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Droga e Adolescenti - ''Fermami prima''

Il lavoro della Associazione Amici di San Patrignano di Trento

I ragazzi che hanno bisogno di aiuto perchè caduti nel tunnel della droga, camminano lungo un ciglio aperto su un baratro. Vanno fermati, agganciati, e non è per niente facile. Il problema è il continuo abbassarsi dell'età di rimo approccio alle droghe. E' notizia di questi giorni di un bimbo che, in quinta elementare a soli 10 anni,  ai compagni di classe ha mostrato dell'hashish. "Voleva sentirsi grande" appureranno poi dirigente e insegnanti.

Sono tante le famiglie che bussano alla porta dell'Associazione Amici di San Patrignano. Instaurano rapporti di continuità con l'associazione per aiutare i propri figli, e sono tanti, troppi. "Fermami Prima" è lo slogan della campagna di sensibilizzazione che si legge nella sede dell'associazione.

La sede dell'Associazione Amici San Patrignano a Lavis di Trento è un approdo anzitutto per i genitori che vi arrivano chiedendo come agire e cercando risponde ad una tragedia che coinvolge tutta la famiglia. L'associazione opera con gruppi di Auto Mutuo Aiuto (A.M.A) e un tempo c'era anche la Comunità di San Vito a Pergine che poi venne chiusa dalla Casa madre di Coriano, nei pressi di Rimini.

L'associazione gestita totalmente da volontari è molto cresciuta: aveva 15 soci nel 2001 ora si viaggia a tre cifre. Sono purtroppo sempre più numerose le famiglie che scelgono di affidarsi all'approccio di San Patrignano, comunità di recupero che vanta una percentuale di successo che supera il 72% (contro un 20% di media delle altre comunità). Percentuale calcolata dall'Università di Bologna, Urbino e Pavia su campioni ex ospiti della comunità a distanza di cinque anni dalla conclusione del percorso.

Maurizio Folgheraiter  è da anni un  costante punto di riferimento per aiutare i ragazzi trentini, molti anche minorenni, caduti nella tossicodipendenza. "Abbiamo fatto 180 colloqui con famiglie nuove. Uno dei problemi più difficile è far capire che il ruolo genitoriale va esercitato fino in fondo" afferma.

La comunità è il risultato di un cammino che sta a monte e viene fatto soprattutto con i genitori affinchè individuino le modalità migliori per agganciare (in qualche caso ri-agganciare) i propri figli. A San Patrignano si arriva quindi dopo un lavoro, per iniziarne un altro: una permanenza di 3/4 anni, in cui i ragazzi vengono stimolati ad affrontare i loro problemi e a lavorare sulla propria autostima, senza l'ausilio di trattamenti farmacologici.

Ogni ragazzo/ragazza viene affidato ad un settore lavorativo - dalle coltivazioni agli allevamenti, dal caseificio alla cantina, dal centro medico al settore chimico e poi ancora falegnameria, decorazioni, tessitura, norcineria, pizzeria, call center, comunicazione, ecc. - dove acquisisce delle competenze che potranno essere utili anche una volta conclusa l'esperienza in comunità. San Patrignano offre ai giovani anche l'opportunità di riprendere gli studi abbandonati o di accedere a corsi di formazione.

Fra i compiti dell'associazione c'è quello di accompagnare le famiglie, appunto, che hanno un componente con problemi di disagio legati all'uso di droghe per affrontare il problema con i giusti strumenti e modalità. Fra le attività svolte anche quella di informazione e prevenzione sui temi legati alle tossicodipendenze con testimoni che hanno terminato il percorso in comunità e sono tornati liberi dalla tossicodipendenza.

 

info:
Amici di San Patrignano - Trento
Via Furli, n° 80/82 38015 Lavis (TN)
Tel/Fax: 0461.242.138 - 339.888.0909


Autore: Corona Perer

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