Viaggi & Reportages

Cesenatico e il porto museo: che gioiellino!

Passeggiata sul Canale Leonardesco tra poesia e... marineria

Cesenatico con i tavolini dei ristoranti tipici in riva al canale Leonardesco, con le piazzette brulicanti di bancarelle e gente, e il “Porto museo” incanta e stupisce.

Il suo santo protettore è ...Garibaldi. Sì perchè qui l'Eroe dei due mondi si organizzò per l'impresa che doveva farlo entrare nei libri di storia e la festa che ogni estate viene a lui dedicata è la più importante tra gi eventi cittadini.

Chi avesse in mente solo la  spiaggia, la moltitudine di ombrelloni e l'inconico grattacielo che contrassegna lo skyline della Cesenatico on-te-beach sbaglia. Occorre visitare il centro storico per accedere alla storia vera e all'anima più autentica di questa destinazione.

Il centro storico è il tipico borgo marinaro, e oggi è divenuto un salottino. Davanti al porto canale si affacciano ristoranti tipici e questo tratto è riservato all'ormeggio delle barche tradizionali dell'Adriatico.

Una parte del canale disegnato da Leonardo da Vinci, è parte del Museo della Marineria (assolutamente da visitare) racconta le storie di mare. E' l’unico in Italia (e tra i pochissimi al mondo), dove è possibile esplorare anche una Sezione Galleggiante, composta da dieci barche tradizionali, due delle quali possono ancora navigare in mare, che rappresentano il “patrimonio immateriale” rappresentato dagli antichi saperi della marineria.

Le barche del museo all'aperto rappresentano le tipologie tradizionali del mare Adriatico, con le loro caratteristiche decorazioni e “occhi” di prua; in estate, ogni giorno vengono issate le loro coloratissime vele contrassegnate con i simboli delle famiglie dei marinai.

La Sezione a Terra del Museo della Marineria offre la vista del trabaccolo e un bragozzo, le due barche protagoniste dell’ultima vela adriatica – con le loro caratteristiche e colorate vele “al terzo”.

 

Il percorso al piano terra è dedicato alle barche e alla loro costruzione e manovra, mentre al primo piano viene illustrata la vita della gente di mare, i metodi e i saperi della pesca e della navigazione, i loro usi e costumi.Il Museo della Marineria è un museo speciale perché si trova nel cuore dell’antico Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci, accanto al centro storico, tra le case dei pescatori e i luoghi della conservazione e vendita del pesce, dove l’intera comunità di Cesenatico vede riflessa la sua storia e identità.

L'altro tratto del Porto Canale, con sbocco al mare, è destinato alle barche tradizionali adriatiche. In questo tratto di molo si affacciano abitazioni tipiche e ristorantini sempre affollati.

Le antiche imbarcazioni sono ormeggiate nel luogo dello struscio e sono una vera attrazione. A fronte dell’impegno da parte dei proprietari di alzare le vele colorate che le contraddistinguono e alla partecipazione attiva alle manifestazioni cittadine. I proprietari delle barche hanno anche dato vita ad un’attiva “community” che anima le banchine del porto con varie iniziative.

Il Comune di Cesenatico sostiene l'impegno di chi ha restaurato e fa navigare le barche storiche che testimoniano l'identità marinara cittadina. Grazie ai privati il Comune ha saggiamente valorizzato uno dei luoghi più suggestivi del centro storico.

Non meno suggestive e curate le abitazioni tipiche che fanno di Cesenatico un vero borgo marinaro.

Il Canale Leonardesco è divenuto uno degli “heritage harbours” del nord Europa. E' il primo di questo tipo  in Italia.

Alcune località marittime italiane ed europee negli ultimi decenni hanno compreso l’importanza di salvaguardare la propria storia e identità marittima, non solo come fondamentale patrimonio culturale, ma anche come opportunità di un turismo consapevole e sostenibile, e per contrastare lo sfruttamento e banalizzazione del paesaggio culturale costiero. Cesenatico è stata senz’altro un apripista in questo processo, con la realizzazione del Museo della Marineria e altri interventi di recupero e valorizzazione del centro storico avviati già negli Ottanta e proseguiti poi nei decenni successivi sino ai giorni nostri.

