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La Castagna ha la sua fiera

In corso a Firenze Castanea Expo 2025

(Firenze 12 dicembre 2025) La Castagna ha la sua fiera: è Castanea Expo 2025 presentata stamani a Villa Vittoria a Firenze. E' la prima fiera nazionale sulla filiera del castagno e le prospettive future della castanicoltura, che si svolgerà alla Fortezza da Basso dal 12 al 14 dicembre.

Sono 75 gli espositori in fiera (fra i quali anche una nutrita rappresentanza dalla regione greca della Tessaglia) su una superficie di oltre 4.000 metri quadrati. Un vero e proprio giacimento di prodotti di qualità. La Dop e la Igp non sono semplici sigle, ma denominazioni che attestano l’eccellenza e l’importanza del prodotto.

Riflettori puntati sulla castanicoltura, sulle mille proprietà benefiche e salutari di questo frutto, sul fascino dei ‘patriarchi’ di castagno, monumenti viventi, testimoni di storie di intere generazioni, di affascinanti civiltà rurali e biodiversità nel solco dello sviluppo economico delle aree interne.

 

 

Si sono svolti gli Stati Generali della Castanicoltura, presieduti dal Sottosegretario di Stato Sen. Patrizio La Pietra. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto stategico tra istituzioni, esperti del settore, operatori della filiera ed espositori, offrendo l’occasione per delineare con chiarezza gli obiettivi e le azioni necessarie allo sviluppo e al futuro della castanicoltura italiana.

Nel corso dei lavori sono state presentate le linee strategiche del nuovo Piano di settore castanicolo e illustrati gli ultimi dati Ismea sul comparto castanicolo, dai quali è emerso come l’Italia è il quinto paese al mondo nella produzione di castagne con oltre 64mila tonnellate e un +29% negli ultimi cinque anni. L’aumento della produzione italiana ha determinato un consistente ridimensionamento (-57%) delle importazioni da altri paesi, quali Spagna, Turchia, Portogallo e Grecia con un grande numero di indicazioni geografiche per castagne e marroni: 11 IGP e 3 DOP cui si aggiungono le 2 DOP relative alle farine di castagne. 

Tra gli appuntamenti  anche il convegno “Gestione e cura di un castagneto: potature, innesti, raccolta, lotta alle patologie”  organizzato dal Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale di Granaglione. Tra gli eventi anche una dimostrazione pratica dedicata alle tecniche di potatura e innesto del castagno.

Il 14 dicembre è previsto il talk “Viaggio nella Toscana delle castagne” a cura di Toscana Promozione Turistica (alle ore 14:30, allo stand della Regione Toscana) al quale seguirà, alle ore 15, presso lo stand della Regione Calabria, un incontro promosso da Slow Food Italia sulla tutela e valorizzazione dei castagneti del Reventino e sulla rete nazionale dei castanicoltori. La giornata si concluderà alle ore 16, al Teatrino Lorenese, con il convegno “Un progetto di valorizzazione della farina di castagne tradizionale”. Per tutto il giorno saranno inoltre visitabili le mostre espositive e le rassegne dedicate al mondo del castagno, che offriranno al pubblico un ulteriore approfondimento su una delle filiere più identitarie del territorio.

In Italia, esistono 15 prodotti a base di castagne e marroni che hanno ottenuto riconoscimenti europei come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta):

    Castagna Cuneo IGP: provincia di Cuneo, Piemonte.
    Castagna del Monte Amiata IGP: province di Grosseto e Siena, Toscana.
    Castagna di Montella IGP: provincia di Avellino, Campania.
    Castagna di Vallerano DOP: provincia di Viterbo, Lazio.
    Farina di Castagne della Lunigiana DOP: provincia di Massa Carrara, Toscana.
    Farina di Neccio della Garfagnana DOP: provincia di Lucca, Toscana.
    Marrone del Mugello IGP: provincia di Firenze, Toscana.
    Marrone della Valle di Susa IGP: provincia di Torino, Piemonte.
    Marrone di Caprese Michelangelo DOP: provincia di Arezzo, Toscana.
    Marrone di Castel del Rio IGP: provincia di Bologna, Emilia-Romagna.
    Marrone di Combai IGP: provincia di Treviso, Veneto.
    Marrone di Roccadaspide IGP: provincia di Salerno, Campania.
    Marrone di San Zeno DOP: provincia di Verona, Veneto.
    Marrone di Serino IGP: provincia di Avellino, Campania.
    Marroni del Monfenera IGP: provincia di Treviso, Veneto.
    Miele di Castagno della Lunigiana DOP

