre cose” spiega Pangallo.
Per Rosmini l'Essere è principio fondativo della Morale che consente all'Uomo di riconoscere la Verità, cioè ciò che gli oggetti 'sono' per poterli rispettare. Lo studio del Diritto è poi fondamentale ma, dice il Rosmini, non dobbiamo porre dei diritti nelle persone perchè ---"il diritto 'è' la persona e se non c'è il diritto della persona non c'è il rispetto della civiltà”.
E questo rende Rosmini oggi un filosofo oltre che affascinante e moderno. “Non è affatto vero che Rosmini sia impossibile da capire. E' accessibile, bisogna solo trovare la chiave che lui utilizza per parlare allo spirito umano”. afferma Pangallo che sottolinea l'importanza dell'Educazione nel pensiero rosminiano, perchè è solo l'educazione l'unica possibilità data alla società per arginare i conflitti.
Autore: Corona Perer
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