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Archanthropus, l'Uomo di Petralona

Grecia - E' il primo ominide europeo: ha 700.000 anni

(Petralona, Grecia) - La Calcidica è la patria di un uomo importante: l'uomo di Petralona. La conoscenza con il nostro più diretto antenato, l'uomo della specie europea alla quale apparteniamo si può fare a 46 chilometri da Salonicco. Siamo dunque alle origini delle origini.

Come spesso accade il rinvenimento è stato casuale: nel 1959, nella Calcidica e precisamente a Petralona, un pastore richiamato dal rumore dell'acqua scopre una piccola apertura. Un anno dopo un compaesano – una volta ripulito l’ingresso per potervi entrare - trova una grotta ricca di stalattiti e stalagmiti e ossa, tante ossa, di animali diversi. C'era anche un teschio umano, incastonato nella parete.

L’Università di Salonicco con il professor Aris Poulianos ne comprendono subito l'importanza. L’uomo di ‘Petralona' è infatti il primo ominide europeo: ha 700.000 anni è il più antico fossile di uomo in Europa. Tutti i principali tipi antropologici (africani – Kobi, asiatici – Uomo di Pechino ed europeo) sono rappresentati in questo teschio che testimonia un fatto: l'uomo si è evoluto nell'odierna Grecia e non è un antenato di una specie venuta dall’Africa. La ricerca si è basata su una analisi stratigrafia della grotta e del sedimento in cui il cranio si era incorporato.

L'Archanthropus di Petralona, appartiene quindi ad un ominide arcaico distinto dall’Homo erectus, porta tracce dell’uomo di Neanderthal e tratti europei “propri”.

Ulteriori scavi nella grotta di Petralona con la partecipazione di ricercatori internazionali (46 specialisti provenienti da 12 paesi diversi) hanno fornito prove alle risultanze di Poulianos rinvenendo strumenti di pietra e osso che costituivano i suoi utensili. Ma le meravigliose grotte conservavano – come detto – anche resti di animali diversi: leoni, orsi, pantere, iene, persino una zanna di elefante e allora si pensa che le grotte fossero un tana  per gli orsi che qui portavano le loro prede. Di queste suggestive cavità - in cui scorreva anche l'acqua - se ne sarebbe servito anche l'uomo. Un terremoto avrebbe poi chiuso per sempre l'antro.

Ora quei resti sono nel vicino museo all'ingresso della Cava. Il teschio no: quello è rimasto  a Salonicco con grave disappunto della popolazione locale che ne ha sempre rivendicato la restituzione.
 

< Per saperne di più: Petralona Cave

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