CASTANEA EXPO 2025  è un evento che nasce con forti aspettative da parte di istituzioni, enti territoriali e di ricerca, consorzi, produttori, imprese di trasformazione, operatori turistici chiamati per la prima volta a confrontarsi su un comparto in piena fase di rilancio, anche alla luce dell’ottima annata 2025 che si conferma in Italia tra le più abbondanti degli ultimi dieci anni con una produzione di oltre 55mila tonnellate e che segna, nella nostra regione, un incremento del 40% rispetto al raccolto precedente.

 La Toscana è la prima regione d’Italia per denominazioni d’origine: 90 totali, di cui 58 riferite al vino e 38 al cibo e tra queste ultime 5 riguardano direttamente la castagna.

“La castanicoltura rappresenta un vero e proprio giacimento per l’Italia. Nei 2.457 comuni montani, la coltivazione del castagno è diffusa su tutto il territorio. Tutte le regioni hanno distretti castanicoli importanti, e da questa realtà si è sviluppato un mosaico di esperienze in cui l’uomo ha vissuto in armonia con il castagno – ha affermato Massimo Seragnoli project manager di CASTANEA EXPO 2025.

Da non perdere la mostra “Alla scoperta dei patriarchi e dei castagneti monumentali italiani”, un percorso illustrativo attraverso alcuni dei più importanti castagni monumentali italiani e “Il Germoplasma pomologico sul castagno in Italia”, che accende i riflettori su circa 80 varietà provenienti dalle principali regioni produttrici italiane.

La manifestazione, promossa e organizzata da Firenze Fiera, si avvale dell’alto patrocinio del Parlamento europeo e del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a fianco di quello di altri importanti istituzioni ed enti: Regione Toscana, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Anci Toscana, Comune di Sant’Alfio, Vetrina Toscana, Legacoop Agroalimentare, Confcooperative Toscana, Eurocastanea (Rete Europea delle Castagne), Slow Food Italia, Uncem, AGCI Toscana, RENAIA (Rete Nazionale Istituti Alberghieri) e RENISA (Rete Nazionale Istituti Agrari). L’ICE (Istituto Commercio Estero) sarà presente in fiera sabato 13 dicembre con un desk informativo al servizio delle aziende.

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La grandezza della castagna
Il frutto dietro al quale si legge la storia


(Corona Perer) - Avere un albero di castagno in altre epoche significava possedere una fortuna e soprattutto vivere dignitosamente. La castagna dava la farina, riempiva lo stomaco, assicurava salute. Non a caso il Castagno era chiamato anche l'Albero del Pane.

Tra il 1200 ed il 1700 la pedemontana trevigiana era un’area naturalmente vocata allo sviluppo della castanicoltura, come confermano numerosi toponimi. E' da lì che viene il celebre Marrone di Combai. Anche il Trentino Alto Adige aveva paesi vocati al castagno come Castione di Brentonico (il suo nome dice tutto) e Lana dove c'è un meraviglioso sentiero che si snoda attorno ad alberi secolari: è il Sentiero del Castagno.

Il sentiero del Castagno a Lana
 

In Italia, esistono 15 prodotti a base di castagne e marroni che hanno ottenuto riconoscimenti europei come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta).

Il castagno rientra tra le produzioni locali pregiate e di nicchia e l’Italia è tra i più importanti attori sul mercato internazionale dei prodotti castanicoli. Tuttavia, gli operatori di filiera devono affrontare importanti problemi sia nella gestione dei castagneti, sia nella valorizzazione dei prodotti, in un contesto che richiede sempre più l’inserimento di nuove forze nella conduzione, anche in considerazione delle importanti ricadute ambientali e socio-economiche del settore.