Camminando tra le viuzze del centro storico si arriva in Piazzetta delle Conserve dove si trovano i resti di antichissimi depositi circolari dove veniva calato il ghiaccio per conservare il pesce dei marinai. E qui ci sono le bancarelle del mercato contadino con i prodotti del territorio a km ''0''.

 

Sul canale si affaccia anche Casa Moretti, ovvero la casa (oggi museo) appartenuta a Marino Moretti poeta e scrittore crepuscolare: «ciò che importa di me rimane qui dentro» ebbe a scrivere.

In questa casa Marino nacque il 18 luglio 1885. Le sue origini familiari sono narrate ne ''Il romanzo della mamma'' (1924). Desiderava in realtà fare l'attore, ma l'icontro con Aldo Palazzeschi, divenuto fraterno amico lo porta a dedicarsi interamente alla letteratura: fra 1902 e 1903 le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità.

Mite e riservato, proteso verso la malinconia, non si legò mai a una donna, ma seppe fare ritratti perfetti dell’anima femminile, a partire dalla amatissima madre. Affermò ad un certo punto della sua vita “io non ho nulla da dire”:  pubblicò più di settanta libri.  Scrisse poesie “col lapis” – per dire che potevano anche essere cancellate – e invece sono rimaste nella memoria di generazioni di lettori. Nelle Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911), Il giardino dei frutti (1915), si avverte l’impronta del Pascoli e già quel tono “crepuscolare” che si ritrova anche nella sua narrativa.

La casa è oggi un museo e la testimonianza del suo universo di pensiero, con gli oggetti appartenuti e amati, la valigia dei viaggi, le foto, i libri, le opere d'arte collezionate. Gli ambienti hanno mantenuto intatto l'aspetto originario. E oltre che conservare è un archivio, una biblioteca e un centro studi.

Dalla finestra dello studio Moretti osservava le barche sul porto canale. E nel suo giardino, la sua tartaruga maschio portava il nome di Cunegonda…il carapace è fra i reperti che si trovano nel suo studio.

Incantevole il giardino che era il suo orto conclusus, e ancor oggi ospita piccoli e ricercati eventi dedicati alla poesia. Fin dalla sua istituzione casa Moretti promuove un'intensa attività culturale sui temi della letteratura moderna e contemporanea.  Uscendo dalla casa viene spontaneo aprire uno dei suoi libri.

Ma c'è un'altra cosa emozionante da vedere a Cesenatico. Occorre andare alle bocche di porto proprio accanto alle spianate di ombrelloni per ammirare il pathos del "Monumento alla Madre" che si trova nella piazza dedicata alle "spose dei marinai" al Molo di Ponente a Cesenatico, proprio nel luogo dove - nelle giornate di burrasca- venivano le donne insieme ai loro figli a guardare l'orizzonte nell'attesa di veder tornare il loro uomo... il loro padre... il loro figlio. La scultura è stata realizzata da Quinto Pagliarani e si intitola la Ma' (la madre).

 

La piazza è stata realizzata quando sono state completate le porte vinciane che proteggono il porto canale il centro di Cesenatico dell'acqua alta, sul molo si trovano anche dei capanni da pesca con le reti a bilancia. La piazza "spose dei marinai" è certamente una delle più fotografate di Cesenatico e anche la più emozionante.

A pochi metri brulica la vita vera dei marinai. Abbiamo potuto assistere all'Asta del pesce. Veramente emozionante vedere il prodotto che arriva dai pescherecci, viene scaricato e quindi battuto all'asta alla presenza di albergatori grossisti ristoratori. È stato bello anche incontrare un peschereccio appena rientrato, incontrare l'equipaggio e conoscere gli esiti della loro pesca quotidiana,  fotografarli felici perché c'erano anche un pesce speciale  nelle reti del giorno.

Questa è l'altra Cesenatico, oltre la spiaggia.

Corona Perer
ettembre 2021

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Gallery

Commenti (0)

Articoli correlati