
In difesa del fringuello
In amore fanno a gara nei gorgheggi più strabilianti
(Foto Deposiphotos) di Gloria Canestrini - Si dice “cantare come un fringuello”, e non a caso.
La bravura canterina dei maschi ha lo scopo (se di scopo si può parlare al cospetto di questa meraviglia della natura) di rassicurare le femmine circa il fatto che godono di ottima salute e quindi sono dei partner affidabili per la prole. Tutto qui? No davvero.
I pretendenti fanno a gara nei gorgheggi più strabilianti, più complessi e d'effetto, con dei refrain, ritornelli con delle variazioni sul tema degni di un grande compositore. Anticamente, questi suoni erano considerati la musica degli dèi, che li induceva all'allegria e alla spensieratezza.
Questa varietà è facilmente udibile nel bosco, durante una passeggiata nel periodo riproduttivo, anche se ogni popolazione di questi splendidi uccelli ha le sue tipicità nel suo trillare melodioso e acuto, dai toni chiari e seducenti all'orecchio. Quindi, il loro canto può variare da zona a zona, quasi come un dialetto, e viene appreso ascoltando altri fringuelli maschi in cerca di anima gemella.
Questo per quanto riguarda il canto: ma anche la livrea del maschio è particolarmente bella.
Petto rosso ruggine (nella tradizione cattolica, la leggenda vuole che un fringuello abbia tentato di togliere una spina dalla corona di Cristo e, nel farlo il suo petto si sia macchiato di sangue), testolina azzurro blu, collare argenteo, becco chiaro, ali variegate blu e nere, con un tocco di giallo sul dorso: cosa volere di più?
Il loro sangue, detto in maniera brutale, ma non c'è altro modo per commentare il via libera alla caccia al fringuello deciso con una recente delibera dell'assessore Failoni della Provincia di Trento per un pugno di consensi in più della lobby dei cacciatori.
In Trentino se ne potranno uccidere tredicimila, un vero sterminio, per la gioia dei cacciatori capannisti....
Viene da chiedersi: perché il potere, almeno quello più gretto e incolto, odia tanto la bellezza? Perché vengono abbattuti o maldestramente potati alberi maestosi, o sgretolati argini lussureggianti, oppure deturpato colline boschive, montagne, coste da sogno? E, ancora: perché uccidere per sport ( ma sappiamo che la caccia non è uno sport) esemplari faunistici, mammiferi, uccelli, anfibi?
Spesso ho pensato che la bellezza contenga in sé una forza comunicativa atta a turbare gli animi pavidi: bisognerebbe saper sostenere il suo sguardo, e ricambiarlo con fierezza, perché ci racconta la verità del mondo.
Addomesticare, piegare, distruggere ciò che è bello, anziché curarlo e preservarlo, è una reazione di fuga, di paura, di rivalsa, di volontà di dominio, di pretesa superiorità per appiattire la realtà e riportare ogni cosa a un livello ritenuto accessibile.
Certo, nella maggior parte dei casi, la bellezza viene sacrificata alle logiche di sfruttamento, di asserito progresso, ma questo assunto, per quanto tristemente vero, non basta a spiegare l'annientamento della bellezza: così ritorniamo al fringuello.
Questi piccoli uccelli canterini non nuocciono a nessuno, sono troppo piccoli anche per le fauci più golose, ancora più minuti delle allodole: pesano come la cartuccia destinata a ucciderli. Che bisogno c'era di far tacere l'allegria dei loro cinguettii? E privarsi dell'avvistamento dei loro accoglienti nidi di muschio e licheni, costruiti con tanta cura dalle femmine ( anch'esse bellissime, screziate, anche se meno colorate dei loro partners)?
Le uova, poi, sono piccole, perfette e colorate: aprendosi danno alla luce degli uccellini minuscoli e affamatissimi, imbeccati incessantemente da entrambi i genitori. Anche per questi aspetti il fringuello è considerato un animale totemico, in quanto rappresenta l'equilibrio tra leggerezza e responsabilità e ti ricorda di cantare anche nei giorni grigi, trovando la bellezza nelle piccole cose.
Sparare a queste creature non risponde ad alcuna logica, nemmeno alla più cinica e distorta.
Specie protetta in Italia e anche in Trentino, si è voluto emettere una delibera in deroga che li destina allo sterminio. Per cosa? Per puro capriccio.
Annientare la bellezza con una pioggia di pallini di piombo: evidentemente a qualcuno da soddisfazione.
Considerato il simbolo della gioia e della libertà, il fringuello deve scontare la sua colpa, quella di appartenere a un mondo estraneo alla violenza, in cui non è il rimbombo degli spari a dettare le regole.
Autore: Gloria Canestrini
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