Ogni anno, in autunno, ci sono feste ovunque lungo lo stivale, ma mancava una fiera. La nuova scommessa di Firenze Fiera è Castanea Expo 2025, la prima fiera nazionale dedicata al mondo dell’albero del castagno e dei suoi frutti che si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 12 al 14 dicembre 2025.

Una nuova manifestazione sulla castanicoltura italiana, tra domanda, offerta e innovazione, che spazia ad ampio raggio dalla coltivazione alla trasformazione di marroni e castagne nelle pregiate farine ‘gluten free’ fino al loro utilizzo in pasticceria, nella ristorazione, nella produzione di birre artigianali e nei prodotti innovativi, fonte di salute e di benessere per il loro contenuto in carboidrati complessi, potassio, fosforo e magnesio.

 

Le aziende agricole con castagneto da frutto in Italia sono circa 18.000 con una superficie investita a castagneto da frutto pari a poco meno di 43.000 ettari per una produzione annua di 50.889 tonnellate. Il Trentino ha una superficie coltivata a castagneti di 240 ettari per una produzione annua di 15.000 quintali. 

Le castagne sono particolarmente ricche di carboidrati, ottima alternativa al pane, alla pasta o alle farine adatti anche a chi soffre di celiachia poiché non contenenti glutine.
Sono ricche di sali minerali e vitamine e in particolare di vitamine del gruppo B, vitamina E, vitamina K, potassio, fosforo, magnesio, zinco, rame e manganese.

Sono un frutto particolarmente calorico, 100 g di castagne apportano circa 174 calorie, e per questo motivo andrebbero consumate con moderazione fuori pasto oppure sostituite ad altri alimenti nel pasto principale. Inoltre sono molto sazianti, grazie alla gran quantità di carboidrati amidacei, ma al tempo stesso sono povere in grassi. Hanno un indice glicemico medio-alto, anche se più basso rispetto alla farina bianca o al riso brillato e analogo a quello della farina integrale.

Hanno proprietà antinfiammatorie, grazie alla presenza di acidi fenolici conosciuti per il potente potere antiossidante; ripristinano l’attività intestinale, grazie all’abbondanza di fibre; hanno un’attività prebiotica, (si parla di attività prebiotica quando ci si riferisce a tutti quei composti in grado di essere utilizzati dalla nostra flora batterica come substrato di crescita, per alimentarsi e rimanere in salute).

Le castagne abbassano i livelli di colesterolo LDL, essendo ricche di fibre limitano l’assorbimento del colesterolo. Oltre alle fibre, a favorire la riduzione del colesterolo intervengono anche gli acidi grassi omega3 e omega6 presenti nel frutto.

E non è tutto perchè sono ricostituenti, possiedono acido folico (dunque sono ottime in gravidanza o in caso di anemia). Prevengono le patologie neurodegenerative, grazie alla presenza di vitamina E, fondamentale per il benessere del nostro sistema nervoso e per la prevenzione di una serie di patologie degenerative legate all’età.

Sono utili anche per la pelle per la loro azione riparatrice grazie al contenuto di antiossidanti l’estratto di castagne potrebbe risultare utile nel migliorare l’idratazione e il danno alla pelle provocato dall’esposizione ai raggi UV,  contengono zinco, e sono utili alla salute della prostata.

Spesso però ad ammalarsi ....sono gli alberi di castagno. In Trentino hanno trovato sede anche le prime ricerche sul cancro della corteccia o il mal dell’inchiostro e avversità entomatiche come i Lepidotteri Tortricidi e la vespa cinese. Tra i primi, Cydia fagiglandana Zel. e C. splendana Hb. sono le specie più dannose. Per combattere tali parassiti sono state messe a punto tecniche innovative di lotta biologica, basate sulla confusione sessuale o rilascio di un parassitoidi.

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