
Giza, Art d'Egypte
C'è anche Michelangelo Pistoletto fra i 10 artisti per ''Forever Is Now 2025''
Dall’11 novembre al 6 dicembre ai piedi delle Piramidi, nella piana di Giza, dieci artisti internazionali raccontano l’eternità. Ai piedi delle Piramidi, dove il tempo si ferma e la sabbia conserva la memoria del mondo, va in scena l'edizione 2025 del grande appuntamento internazionale che ogni anno trasforma la piana di Giza in un paesaggio di visioni.
Art d’Égypte – Forever Is Now 2025 presenta opere di Michelangelo Pistoletto, Alexandre Farto (Vhils), Mert Ege, Recycle Group, J. Park, Alex Proba e SolidNature, Nadim Karam, Ana Ferrari, King Houndekpinkou e Salha Al-Masry

Dieci artisti provenienti da tutto il mondo — Michelangelo Pistoletto, Alexandre Farto (Vhils), Mert Ege, Recycle Group, J. Park, Alex Proba e SolidNature, Nadim Karam, Ana Ferrari, King Houndekpinkou e Salha Al-Masry — danno forma alla propria idea di eternità attraverso opere e installazioni che dialogano con la potenza immobile del deserto e la luce del presente.
Realizzata sotto l’alto patrocinio dei Ministeri degli Esteri, della Cultura, del Turismo e delle Antichità d’Egitto, in collaborazione con l’UNESCO, la quinta edizione della mostra, organizzata da Art D’Égypte by Culturvator, riafferma la forza dell’arte come linguaggio capace di unire epoche e culture, trasformando il mito in contemporaneità e il silenzio in spazio di relazione.
«Davanti alle Piramidi ci ricordiamo del nostro obiettivo principale: connettere l’eredità antica con l’arte contemporanea», afferma Nadine Abdel Ghaffar, fondatrice di Art D’Égypte, che cinque anni fa aveva solo immaginato questa visione. Oggi Forever Is Now è un dialogo globale: un incontro tra la materia del tempo e la fragilità dell’uomo, dove l’arte si fa ponte tra memoria e futuro.

Le Piramidi, simbolo universale dell’eternità, accolgono linguaggi che si muovono tra scultura, installazione e spazio. Pistoletto intreccia nel Terzo Paradiso passato, presente e futuro come un unico atto creativo. Vhils scava nei portoni del Cairo le soglie che uniscono civiltà e generazioni. Mert Ege costruisce un anello di metallo che cattura la luce e lascia al vento il compito di raccontare il resto della storia.
Il duo Recycle Group (Francia e Russia) propone Null, una riflessione sulla rinascita nell’era digitale, dove fede e dati si intrecciano in una nuova spiritualità. J. Park (Corea del Sud) costruisce un ponte simbolico tra Egitto e Corea con Code of the Eternal, un messaggio cifrato che immagina un dialogo impossibile tra faraoni e antichi sovrani. Alex Proba e SolidNature (USA e Paesi Bassi) danno vita a Infinity Echoes, un tributo alla terra e ai suoi colori, dove la materia racconta la continuità del tempo.
Nadim Karam fa nascere dal metallo riciclato i suoi Desert Flowers, fiori che emergono dalla sabbia come simboli di resilienza e rinascita. Ana Ferrari trasforma l’invisibile in musica con The Winds, un canto di flauti che intreccia arte, scienza e spiritualità. King Houndekpinkou (Benin/Francia) espone The White Statue Totem, un gesto intimo su scala monumentale, in dialogo con la vastità del deserto e l’atemporalità delle Piramidi. Chiude Salha Al-Masry (Egitto) con Ma’at, che trasforma un antico gioiello regale in uno spazio condiviso, evocando il senso di equilibrio e giustizia che unisce caos e ordine, passato e presente.
Forever Is Now conferma il ruolo di Art D’Égypte come piattaforma che intreccia patrimonio e innovazione, trasformando l’altopiano di Giza in un laboratorio di contemporaneità.
Fondata nel 2017 da Nadine Abdel Ghaffar, Art D’Égypte by Culturvator è una piattaforma culturale che promuove l’arte egiziana nel mondo attraverso progetti che intrecciano patrimonio e contemporaneità, come Eternal Light al Museo Egizio, Nothing Vanishes, Everything Transforms al Palazzo Manial e Reimagined Narratives nella città storica del Cairo. Dal 2021, Forever Is Now porta ogni anno l’arte contemporanea ai piedi delle Piramidi, trasformando Giza in un luogo dove tempo, cultura e innovazione si incontrano in un dialogo senza confini.

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