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Cristina Penco racconta Meghan Markle, la duchessa ribelle

''What Meghan wants, Meghan get'' si dice a palazzo

(Corona Perer) - Meghan Markle, la duchessa ribelle, attende il suo secondo bambino insieme al marito Harry ed ora sappiamo che è una femminuccia: si chiamerà Diana? Chissà... Foto tenere li ritraggono felici e sereni nell'esilio americano. I 90 minuti di intervista con Oprah Winfrey su Cbs, hanno creato non poca apprensione a palazzo. Del resto Meghan è destinata a fare notizia.

“What Meghan wants, Meghan gets” (ciò che Meghan vuole, Meghan ottiene) ha detto il principe Harry al suo staff, conscio che la donna che ha scelto come sposa e madre di suo figlio Archie, americana di origini afro, ex attrice - più grande di lui di tre anni e divorziata – è una che ha le idee chiare.

Soprannominata fin dal suo arrivo a corte “Hurricane Markle”, “l’Uragano Markle”, ha scosso la Corona inglese con il colpo di scena più plateale: un comunicato diffuso sui social, in cui lei e il marito hanno annunciato le loro “dimissioni” dal ruolo di “reali senior” per poter condurre nuova vita, più libera nelle decisioni ed economicamente più autonoma. Poi è venuta anche l'intervista con Cbs.

Dopo la Brexit, insomma, è tempo di “Megxit”. E ripensando a un’altra americana che aveva fatto tremare il trono britannico, si è parlato di “maledizione yankee” su Buckingham Palace. Eppure quando Harry l’aveva presentata a Palazzo, la regina Elisabetta aveva accolto con favore e simpatia colei che aveva fatto mettere la testa a posto al suo nipote prediletto, per anni inquieto e scapestrato.

Un amore tra favola e realtà quello di Harry&Meghan,  sbocciato in segreto durante una notte londinese, consolidato in un resort incantevole nella savana africana, sigillato da un Royal Wedding in piena regola fino all’inaspettato – quanto appassionante - coup de théâtre.

La giornalista Cristina Penco, già autrice di "La saga dei Windsor", la racconta in "Meghan Markle, una duchessa ribelle" uscito per i tipi di Diarkos. Genovese, laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna, vive a Milano. dove collabora con numerose testate. Negli ultimi anni si è appassionata sempre di più alla storia e alle vicende delle famiglie reali europee, in particolare a quella inglese.

“Nulla è come appare” ci dice a proposito della intervista con Oprah Winfrey. "Harry e Meghan sono diventati celebrities che richiamano notevole attenzione mediatica nel bene e nel male e suscitano accesi dibattiti nell’opinione pubblica. Riguardo alle accuse a “The Firm”, fossi stata in Meghan avrei usato altre argomentazioni. Non l’inno che nessuno le ha insegnato e che avrebbe cercato su Google. Non la questione del mancato titolo di “Altezza Reale” per Archie legata alla sicurezza. Sono aspetti molto tecnici che rimandano a leggi monarchiche secolari, ma proposti in quel modo, senza sufficienti spiegazioni, hanno creato confusione."

Al di là se siano imputazioni veritiere o meno, per Penco è discutibile anche l'aver usato il concetto di 'Ditta' (the Firm). "Richiama dinamiche aziendali: manipolazioni e sabotaggi di gruppo pur di annientare e isolare il nemico di turno. O si soccombe, o si prende la porta e si va via.  Quanto alle denunce di razzismo e discriminazioni subite, Buckingham Palace non ha negato, ha usato toni concilianti, si è impegnato a indagare a fondo. Tuttavia è sparito dalla nota ufficiale il titolo di duchi di Sussex: tolto anche quello? "

Cristina Penco segnala che chi oggi accusa Meghan di vittimismo e finzione forse non ricorda le conseguenze dell’intervista del 1995 di Diana alla Bbc [...“Eravamo in tre in questo matrimonio, un po’ troppo affollato" cioè lei, lui, Carlo e l’altra, Camilla]. Anche quelle furono devastanti.

