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Timisoara, la città della libertà

Reportages - Meta ideale per un city break dall'Italia

(Timisoara - testo e foto di Corona Perer) - Meta ideale per un city break dall'Italia, Timisoara resta per tutti la città della libertà. Da qui partì la rivoluzione e la libertà dalla dittatura. 

Su Piaţa Unirii (foto di copertina) si affacciano la settecentesca cattedrale cattolica di Santa Romana Chiesa e al lato opposto la cattedrale Ortodossa Serba (con il Vescovado). E' la piazza più importante: progettata nel XVIII secolo a pianta rettangolare, celebra l'unità di un paese che era stato dilaniato da una feroce dittatura.

E' il luogo dell'incontro per eccellenza, il salotto buon della città: qui i Romeni trascorrono piacevolmente il tempo libero. In mezzo c'è un bel prato. Tutto intorno edifici in sontuoso stile barocco viennese color pastello. Tra questi il palazzo episcopale ortodosso serbo, il palazzo barocco della banca, la casa canonica cattolica, la fontana e la splendida colonna della Santa Trinità, eretta per celebrare la fine dell’epidemia di peste che colpì Timişoara nel 1730.

Monumenti, chiese e palazzi di  Piaţa Unirii  (Foto C.Perer)


Ci sono quattro ''elle'' nella storia di questa città. La prima è la L di Libertà che è ben incarnata in quella balconata del teatro affacciato sulla piazza, dove venne annunciata ad un popolo in festa. 

La seconda, è la L di Luce. Timisoara è stata la prima città europea ad avere l'illuminazione nelle strade nel 1884.  A ricordarlo è la super lampada posta vicino all'antico Bastione Theresia che un tempo faceva parte dell'antica cinta muraria posta a difesa della città. Nel 2023, quando fu Capitale Europea della Cultura, lo slogan fu  proprio ''Accendi la tua luce, così accendi la tua città''. Un vero e proprio inno all'ottimismo.

La terza, è la  L di Lupa, proprio quella capitolina. Fu donata alla città da Benito Mussolini. E' collocata a metà della piazza principale tra due punti di grande interesse: il Teatro dell'Opera, dalla cui balconata nel 1989 fu proclamata la vittoria sul comunismo e la caduta del dittatore Caesescu,  e la Cattedrale ortodossa dedicata a San Basilio, San Gregorio e San Giovanni Crisostomo.


La quarta elle, è la L di Lei, la moneta ufficiale. La Romania fa parte dell'UE ma non ha ancora adottato l'euro. Fortunata, perchè saranno purtroppo dolori quando accadrà (Grecia e Italia ne san qualcosa).

La cultura mitteleuropea è scritta nel DNA di questa città ricca di università, teatri, gallerie e musei. Timişoara ha saputo curare le sue ferite evolvendo, ma senza stravolgere il suo volto. L'architettura secessionista ricorda Vienna, e per le vie si respira quell'eleganza che fu tipica dell'impero austroungarico.

Le sue origini sono però molto più antiche. Fu fondata nel 1212 sul sito di un antico fortilizio romano chiamato Castrum Regium Temi. Castelul Huniade è il monumento più antico di Timişoara. Risale alla metà del ‘400, fu costruito, distrutto e completamente ricostruito due volte: dai pascià turchi nel XVII secolo, ed infine dal principe Eugenio di Savoia. 

Le caratteristiche per diventare Capitale Europa della cultura 2023 c'erano quindi tutte. A due anni di distanza da Timisoara2023 siamo venuti a vedere quale è l'eredità che questa città ha ricevuto da un evento internazionale di questa importanza.

Simion Giurka che da tempo cura la promozione e la comunicazione della destinazione (ed è anche uno dei consiglieri più fidati del Sindaco), ci spiega che nel 2024, il trasporto aereo passeggeri in Romania è cresciuto del 6%. ''La tendenza dei passeggeri dei voli internazionali è di un +7% rispetto al passato'' ci dice.

Nei primi 9 mesi del 2023, anno della Capitale Europea, erano già arrivati 1,5 milioni di turisti stranieri con un indotto di  3,9 miliardi di lei (oltre 784 milioni di euro), ossia circa  2.578 lei (circa 519 euro) a persona. La capacità ricettiva turistica in Romania è aumentata: + 2,7% di posti letto e +4,1% di strutture ricettive turistiche (fonte: Istituto Nazionale di Statistica).

Molti sono arrivati per viaggi d’affari (congressi, conferenze, corsi, fiere e mostre) che hanno rappresentato il motivo principale del soggiorno per il 50% dei turisti stranieri. C'è chi ha viaggiato in autonomia (39%) e chi tramite un’agenzia di viaggi (38%). 

