Scienza, Ambiente & Salute

Smaltimento rifiuti elettronici, prossima emergenza

Servono dispositivi che durino più a lungo e un nuovo modello di produzione circolare

La foto di questa pagina è di Stefano Stranges che racconta la vita dei scavengers ghanesi. Conosciamo la loro storia e il costo umano e ambientale del materiale tecnologico che ci circonda? Molto poco. Eppure negli ultimi dieci anni, si è cominciato a parlarne proprio mentre la produzione e lo smaltimento di smartphone aumentavano con un impatto significativo sul nostro pianeta.

Secondo un rapporto diffuso da Greenpeace Usa, se tutti gli smartphone prodotti nell’ultimo decennio fossero ancora in uso, ce ne sarebbero abbastanza per ogni persona sul pianeta. I consumatori sono spinti a cambiare telefonino così spesso che la media di utilizzo è di soli due anni: l’impatto sul pianeta è devastante.

Quando si considerano tutti i materiali e l’energia richiesta per realizzare questi dispostivi, la loro durata e il basso tasso di riciclo, diventa chiaro che non possiamo continuare su questa strada. Abbiamo bisogno di dispositivi che durino più a lungo e, in sostanza, abbiamo bisogno di aziende che adottino un nuovo modello di produzione circolare.

Greenpeace chiede all’intero settore IT di adottare un modello di produzione circolare, in modo da affrontare alla radice molte di queste sfide ambientali. Un caso esemplare è quello di Samsung, che dovrebbe impegnarsi pubblicamente al riciclo del Galaxy Note 7s, riducendo al minimo l’impatto sulle persone e sull’ambiente. Invece non è ancora chiaro cosa intenda fare con i 4,3 milioni di telefonini che ha ritirato dal commercio.

Agbogbloshie, meglio nota come  ‘Sodoma e Gomorra’ è la discarica nera: 100.000 tonnellate all’anno, compresi mobili, frigoriferi, televisori, computer. Qui vengono bruciati, aperti, selezionati, riciclati e ri-venduti, per poi entrare nuovamente nel ciclo di produzione e vendita. 80.000 è la popolazione stimata della zona, abitanti provenienti principalmente dal nord e dalle zone più depresse del Ghana.

Sensibilizzare sull’uso, la riparazione, il riuso, il riciclo, la rivendita di cellulari e delle varie apparecchiature elettroniche che vengono poi smaltite in Africa è la vera risposta al problema a cui dobbiamo arrivare.


Autore: Segreteria di Redazione

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