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La proposta: portare la meditazione a scuola

Creare i tempi dell'ascolto e dell'attenzione

Basta mettere il naso nel mondo della scuola per capire quanto difficile sia per un docente creare i tempi dell'ascolto e dell'attenzione. Il primo gesto è chiedere agli alunni di staccarsi dal cellulare e quasi sempre questo rende subito il docente una figura ostile. In realtà si tratta di far capire agli studenti che quel 'device' - che ormai contiene tutta  la loro vita - è solo uno strumento che ostacola il loro apprendimento.
Se utilizzato bene può aiutare la ricerca didattica, certo, ma a scuola è una appendice di quel mondo dal quale lo studente fatica a separarsi.

Come fare? Una proposta tutt'altro che strana e anomala è quella della Fondazione Patrizio Paoletti che ha lanciato una petizione per portare la meditazione nelle scuole italiane e promuovere un'educazione più consapevole (petizione online sul sito di Fondazione)

Il messaggio è chiaro: “Non è mai troppo presto per imparare a fermarsi. Il silenzio è uno spazio educativo. La meditazione è uno strumento di civiltà”.

E c'è anche una proposta di legge promossa dall’On. Giorgio Mulè (con il contributo scientifico e pedagogico della Fondazione Patrizio Paoletti), che intende valorizzare il silenzio come strumento educativo, culturale, spirituale e di salute pubblica. 

L’impatto del silenzio su benessere mentale, relazioni sociali e percorsi educativi è noto agli studiosi. Evidenze scientifiche maturate negli anni attraverso il lavoro dell'Istituto RINED, sono state raccolte in ambito scolastico, sociale e sanitario. Studi recenti dimostrano che la meditazione e il silenzio strutturato sono fattori protettivi fondamentali per supportare il benessere degli adolescenti in un’età di profondo cambiamento. Se integrata nel contesto scolastico, si rivela efficace nel ridurre stress e ansia, migliorare la concentrazione e la creatività e rafforzare l’equilibrio emotivo.  

La Giornata Nazionale del Silenzio, dovrebbe secondo questa proposta essere celebrata ogni 17 settembre, e si propone di: contrastare l’inquinamento acustico e informativo, promuovere consapevolezza e benessere individuale e collettivo, incentivare pratiche meditative, artistiche ed educative fondate sul silenzio, avviando  un percorso di sensibilizzazione che coinvole scuole, istituzioni, enti pubblici e privati su tutto il territorio nazionale.

“In un tempo di crisi educativa e sanitaria globale, è urgente ripensare la scuola come spazio di crescita interiore e autoconsapevolezza. La meditazione è uno strumento efficace, accessibile e fondato su evidenze scientifiche”, spiega Patrizio Paoletti che con la Fondazione da lui creata da oltre vent’anni si muove nel campo della ricerca neuro-psicopedagogica.

Negli ultimi anni si è osservato un crescente bisogno di protocolli educativi e strumenti per migliorare la capacità di attenzione, la regolazione emotiva e il benessere psicologico dei giovani. La meditazione, in particolare quella guidata e il silenzio strutturato si sono rivelati strumenti preziosi.

Esperimenti sul campo hanno dimostrato -  in oltre 20 anni di ricerca - l’efficacia delle pratiche di meditazione e silenzio nella promozione del benessere, della resilienza e della capacità di visione a lungo termine.

''Con questa petizione, si vorrebbe produrre  un cambiamento sistemico: portare la meditazione nelle scuole non solo come strumento di benessere, ma come leva strategica per il futuro dell’educazione''.

L'obiettivo della petizione è quindi consegnare alle istituzioni un segnale concreto dell’interesse e dell’importanza di questo tema per la società civile. 
 

 

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