Sono arrivati soprattutto in aereo (75% del totale) ed erano in gran parte cittadini europei. Tra i  primi 10 aeroporti da cui provenivano i passeggeri: Londra, Milano-Bergamo, Monaco, Bruxelles, Parigi, Vienna, Roma Fiumicino, Barcellona e Madrid.  Insomma la Capitale europea della Cultura ha dato gran risalto alla città. 

All'indomani di Timisoara2023, la Romania ha definito 6 prodotti turistici: turismo rurale, turismo culturale, city break, turismo naturalistico, turismo attivo e d’avventura, turismo termale e del benessere. Ad oggi in Romania sono stati riconosciuti 133 itinerari turistico-culturali. Il paese è stato inserito in 11 itinerari culturali del Consiglio d’Europa e in 5 transnazionali.

La città è facilissima da visitare, con un centro pedonale su cui si affacciano edifici in gran parte risalenti all’impero austriaco. Tante le  piazze sempre affollate e tanti i  parchi che la cingono intorno. E' una città veramente piacevole da girare a piedi (e c'è un ottimo servizio di trasporto pubblico tra tram e filobus).



Tante le chiese e i templi: la già citata Chiesa serbo-ortodossa, quella cattolica, ben 5 sinagoghe, e poi la chiesa più imponente di tutte, la Cattedrale Ortodossa metropolitana, sede dell’arcivescovo di Timişoara, si trova come detto nel cuore pulsante cittadino.
Costruita in riva al fiume Bega, che attraversa tutta Timisoara, sorge su una palude e su 5 mila tronchi di querce che le impediscono di sprofondare. Ha 11 torri, la più alta sale di oltre 90 metri. Nata sul modello di Santa Sofia a Istanbul, al suo interno fonde gli stili tradizionali moldavo e bizantino. 
Iscritta nel registro nazionale dei monumenti storici romeni, fu costruita tra il 1936 e il 1946  dall'architetto Victor Vlad. Magnifica l'iconostasi, tutto il suo sistema di cupole interne è ornato da fregi e icone dell’artista Anastase Demian. Con le sue proporzioni eleganti e le maioliche dei suoi pinnacoli, è  uno dei simboli della città. Dentro si respira tanta spiritualità. Fuori continua incessante il traffico metropolitano.

foto C.Perer

 

Per chi lavora a sviluppare il turismo internazionale ora si tratta di costruire il turismo nella meravigliosa contea in cui si trova, il Timis: campi a perdita d'occhio coltivati a colza e arativi, vigneti sulle prime colline dove si produce l'ottimo Selagiu, e poi piccoli villaggi dove si custodisce la Romania più tradizionale e autentica.

Una tappa di interesse è a circa 30 km da Timisoara, nella piccola Foeniu, dove si trova la villa  della famiglia Mocioni, una delle grandi famiglie di patrioti romeni del Banato e della Transilvania diventati parlamentari nel Parlamento dell’Ungheria. Colti e potenti parlavano ungherese, combattevano e prendevano posizione a sostegno dei diritti dei romeni del Banato. La proprietà e il castello sono stati recentemente ristrutturati in centro culturale e location per eventi.

Un altro punto di interesse a Ciacova dove si trova una torre medievale che è stata restaurata e preparata per ospitare alcuni dei reperti più importanti del Museo del Banato.

La Romania rurale è dolcissima. Di villaggio in villaggio si incontrano storie e volti che sembrano essersi fermati nel tempo.


Nel villaggio di Sârbova, incontriamo Curtea Culorilor un piccolo caseificio per la produzione artigianale di formaggi che ha già preso il Premio per il formaggio più buono di Romania. L'ha fondato Adriana Formenti, un'italiana stabilitasi in Romania pochi anni dopo la rivoluzione. Sapeva delle donne in difficoltà e delle orfane che a 18 anni venivano messe sulla strada. Pensò di dare un mano mettendoci soldi di tasca propria e fondò una casa famiglia dove si producono formaggi naturali di qualità, secondo metodi tradizionali. È un luogo accogliente e colorato, dove cibo, rigenerazione personale, educazione ed economia si danno la mano, ed è un progetto che ha dato a tante giovani donne uscite dagli orfanotrofi una prospettiva. Adriana, bresciana di origine, sta ora lavorando insieme ad alcuni amici della Val di Non alla costruzione di un pastificio, perchè il suo sogno cresce ogni giorno.

