
Ossana Borgo dei 1000 presepi
La località trentina è nota anche per la Casa degli Affreschi
Trento (TN), 9 dicembre 2025 - Oltre 1600 caratteristici presepi realizzati manualmente da abitanti, artisti locali e internazionali. Fino al 6 gennaio, Ossana rinnova una delle tradizioni natalizie più iconiche del Trentino con la XXVI edizione di “Ossana, il Borgo dei 1000 Presepi”, organizzata dalla Pro Loco Ossana Borgo Antico in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Val di Sole e il Comune di Ossana.La rassegna di Ossana si arricchisce di iniziative e sorprese, con un calendario di 28 appuntamenti tra animazione, mercatini, spettacoli e mostre:
L'evento trasforma il centro storico di Ossana in un grande percorso a cielo aperto, dove oltre 1.600 presepi realizzati a mano da abitanti, artisti locali e internazionali accompagnano i visitatori alla scoperta del paese, delle sue piazze e del suo castello, in un dialogo continuo tra tradizione, memoria e comunità.

Il percorso espositivo dei presepi attraversa tutto il paese e si arricchisce di opere simbolo: dal presepe “Come eravamo”, che restituisce uno spaccato dell’Ossana di un tempo tra ambienti di vita, mestieri e quotidianità, al Presepe di San Francesco, ampliato in occasione dell’ottocentesimo anniversario del Santo e portatore di un messaggio universale di pace.
Particolarmente suggestivi anche il Presepe della Grande Guerra, ospitato nel Castello di San Michele e dedicato a un episodio di “pace separata” nella notte di Natale, il Presepe Monte Giner, memoria della tragedia aerea del 1956, il Presepe in movimento accanto alla chiesa di San Vigilio e Ossana in miniatura, fedele riproduzione del borgo realizzata durante la pandemia.

Protagonista della rassegna è il Castello di San Michele, custode del presepe simbolo della Grande Guerra e cornice di grande suggestione per l’intero evento. Il castello è visitabile dal 21 novembre al 6 gennaio, con aperture prolungate nei giorni dei mercatini e visite guidate alle 11 e alle 16. Accanto al percorso dei presepi, il Mercatino di Natale propone prodotti enogastronomici e artigianali, piatti caldi e bevande, in un’atmosfera animata da spettacoli itineranti. Le casette sono allestite in due piazzette del paese e ai piedi del Castello di San Michele.

foto by: Federazione Pro Loco
Tra le novità di questa edizione spiccano le visite guidate al percorso dei presepi e alla Stuva Nova, pensate per accompagnare il pubblico alla scoperta della storia del borgo di Ossana e della sua tradizione presepistica, con partenze nelle giornate dei mercatini.
Si arricchisce inoltre il programma culturale con la mostra “Torri a Ossana”, esposizione di ceramiche di Giovanni Cimatti ospitata presso il laboratorio condiviso La Fucina, e con il laboratorio didattico “Riccioli di carta”, a cura dei Servizi educativi del METS, dedicato a bambine e bambini e ispirato alle antiche tecniche di filigrana.
Il calendario propone numerosi momenti di animazione per grandi e piccoli, tra cui il Villaggio di Natale ai piedi del castello, con Babbo Natale, l’Elfoslitta e gli spettacoli del Carrozzone degli Artisti, e La Casa della Befana, con l’atteso arrivo della Befana il 2 gennaio alle 17.30 in Piazza San Vigilio.
A sottolineare il valore umano e comunitario dell’iniziativa è Luciano Dell’Eva, presidente della Pro Loco Ossana Borgo Antico: "sono orgoglioso del mio gruppo che, seppur avanti con l'eta', sta dimostrando tanta passione e attaccamento al proprio paese. un plusvalore animato da un forte spirito di collaborazione e di amicizia che rende sempre piu' viva la nostra comunita'. Mi auguro che il gruppo cresca e possa alimentarsi con giovane nuova linfa e che si crei, come in questi ultimi mesi, una vera alchimia con l'amministrazione comunale tale da poter programmare il futuro con una certa tranquillità finanziaria. la nostra speranza e' anche che, qualora ce ne fosse l'occasione, in un prossimo futuro, ci venga data la possibilita' di "gestire", in prova, qualche struttura comunale che ci consenta una certa autonomia finanziaria per il bene di tutti."

foto by: Federazione Pro Loco
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OSSANA E LA CASA DEGLI AFFRESCHI
Ossana è nota anche per la Casa degli Affreschi. Figure allegoriche delle Virtù, cardinali e teologali, santi e scene di caccia chi abitava la casa? Ancora non si sa. Con il suo straordinario ciclo pittorico risalente al XV secolo e le sue peculiarità architettoniche e costruttive, la Casa degli Affreschi di Ossana, in Val di Sole, rappresenta un’importante testimonianza nel panorama storico artistico trentino.
Celati per secoli dietro gli strati d’intonaco e i rivestimenti lignei delle stanze, le decorazioni murali della casa sono state riscoperte e rimesse in luce solo nell’estate del 2000 rivelando raffigurazioni a soggetto religioso e profano con scene di vita cortese che decorano le pareti dei locali del primo piano dell’edificio.

