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Scuola: gli studenti rivendicano il diritto allo studio

Manca un vero piano trasporti, ma se ne parla da luglio!

Caos nel mondo della scuola che riparte a macchia di leopardo. Può sembrare un clichè da titolo di cronaca, ma non è così. Manca un piano per i trasporti, manca un piano per gli ingressi scaglionati, manca una vera attenzione sulla scuola. Le prime vittime di  tutto questo sono gli studenti e in ultima analisi il nostro futuro. Giustamente gli studenti rivendicano il diritto allo studio, e a fianco loro ci sono genitori e studenti. Non i sindacati: loro preferiscono un rinvio in nome della sicurezza dei lavoratori della scuola. E purtroppo non c'è alcun sindacato a difendere i diritti degli studenti.

Il problema sempre quello: i trasporti. Le evidenze? L'incapacità del governo di reagire ai dati di fatto: servono più mezzi di trasporto, scaglionature, più personale per i turni pomeridiani  e uno sforzo straordinario per far ripartire il luogo dove si costruisce il futuro di una nazione: la scuola. 

Non si vorrebbe che trovato l'autobus di turno, mancassero gli studenti: lo diranno i dati sull'abbandono scolastico che con la crisi potrebbe aggravarsi.

 

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Con i protocolli attuali la situazione non può normalizzarsi

di Manuel D'Elia

(12 settembre 2020) Non facciamoci illusioni. Con i protocolli che hanno stilato non c'è alcuna possibilità che la situazione possa normalizzarsi. Quanto tempo può durare?
Al primo bambino che ha un raffreddore, magari cinque linee di febbre (cosa perfettamente normale in questa stagione): bambini a casa, genitori di tutta la classe a casa, docenti a casa, famigliari dei docenti a casa.
Il bambino faceva calcio? Meglio mettere a casa tutti i compagni di squadra. Ovviamente con i loro genitori. Con cosa andava a scuola, in autobus? Chi ha fatto il viaggio con lui negli ultimi giorni? Tampone.
E con un tampone che è stato dimostrato trovare una bella quota di falsi positivi, vuoi che qualcuno non lo trovino? E pazienza se quel qualcuno non ha sintomi. Può essere un pericoloso asintomatico, che se ne stia a casa!
Non importa se a fronte di una curva di contagi che continua a salire (in quanto fanno più tamponi) i decessi devono cercarli tra chi ha è risultato positivo mesi fa, poi negativizzato, e ora morto magari per infarto.
Occorre tenere alto l'allarme. Un recente articolo riepiloga i dati dello screening di massa che si sta effettuando sul personale docente e amministrativo di tutte le scuole d'Italia. E c'è chi si chiede chi avrà accesso a questa enorme mole di dati scientifici e statistici.
Ma, come sempre, ricordiamoci che è per il nostro bene.
Qualcuno, da qualche parte, sta morendo. O morirà.

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