Infine un dato interessante: i Romeni ci amano. Sarà la lingua e la vicinanza dell'idioma (abbiamo molte parole in comune), sarà che provano rispetto per la cultura italiana. 

Al Teatro dell'Opera di Timisoara dalle sinuose architetture tipiche dell'Art Nouveau, la stagione sinfonica e operistica  2025 si è da poco aperta con i Pagliacci di Lencavallo e il Rigoletto di Verdi. In un teatro da tutto esaurito, applausi entusiasti per gli ottimi interpreti e l'orchestra sinfonica diretta dall'italiano, il maestro Guido Mancusi.

Tra i tanti fregi dorati, sul palcoscenico è incisa una frase latina:
''Mundus scena vita transitus: venisti vedisti audisti'' ovvero: ''in scena transita il mondo: sei venuto, hai visto, hai sentito''.
 

 

E per dire l'amore dei Romeni per l'arte italiana basterà citare il francobollo emesso nel 550° anniversario della nascita di Michelangelo, tiratura di soli 3000 pezzi, al costo di 30 lei, andato a ruba fra i collezionisti internazionali. Un omaggio filatelico che avvenne anche nel 1975 per i 500 anni dalla nascita del Buonarroti.

La Romania ora guarda avanti. La situazione politica e le difficoltà al Governo di Bucarest non mancano, ma la speranza è che il lavoro di due anni fa come Capitale Culturale non si vanifichi. E' l'augurio che ci sentiamo di rivolgere al popolo romeno, gentile, ospitale, sorridente e con gli occhi ancora pieni di fiducia nel futuro.
 

Corona Perer
11 maggio 2025

INFO > Visit Timisoara

il  ''Superman''  dell'artista Virgil Scripcariu verso PIazzaUnjrii (foto cperer)

 

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BUONO A SAPERSI
alcune indicazioni: come arrivare e ''cosa'' sperimentare

Timişoara è dotata di un aeroporto internazionale, il terzo della Romania in termini di numero di passeggeri in transito, ottimamente collegato con l’Italia è intitolato all’aviatore romeno Traian Vuia, a circa 10 chilometri a est del centro città. E' più vicina all'Italia, che ad un romeno che viva a Bucarest. Anche Belgrado non è molto lontana. Timisoara si trova infatti nei pressi del confine con l’ex Jugoslavia e l’Ungheria: è la prima città che si trova dopo essere entrati in Romania dal confine ungherese. Si trova a meno di 50 minuti dalla frontiera con la Serbia, e a circa un'ora da quella ungherese. 

La primavera e l’autunno sono stagioni ottime per visitare Timişoara, specialmente i mesi di maggio e settembre, quando le giornate sono lunghe, il clima mite e più conveniente per voli e alloggi. Favorita da un clima continentale, senza enormi variazioni  d’estate non va mai oltre i 28 gradi,  d’inverno invece tra dicembre e gennaio la temperatura media è sotto zero, quindi ben più freddo che in Italia.

A Timisoara c'è anche la possibilità di fare le Terme nel modernissimo impianto Amazonia Park: non solo un parco  divertimenti, ma anche  un presidio terapeutico-medicale. La sorgente (caldissima!) si trova proprio sotto alla struttura e viene pompata in superficie. Se programmerete un soggiorno a Timisoara vi consigliamo di non farvi mancare il piacere di una immersione e - dopo aver rilassato il corpo - di accedere al servizio di messaggi thailandesi. Il regalo più bello che potete farvi! All'ingresso anche tre favolosi acquari, dove è naturale fermarsi e perdersi a contemplare quanto bello è il creato.

Ottima la gastronomia! A Timisoara ci sono molti ristoranti italiani ma per chi vuole assaggiare la vera tradizione troverà ottime carni: malgrado il suo nome italiano il ''Ristorante Dal Vecchio'' del romeno Helmut Konig (di origini germaniche) abbiamo assaggiato le tradizionali zuppe alle verdure e un'otttima guancia di maiale. ''Ricetta mia'' dice orgoglioso Helmut che conserva gelosamente anche il televisore in bianco e nero da dove arrivavano i proclami del ditattore Caesescu. ''Ora è muto'' dice con non poca soddisfazione. Ottima anche la birra tipica di Timisoara e le carni arrostite di ''Nora Grill''.  Bellissimo il locale (arredato con grande stile ed eleganza) di Casa Bunici. Si trova in pieno centro vicino a Piazza Unirii.
E per bere un buon caffè espresso italiano: Take Five, datevi cinque minuti, proprio sul corso principale.

 


Autore: Corona Perer

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