"Harry non sarà un esempio di senso del dovere e rispetto degli obblighi di rango, ma si è mostrato un uomo che difende la sua compagna di vita e ha preso delle decisioni scomode, per quanto discutibili possano essere. Dubito che qualcuno avrebbe accusato lei di essersi fatta plagiare da lui, cosa che rimproverano puntualmente al principe. La devozione rientrerebbe in un ordine prestabilito, tra i doveri di buona moglie e madre".
E allora occorre scavare nella psicologia della Duchessa, cosa che Cristina Penco ha fatto.

Cristina, quale è il tratto distintivo della Duchessa?
Credo che l’aggettivo “ribelle” presente nel titolo del libro pubblicato da Diarkos caratterizzi Meghan per come si è presentata agli occhi del mondo e per come continua a dimostrarsi anche oggi pubblicamente: una donna che sa il fatto suo e che ha bisogno di esprimere se stessa fino in fondo, anche a costo di trasgredire alle regole di corte se queste vanno contro i suoi valori e le sue aspirazioni.

Che immagine iconica ti viene in mente di lei?
Un’immagine significativa è quella delle sue nozze con Harry, il 19 maggio 2018. Suo padre Thomas aveva avuto un infarto e che, ancor prima, aveva sollevato un polverone per essersi messo d’accordo con alcuni paparazzi per essere immortalato mentre acquistava l’abito in vista del grande giorno. In ogni caso, il signor Markle è stato impossibilitato ad andare in Inghilterra per il royal wedding. Meghan è entrata da sola nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor, dove si è tenuto il rito. Ha lasciato tutti a bocca aperta incedendo, sempre da sola, lungo la navata centrale finché, verso la fine, il principe Carlo l’ha condotta sottobraccio fino allo sposo, Harry.

Cosa ha voluto dire al mondo con quel gesto?
Quel giorno la Markle è giunta alla sua più grande prova di attrice, con un’interpretazione a favore di telecamere provenienti da ogni parte del mondo e un sorriso hollywoodiano che ha incantato molti. Ma l’ha fatto ribadendo indipendenza, autonomia, fierezza, principi che senza ombra di dubbio confliggono con riti, tradizioni e rigidi cerimoniali di corte. A Vanity Fair Usa, quando era venuta fuori la notizia della sua storia con il principe, Meghan aveva dichiarato: «Io resto la stessa di sempre, e non mi sono mai definita in base alle mie relazioni». E questo è rimasto tale anche dopo il suo ingresso nella Royal Family.

I detrattori sono tanti. Quali argomenti sono invece a suo favore?
Comprendo quando i detrattori dicono che l’ex attrice sapeva bene chi sposava e a cosa andava incontro, ma replico ribalto la prospettiva: anche Harry ne era consapevole. Eppure ha scelto Meghan, assumendosi le proprie responsabilità e affrontando le conseguenze. E se avesse avuto bisogno di una “spinta”, rappresentata anche dal temperamento di Meghan, per tagliare il cordone con una vita che, in fondo, gli è sempre andata stretta…? È una domanda che mi è venuta spontanea, tra le tante. I fatti parlano chiaro: oggi i due vivono in un altro continente e, rimanendo fermi sulle proprie posizioni a un anno dalla “Megxit” (dall’addio ai doveri reali), hanno perso titoli, privilegi e patrocini legati alla Corona, come è stato ufficializzato di recente da Buckingham Palace.
 

 

Ma è vero che ha un caratteraccio, o sono solo malignità?
Meghan è una persona forte, decisa e determinata. Questo inevitabilmente comporta pro e contro e divide nettamente le opinioni. È altamente probabile che tanti, a Palazzo, a partire dai Windsor fino ai loro collaboratori più stretti, la pensino così. Quando si incontrano e scontrano mondi così diversi tra loro, e nessuno dei due vuole e può fare un passo indietro, è inevitabile che prima o poi ci sia la rottura. In base a quanto raccontato da alcuni tabloid britannici, in soli sei mesi dal royal wedding tra Harry e Meghan si sarebbe scatenato un “fuggi-fuggi” generale di assistenti personali e guardie del corpo, questo, a detta di alcuni beninformati, a causa dei ritmi di lavoro e delle richieste esigenti da parte della duchessa, che iniziava a contattarli via mail fin dall’alba.

