
Dipendenza da internet: l'uso malato del cellulare
Adolescenti e bambini a rischio dell'Internet Addiction Disorder
Si chiama Internet Addiction Disorder: adolescenti e bambini sono sempre più a rischio dello IAD, l'Internet Addiction Disorder.
Spesso vediamo mamme che al cellulare spingono un carrello con un bimbo buonissimo: sta infatti guardando un cartone animato al cellulare. Oppure genitori che al ristorante accendono il cellulare e imboccano il bambino mentre questo è incantato dal cellulare. Il telefonino sta diventando una baby-sistter come un tempo lo era la televisione. Tutto questo non va bene: sottrae energie positive che il bambino potrebbe/dovrebbe utilizzare diversamente in un gioco reale, fatto di relazione, di contatto, di rapporto tra i coetanei. E può creare dipendenza.
Il concetto di dipendenza fino a qualche anno fa veniva legato all'uso di alcol e droghe, ma un altro genere di dipendenza sta prendendo sempre più piede nel panorama dei disturbi mentali: quella della dipendenza da internet, smartphone, sexting, gaming che alla stregua di una sostanza, può compromettere la vita di una persona causando problematiche profonde.
Il disturbo da Internet addiction può colpire soggetti di ogni fascia di età, dai bambini agli anziani. Ciononostante, vi sono due categorie di persone a cui è necessario prestare maggiore attenzione clinica: bambini e adolescenti.
Il primo studioso ad introdurre il concetto di Internet Addiction Disorder (IAD) è stato Ivan Goldberg che, nel 1995, individua la dipendenza da internet come un disturbo connotato da una dipendenza simile a quella da sostanze.
Esso si manifesta come un bisogno di accedere continuamente al mondo virtuale, bisogno simile a quello manifestato anche dai dipendenti da Fear of Missing Out e dai dipendenti da videogiochi, comportando un rifiuto delle attività che generalmente si svolgono nella vita reale, da quelle ludiche a quelle sentimentali. Il navigare compulsivamente sul web offre alla persona l’opportunità di isolarsi da una realtà in cui le relazioni e le richieste del mondo esterno sembrano impossibili da gestire.
Si stima che circa il 5% dei ragazzi occidentali di età compresa tra i 14 ed i 21 anni presentano livelli di addiction moderati; questa diventa grave, all’interno della stessa fascia d’età, nello 0.8% dei casi. E spesso alla dipendenza da internet e social media si associano disturbi alimentari (DCA) o dell’immagine corporea. Il ragazzo o la ragazza cioè non si percepisce per ciò che è ma per come può apparire.
Nella prima infanzia secondo alcuni dati scientifici, la metà dei bambini di età fino ai 5/6 anni ha accesso ad uno smartphone ed il 48,5% ad un tablet. Coloro che fruiscono di queste tecnologie per almeno due ore al giorno hanno più probabilità di presentare difficoltà emotive, di autoregolazione dei propri sentimenti, problematiche legate all’appetito rispetto a chi non le utilizza.
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