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Nikola Tesla, un genio moderno

La biografia di Marco Trevisan (Diarkos editore)

di Corona Perer - Nikola Tesla, un genio moderno. La biografia del giornalista Marco Trevisan pubblicata da Diarkos editore, restituisce al personaggio la statura che merita. Uno scienziato visionario e idealista che negli Usa è ricordato come l'inventore della radio e sulla causa avuta con Marconi diremo più avanti. Non fu l'unica diatriba nella vita di questa mente eccelsa che per tutta la vita ebbe tra i suoi nemici Edison.

Lasciò al mondo centinaia di brevetti oggi fondamentali nel nostro quotidiano e sufficienti a dire che fu lui il vero genio della tecnologia wireless. Un idealista innamorato e pago solo della scienza il quale ebbe a dire:

"La scienza non è altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità".
(Nikola Tesla)

 

"Pochi scienziati hanno attorno a sé un'aura di leggenda come Nikola Tesla scienziato, inventore, ingegnere elettrico. Tesla incarna la figura del genio moderno" scrive Trevisan.

Quasi trecento le invenzioni da lui brevettate, tra cui il motore a induzione e la cosiddetta “bobina di Tesla”, le cui impressionanti scariche elettriche sono tutt’ora il simbolo del laboratorio dello scienziato pazzo. È stato uno dei grandi innovatori della fisica moderna e un inventore geniale, animato da una passione sfrenata per l’elettricità. La leggenda narra che avesse convulsioni e allucinazioni che avrebbero contribuito ai suoi “lampi di genio”. E con l'energia faceva pure degli spettacoli dimostrativi in cui si faceva attraversare da scosse senza uscirne ustionato.

Figlio di un reverendo ortodosso, nato nel villaggio croato di Smiljan, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, viene raccontato da Trevisan con prosa sciolta e accattivante, lungo un cammino che ripercorre la sua vita e che inizia con un dialogo immaginario con l'uomo che ha immaginato wireless e telefonini, le videochiamate e tutto quel che ci circonda oggi.

Ma occorre andare alla sua nascita per scoprire una delle tante meraviglie della sua vita. Emise il suo primo vagito durante una spettacolare tempesta di fulmini. La levatrice che assisteva la madre rimase così impressionata da dire che sarebbe stato il figlio della tempesta. La madre esausta rispose:  "No, sarà un figlio della luce" e siccome era nato alla mezzanotte esatta tra il 10 e il 11 luglio del 1856, Tesla sosteneva di non avere un giorno di nascita preciso.

Aveva un fratello maggiore, autentico genio che muori ancora adolescente: Nikola Tesla sentì probabilmente il dovere di prendere su di sé la responsabilità e di essere quello che i genitori si aspettavano dal figlio più grande. Del resto come spiega Marco Trevisan, anche il giovane Nikola era assia dotato. Aveva una memoria eidetica, cioè ricordava con lo sguardo e lui disse che era quanto sua madre, a sua volta inventrice di molti attrezzi per la casa, gli aveva lasciato. Studente modello, fu al liceo High Gymnasium reale di Karlovac che sviluppò un interesse per l'elettricità grazie alle dimostrazioni del suo professore di fisica che gli aveva acceso la miccia del sapere.

Il libro di Trevisan ripercorre anche le molte diatribe tra lui e Edison il quale era stato l'inventore della corrente continua, mentre a Nicola Tesla si deve la scoperta importantissima della corrente alternata: mentre la prima poteva soltanto a viaggiare un chilometro la corrente alternata poteva invece essere trasportata nel lunga distanza e difatti lui divenne il profeta della tecnologia wireless.

Incrociando biografia e autobiografia l'autore parte da un'intervista immaginaria. "Molto vicina alla realtà, direi plausibile" ci spiega Marco Trevisan. "Dopo i suoi 'spettacoli' Tesla pranzava in quel ristorante con i giornalisti, rilasciando interviste come quella che riporto ad inizio del libro. Le cose che dice in quel capitolo sono state da lui dette, scritte o dichiarate alla stampa in occasioni analoghe. La scena finale del colpo di pistola a lui indirizzato è la rappresentazione plastica, o se si preferisce simbolica, del rapporto che intercorreva tra lui e Edison".

Ed è in questo contesto che Marco Trevisan ci restituisce la traordinaria capacità inventiva dello scienziato:

"...quando la telefonata wireless sarà perfettamente applicata, la terra si trasformerà in un enorme cervello quale di fatto è, e tutte le cose saranno parte di un intero reale e pulsante, saremo in grado di comunicare l'un l'altro in modo istantaneo, indipendentemente dalla distanza, non solo, ma attraverso la televisione e la telefonia riusciremo a vederci e sentirci esattamente come se ci trovassimo faccia a faccia, anche se lontani migliaia di chilometri e gli strumenti che ci permetteranno di fare tutto ciò saranno incredibilmente semplici in confronto: li potremmo infilare nel taschino della giacca..."
(Nikola Tesla)

Per tutta la vita, quest'uomo che morì povero, decise di non legarsi ad una donna e anzi di fuggire qualsiasi proposta di matrimonio, che non mancò perchè era anche un uomo affascinante che piaceva alle donne.

"...Non nego di possedere un certo charme che fa colpo sulle donne" ebbe a dire "ma prima di tutto viene il mio lavoro. Ho sempre ritenuto le donne un disturbo nel mestiere. Ritengo che la castità abbia molto giovato alle mie capacità scientifiche, le donne mi mettono in soggezione: le ritengo esseri superiori"


Considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Nikola Tesla morì nel gennaio del 1943, all'età di 86 a New York.
Come detto andrebbe ascritta al suo palmares anche l’invenzione della radio, generalmente attribuita a Guglielmo Marconi. In realtà per il territorio degli USA Nikola Tesla è l’inventore della radio. La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America lo stabilì nel processo di violazione dei diritti di brevetto nel giugno 1943 quando stabilì che il brevetto americano Marconi 763.772 era scontato e che non conteneva nulla di nuovo che non fosse presente nei brevetti di Tesla, Stoun e Lodge.

La guerra dei brevetti tra Tesla e Marconi iniziò nel 1895 e per gli USA si concluse proprio pochi mesi dopo la morte di Tesla, che avvenne nel gennaio 1943 in un hotel di New York, dove lo scienziato viveva in solitudine e povertà. La corretta attribuzione dell’invenzione della radio è questione controversa ancora oggi: su di essa sono intervenuti storicamente interessi bellici ed economici internazionali.

Resta la statura di quest'uomo al quale sono dedicati vari monumenti, uno a Sarajevo (dove lo si incontra per strada, con la sua lampadina) e uno sulle cascate del Niagara a memoria di un uomo che dide tutto se stesso: alla scienza. E morì povero e solo.

Corona Perer - 14 febbraio 2022

N.B.:
le immagini sono tratte da Internet nelle pagine
dedicate alla celebrazione del grande scienziato
e utilizzate per questo stesso fine.


Autore: Corona Perer

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