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L'Italia dal pugno duro

Ma davvero non ci si deve preoccupare?

3.11.2021 - Sorci, disertori, criminali a cui possibilmente sputare nel piatto. Chi ha scelto di non vaccinarsi si è preso queste carezze da quelli "per bene".

Altri che protestavano pacificamente pregando (e tra loro anche dei vaccinati) si sono presi gli idranti e le manganellate.

E' un momento oscuro e drammatico per l'Italia. Ma davvero non ci si deve preoccupare?
Piazze chiuse e divieto di manifestare. Non solo Trieste, anche Treviso. Vedremo quali saranno le prossime.
Daspo urbano per chi pacificamente ha osato chiedere una risposta: è successo a Stefano Puzzer, il portuale che non avendo ricevuto risposte da Roma era andato a Roma per ... trovarle. Rispedito a Trieste dopo essere stato fermato per 5 ore in Questura.

Quello che accade è ormai davanti a tutti. Il paese bolle. Le piazze italiane sono  diventate tutte quante una immensa Trieste.

Ma è sulle  cariche della Polizia, che hanno gettato un'ombra sinistra sulla gestione della sicurezza, e sulla tenacia di quei lavoratori che hanno protestato senza bloccare il porto, sulla loro protesta non violenta, che vogliamo ritornare per esprimere piena rinnovata solidarietà. Fa tristezza averli visti soli e senza nessuna tutela -  nemmeno una parola -  da parte dei sindacati il cui silenzio è  tuttora assordante e inqualificabile.

Puzzer ha conquistato con la sua mitezza, con le sue parole semplici, persino con la sua ingenuità di credere che qualcuno sarebbe andato da lui. Ma non è uno sciocco. Sapeva perfettamente che sarebbe stato ignorato. Il suo gesto ha però permesso di dare plastica rappresentazione della deriva autoritaria in atto.

Ora  il mondo sa cosa è l'Italia.
E gli italiani...lo sanno?
Qualcuno  ha ancora l'ardire di ritenersi in una democrazia?

(cperer)

 

LA PROTESTA SI SPOSTA NELLE PIAZZE: TUTTE DIVENTANO TRIESTE

Molte città sono scese in piazze allineandosi alla loro protesta e tuttora continuano a manifestare persino in Francia.

Trieste è una città speciale. Per Trento e Trieste gli italiani hanno combattuto. L’entrata delle truppe italiane il 3 novembre del 1918 ha coronato il sogno risorgimentale, poi interrotto drammaticamente dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale e dalla occupazione titina. Per otto anni nelle scuole e nelle università italiane si scioperava per il ritorno di Trieste alla madrepatria. Nel 1953 i giovani triestini diedero inizio ai “moti di Trieste” .

Il Friuli Venezia Giulia è tornato in prima linea e l’avanguardia di un movimento nazionale per le libertà. "La gente come noi non molla mai" è lo slogan che da Trieste è rimbalzato in tutte le piazze. Attendono di conferire col governo al quale chiedereanno la stessa cosa: la revoca il lasciapassare verde per tutti i lavoratori, vaccinati e non. La battaglia è infatti sul diritto al lavoro, non sul vaccino sì  no.

L’impressione è che il Governo sottovaluti le conseguenze accallandosi il rischio di fomentare l'odio sociale e di favorire la guerra tra buoni e cattivi, vaccinati da una  parte e obiettori dall'altra, in uno stato di diritto che vede sempre più assottigliarsi il confine delle libertà individuali.
L'Italia è già divisa, questo ormai è evidente e non è un bel merito per Mr. Draghi. Il suo primo eclatante risultato è aver diviso il paese.

20 Ottobre 2021

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E INTANTO I CAMIONISTI RESTANO IN MOBILITAZIONE

30 SETTEMBRE 2021 - Un prima manifestazione di dissenso si è avuta  a fine settembre. Difficile farsi un'idea su come sia effettivamente andata: i media italiani han detto che è stato un flop. Ma sui social i video in tempo reale (non le foto) ci sono, e dicono che  le code ci sono state. I TIR che hanno solo rallentato sono stati tanti: magari il paese non si è fermato, ma i disagi ci sono stati.

Ne ha parlato anche la BBC che monitorava il caso italiano per essere essa stessa vittima del più grave black-out dei trasporti e si ritrova con le pompe di benzina a secco. Ma è effetto della Brexit, perchè il Green pass per i lavoratori di ogni settore, pubblico e privato, esiste solo in Italia.

Ad ogni buon conto il sito ufficiale di Autostrade per l’Italia lunedì 27 settembre, giorno di inizio della protesta, registrava  alle ore 18.04 code di 20 km tra tra Firenze Oveste e Prato Ovest “per manifestazione contro il Green Pass”.

Per lo stesso motivo alle 18.15 sono state segnalate code di 40 km a Predosa tra il bivio A26/Diramazione A7 Milano-Genova e Ovada, alle 18.24 attese per 10 km sulla A14 Bologna-Taranto tra Imola e Castel San Pietro.

“E’ una scelta che porteremo avanti ad oltranza fin quando il governo non ritirerà il Green Pass che discrimina chi ha liberamente scelto di non fare il vaccino. Siamo solo all’inizio e non molleremo”, avvertono i camionisti dai loro profili social. E la protesta, dove è andata in scena ha provocato enormi difficoltà al traffico.

Enrico Mentana però ...non se ne è accorto (vedi sotto) e come lui molti altri illustri colleghi e i siti aggregatori di  notizie che copiano dalle testate più ''autorevoli''.
 

 

 

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