...Pare che anche trovare una tata che andasse bene per il piccolo Archie,sia stata un’ardua impresa. Probabilmente, dal canto loro, la maggior parte dei membri dell’entourage reale non hanno agevolato troppo la duchessa e raramente le sono andati incontro. È quanto emerge anche dalla discussa biografia-scandalo Finding Freedom di Omid Scobie e Carolyn Durand, due reporter molto vicini alla coppia. Lo staff delle residenze avrebbe accolto Meghan in maniera diffidente, così come alcuni degli stessi familiari di Harry. Alcuni, fin dall’inizio del loro fidanzamento, avrebbero definito la Markle la "showgirl” del principe. E forse l’avrebbero detto nemmeno troppo sottovoce.

Ora arriva il secondo Royal Baby. Etichetta sbagliata o è sempre un Royal Baby?
Sarà a tutti gli effetti un Royal Baby. Il fratellino o la sorellina di Archie (per il momento non si sa ancora il colore del fagottino della cicogna in volo) occuperà l’ottava posizione in linea di successione al trono britannico dopo – procedendo a ritroso – lo stesso Archie, Harry, Louis, Charlotte, George, il duca di Cambridge e, naturalmente, nonno Carlo. Allo stato attuale Harry e Meghan restano duchi di Sussex, come sono stati ancora definiti anche nel comunicato di Buckingham Palace emanato di recente.

 

La cognata Kate così perfetta e regale è stata il vero problema?
Quel che è evidente agli occhi di tutti è che le due cognate sono molto diverse tra loro per carattere e per impronta culturale. Kate è un fulgido modello di britannicità, impeccabile, controllata e, secondo quello che è spesso stato detto e scritto, “programmata” fin da piccola per entrare a far parte di una famiglia aristocratica. Meghan è da sempre allergica alle etichette ed è venuta su con l’esempio di una madre che l’ha cresciuta da sola e le ha insegnato l’importanza di essere una donna libera e autonoma.

E allora da dove verrebbero le tensioni?
Personalmente, non credo che si possa imputare al mancato feeling tra loro l’origine della rottura tra i Sussex e i Cambridge, ovvero William e Kate. Quel che è emerso dal libro Finding Freedom sarebbe proprio che tra le due cognate non ci sarebbero state nemmeno le liti di cui si è spesso vociferato, ma, semplicemente, la mancanza di punti in comune. Piuttosto, la vera frattura sarebbe stata tra William e Harry, i due fratelli un tempo inseparabili, soprattutto dopo la tragica morte di mamma Lady Diana, nel 1997, e già da un paio di anni distanti. «Io e William siamo su due sentieri diversi, ma sappiamo che io ci sarò sempre per lui e il contrario», ha dichiarato Harry in un documentario girato mentre lui e Meghan, col piccolo Archie, erano in Sudafrica nell’autunno 2019.

Quali sarebbero le ragioni del dissidio?
Quel che risulterebbe da entrambe le parti è che William e Harry avevano discusso per la volontà del fratello minore di sposare Meghan nemmeno due anni dopo il loro primo appuntamento. Secondo William, sarebbe stato un passo affrettato (lui, del resto, ha impiegato sette anni di fidanzamento e, pare, almeno un paio di abbandoni e di altrettanti ritorni per chiedere la mano a Kate). Dal canto suo, Harry, nelle parole del fratello, avrebbe avvertito sfiducia nei suoi confronti e nella sua capacità decisionale. Quindi, più che porre l’accento sulle differenze peraltro oggettive e notevoli, tra Kate e Meghan, secondo me varrebbe la pena pensare che le divergenze maggiori negli ultimi tempi sono state tra i due fratelli, chiamati già da un po’ a compiti istituzionali diversi.

Quale è la loro mission nella monarchia?
William sempre più proiettato verso il trono, Harry ha un legittimo desiderio di non essere più l’eterno secondo e, per parafrasare le sue parole recenti, vuole trovare un modo per portare comunque avanti il “servizio pubblico” a cui è stato chiamato fin dalla nascita in quanto Windsor.

