Arte, Cultura & Spettacoli

Doménikos Theotokópoulos detto El Greco

Mostra a Milano (Palazzo Reale) del pittore che ispirò i poemi di Rilke

Doménikos Theotokópoulos, soprannominato El Greco, nacque a Creta nel 1541 quando l’isola era ancora un territorio della Repubblica di Venezia. A 26 anni, dopo aver dato prove singolari legate al linguaggio della tradizionale icona bizantina, si trasferisce a Venezia, allora ricca metropoli in pieno fermento artistico, in cerca di fortuna. Lì entra in contatto con le botteghe di Tiziano in primis, Tintoretto, Bassano e ne rimane talmente folgorato da cambiare il suo modo di dipingere, trasformandolo da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario.

Per la prima volta a Milano, un ampio e inedito progetto espositivo dedicato al grande pittore ha trovato spazio a Palazzo Reale che fino a domenica 11 febbraio 2024 presenta un inedito El Greco curato da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez - Burgos García e Thomas Clement Salomon.

La mostra vanta prestigiosi prestiti internazionali e fa luce sulle ultime ricerche: El Greco propone infatti una profonda e innovativa riflessione storico-critica, articolata in sezioni pensate in modo da tenere costantemente a fuoco il rapporto dell’artista con i luoghi in cui ha vissuto per offrire ai visitatori con grande chiarezza e immediatezza d’impatto una precisa ricostruzione storico-biografica, istituendo nel contempo una serie di stringenti confronti con la grande pittura romana e veneziana, facendo emergere il potente tema del labirinto per sottolineare come la vita di El Greco sia stata una sorta di immenso romanzo di formazione svoltosi tra le capitali culturali del Mediterraneo.

Per la realizzazione di questo progetto espositivo, grandi musei hanno concesso in prestito autentici capolavori, tra i quali i celebri San Martino e il mendicante e il Laocoonte della National Gallery di Washington, il Ritratto di Jeronimo De Cevallos del Museo del Prado, le due Annunciazioni del Museo Thyssen-Bornemisza, il San Giovanni e San Francesco delle Gallerie degli Uffizi. Oltretutto la mostra vanta la presenza di opere straordinarie provenienti da istituzioni ecclesiastiche che per la prima volta arrivano in Italia, quali il Martirio di San Sebastiano della Cattedrale di Palencia, l’Espulsione dei mercanti dal tempio della Chiesa di San Ginés di Madrid e l’Incoronazione della Vergine di Illescas.

El Greco fu apprezzato dai suoi contemporanei anche come architetto e scultore. Era solito progettare e realizzare per intero le composizioni artistiche che decoravano gli altari non solo intervenendo come pittore, come fece, ad esempio per l'Hospital de la Caridad.

Uno dei principi fondamentali dello stile di El Greco è il primato dell'immaginazione e dell'intuizione sulla rappresentazione soggettiva della creazione. Rifiutò i principi di misura e proporzione per innovare. Credeva che la grazia fosse l'obiettivo principale dell'arte e che il colore fosse l'elemento più importante e allo stesso tempo meno governabile di un dipinto, perciò dichiarò che il colore aveva la supremazia rispetto all'immagine.

La personalità e il lavoro di El Greco furono fonte di ispirazione per il poeta Rainer Maria Rilke che gli dedicò poesie basate sull'immagine dell'Immacolata Concezione.Il suo genio visionario ispirò artisti del calibro di Picasso e Cézanne. Il suo legame con la cultura veneta è evidente nella “Maddalena”, opera che risente della profonda influenza che Tiziano esercitò sull'artista. Il quadro fu protagonista del film del 2007, “El Greco”, diretto dal regista greco Yannis Smaragdis.

 

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