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L'Orso che stava dalla parte dei curdi

L'ultimo saluto a Lorezo Orsetti - di Maurizio Mazzoli

(Firenze 25-6-2019) - Ad una settimana di distanza dalla scomparsa di Franco Zeffirelli, Firenze ha reso l’ultimo omaggio a Lorenzo Orsetti, partigiano “Orso” morto in Siria nel marzo scorso mentre combatteva al fianco delle milizie curde contro l’Isis. La salma era rientrata in Italia a fine maggio e domenica scorsa 23 giugno è stato salutato da migliaia di persone, oltre i familiari,  intervenute presso il Circolo Società Mutuo Soccorso di Rifredi, un antico circolo operaio del quartiere dove Lorenzo è nato e vissuto.

E’ stato ricordato il suo impegno di lotta per la giustizia, che lo ha portato ad abbracciare la causa del popolo curdo fino a spingerlo a lasciare l’Italia per combattere in Siria a loro fianco. 

“Lorenzo ha lottato per un mondo più giusto” ha detto il padre, “Ora dobbiamo portare avanti i suoi ideali ” ha aggiunto la madre. I curdi presenti in città lo hanno ricordato con il suo nome di battaglia: Tekosor che significa lottatore e in suo onore hanno intonato l’inno partigiano Bella Ciao, tradotto in curdo.

Il giorno seguente 24, ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono della città, si è svolta una breve cerimonia laica nel piazzale antistante la Chiesa di San Miniato al Monte, che sorge su una collina della città ed è la chiesa più antica, da poco ha celebrato il millenario della fondazione.  Qui si trova il cimitero delle Porte Sante, dove è stato sepolto Zeffirelli e che ha accolto anche Lorenzo. Sono state lette poesie e messaggi scritti da “Orso”.

Al termine della cerimonia, con la bara avvolta nelle bandiere curde e dell’ANPI,  ha preso la parola anche padre Bernardo Gianni, priore di San Minato: "Questo è un cimitero laico, (è gestito dal Comune), perciò Orso riposa in terra di tutti, in un luogo che ospita da duemila anni il primo martire di Firenze, Miniato, venuto dall’Armenia con la sua forza anti imperialista. Come monaco sento l'inquietudine di Lorenzo come ispirazione. Guai, se trasformiamo il vivere in sopravvivere, come diceva lui".

Padre Bernardo è una delle voci più autorevoli della Chiesa fiorentina: durante la scorsa Quaresima è stato chiamato da Papa Francesco a predicare gli esercizi spirituali alla Casa Pontificia in Vaticano.  

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