Quanto leggiamo della coppia reale quindi non corrisponde al vero...
Solo Harry, Meghan e le persone a loro legate, da vincoli familiari e da contingenze quotidiane, possono sapere ovviamente qual è davvero la verità. Sarebbe molto interessante poter fare verifiche direttamente in prima persona. Nel frattempo, si raccontano eventi di dominio pubblico, si riportano indiscrezioni in cui il condizionale è d’obbligo, e si dà conto delle varie versioni che trapelano con gli strumenti del mestiere a disposizione. Ai lettori l’ultima parola, ovvero la possibilità di farsi delle proprie opinioni in merito.

 

Cristina, tu ormai sei una esperta dei Windsor. Come hai affrontato questo lavoro?
Il libro è uscito nell’estate 2019, quando ancora la “Megxit” – l’addio ai doveri reali di Harry e Meghan e il loro trasferimento in America – e tante altre vicissitudini di corte dovevano ancora avere luogo. Faccio questa premessa perché, quando ho iniziato a scriverlo, circa un anno prima, quello che ha colpito me e, ancor prima, la casa editrice che mi ha proposto questa biografia era il personaggio femminile di grande rottura per la tradizionalissima Royal Family inglese.

Visto che le fake news sulla monarchia inglese possono essere tante, su che cosa ti sei basata?
Mi sono basata sulle dichiarazioni e interviste rilasciate dalla Markle anche prima del fidanzamento con il principe, sulle testimonianze di chi l’ha conosciuta nella sua infanzia e adolescenza riportate dall’opera di Andrew Morton dedicata a lei, sui primi documentari sull’amore tra lei e Harry, sulle ricostruzioni che era possibile fare attraverso gli articoli di giornali britannici e americani. Al di là del legame con Harry, ho trovato che la vita di Meghan, di cui ripercorro le tappe principali nel testo, fosse interessante e particolare a prescindere.

Che cosa principalmente?
Direi la storia familiare che ha alle spalle è appassionante. Risalendo lungo il suo albero genealogico, come avviene in un capitolo, scopriamo che da parte di madre Meghan discende da uno schiavo africano che lavorava nelle piantagioni di cotone della Georgia a metà Ottocento. Più o meno nello stesso periodo una certa Mary Bird, tra le antenate del padre della Markle, lavorava come cameriera… proprio nel castello di Windsor! Per sua stessa ammissione non è stato semplice accogliere e fondere le due eredità, quella afro e quella caucasica, e trovare una “terza via” per definire la sua identità.

Quali sono le ferite intime di Meghan?
Ha provato su se stessa, da bambina, cosa significasse la discriminazione razziale, contro cui continua a battersi anche oggi, impegnata a difendere i diritti delle minoranze e i bisognosi. Prima della scissione della Royal Family, nella sua presentazione sul sito ufficiale degli stessi reali, si è definita “femminista”. Insomma, un personaggio del genere, molto divisivo, non poteva che “fare rumore”. L’ha fatto, lo sta facendo eccome.

E' corretto l'accostamento con Wallis Simpson, per la quale Edoardo VIII aveva perso la testa?
Credo che il paragone possa reggere fino a un certo punto. Anche Wallis Simpson, come Meghan, era americana, era già stata sposata (nel suo caso, c’erano non uno, ma due ex mariti alle spalle) e sicuramente aveva una personalità dominante. In entrambi i casi, parliamo di due donne protagoniste di storie d’amore passionali e “scandalose”. E' opportuno però considerare anche le rispettive controparti maschili. Edoardo VIII, però, a differenza di Harry, era primo in linea di successione al trono: la sua abdicazione, necessaria pur di convolare a nozze con Wallis, fu molto più problematica dato che minacciava la stabilità della monarchia. Un’istituzione che indubbiamente, oggi, risente delle scelte “secessioniste” dei Sussex, ma a portare la corona, dopo Elisabetta II, non sarebbe stato Harry in ogni caso.

Che previsioni fai sul loro esilio americano?
Penso che, almeno nel futuro prossimo, Harry e Meghan continueranno a portare avanti iniziative imprenditoriali come quelle che hanno già avviato con colossi come Netflix e Spotify. E saranno sempre più attivi a livello umanitario. Vanity Fair Usa, parlando di una fonte non meglio specificata legata alla coppia, ha rivelato che la Markle avrebbe accese ambizioni politiche e potrebbe candidarsi alle presidenziali americane del 2024. Staremo a vedere. In quel caso, altro che scossone per Buckingham Palace!

 

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