foto by Nitida Immagine
La struttura conserva un impianto medievale: l’androne a piano terra in pietra, con arcate e pilastri in parte tamponati, volte e una grande colonna lignea in stile gotico al primo piano, una copertura a botte al secondo. Luogo misterioso e fino a qualche tempo fa sconosciuto per la maggior parte della popolazione della valle, la Casa degli Affreschi, di proprietà comunale, era inaccessibile causa il precario stato di conservazione che ne precludeva la visita.
L’allestimento curato dalla Soprintendenza per i beni culturali rappresenta l’ultimo atto del recupero del monumento di proprietà della Provincia. Coordinato dall’Ufficio beni architettonici con il decisivo apporto dell’Ufficio beni archeologici per quanto attiene ai reperti mobili, il nuovo percorso si articola in diverse tappe. Due i temi caratterizzanti l’esposizione permanente ospitata nei locali della corte interna: le miniere di ferro e la vita materiale a cavallo fra XV e XVI secolo.
Il castello fu per almeno due secoli il principale centro amministrativo e di controllo delle miniere di ferro. Il minerale, estratto dalle gallerie in quota sui versanti della val di Pejo, era trasportato a valle ove veniva sottoposto a un articolato processo di fusione e quindi alla lavorazione in fucina, dalla quale uscivano non solo oggetti finiti, ma soprattutto semilavorati da inviare sulle piazze commerciali tirolesi e italiane.
L’esposizione racconta il ciclo di produzione del ferro attraverso una serie di immagini cinquecentesche a commento dei campioni di rocce contenenti minerali ferrosi, di alcuni esemplari di oggetti in ferro battuto e delle scorie dei processi fusori, tuttora presenti in abbondanza sul territorio e reimpiegate, fra l’altro, nelle murature del castello.
Vita e costumi dei signori di Ossana sono invece al centro della seconda e principale sezione espositiva, allestita all’interno del piccolo ambiente museale con i reperti provenienti dall’esplorazione archeologica dei fabbricati residenziali.
Sono esposti in particolare oggetti relativi al periodo fra la fine del XIV e i primi anni del XVII secolo, quando il complesso visse il momento di maggiore sviluppo sia dal punto di vista costruttivo e architettonico, sia da quello di arredi e decori interni: tracce per lo più frammentarie, ma in grado di evocare suggestivamente alcuni aspetti di vita dei nobili abitatori del castello.
Di questi ultimi, i reperti testimoniano con chiarezza il gusto e l’elevato tenore di vita, come nel caso dei frammenti di lussuose stufe ad olle, di produzione tirolese dell’ultimo quarto del Quattrocento, ricomposti all’interno di un espositore che rievoca la sagoma di uno di questi manufatti. Serrature, chiavi, maniglie, cardini in ferro battuto ricordano le porte e gli arredi lignei scomparsi. Una campana bronzea preziosamente decorata, databile ai primi anni del Cinquecento, reca la memoria della ‘voce’ che doveva scandire le giornate degli abitanti della rocca.
Dalla chiesa di San Michele, oggi ridotta a pochi resti, provengono i frammenti di un vasto paramento affrescato e un’interessante serie di monetine di provenienza italiana e tirolese, in cui si riflette la peculiare collocazione geografica di Ossana, per secoli crocevia di confine per uomini e merci.
Frammenti di armi e di apparati per la difesa illustrano il ruolo del castello quale presidio militare, mentre una selezione di frammenti di stoviglie in ceramica e in metallo rievoca i gesti della tavola. Il percorso si chiude con gli oggetti più intimi o preziosi: elementi metallici di vestiario, spilli e ditali per il cucito, frammenti di guarnizioni di libri di pregio o di oggetti liturgici, piccoli giochi come uno scacciapensieri o una serie di dadi, un anello e un raro bruciaprofumi tardogotico in bronzo.
Con l’allestimento permanente, il Castello di San Michele non solo accoglie nuovamente fra le sue mura le testimonianze materiali sopravvissute all’azione degli uomini e del tempo, ma soprattutto diviene il principale custode della storia dell’alta val di Sole e delle comunità che attorno al castello gravitarono lungo i secoli.
Info Soprintendenza per i beni culturali
Ufficio beni architettonici
Via San Marco, 27 - 38122 Trento
uff.tutelaconservazione@provincia.tn.it

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