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L'arte di lasciare la presa

Il saggio di Esther de Waal (Edizioni Qiqajon)

Ci avete mai pensato?  ''Il nostro è un Dio che ci ama così tanto da lasciarci andare in una libertà che ci permette di accettare o rifiutare quell’amore". Parte da questa considerazione Esther de Waal (1930)  autrice spirituale inglese, rinomata studiosa della spiritualità monastica (in particolare di quella benedettina), e della tradizione celtica.

''L’arte di lasciare la presa'' (Edizioni Qiqajon) è un piccolo libro ispirato che lascia traccia nel cuore perchè trova forma nella prosa lineare e immediata dell'autrice (madre del più conosciuto artista e scrittore Edmund de Waal). E' un librino che palpita: pieno di dettagli, sensazioni, vivo, sentito. E donato perchè diventi invito a sentire  le cose maggiori, lasciando perdere quelle minori.
Parla anche di fatica: perchè è faticoso lasciare la presa...

Le pagine sono sgorgate nei mesi trascorsi in isolamento a motivo della pandemia. E' una riflessione personale di Esther de Waal sulla faticosa arte del “lasciare la presa” per non restare attaccati al passato e aprirsi al nuovo che nasce attingendo alla ricchezza della tradizione cristiana.

Incrociando le Scritture e la spiritualità monastica, l’autrice riflette sui cambiamenti e sulle perdite che si verificano attraverso le età della vita.

Tutti, nel corso della vita, ci ritroviamo ad affrontare un processo che richiede forza interiore e capacità di scendere in profondità ed esplorare i sentimenti che ci abitano. Guardare indietro e lasciare andare (o trattenere solo ciò che conta) è la grande sfida che dobbiamo affrontare.

Lasciare la presa o svuotare sé stessi è chiaramente la via di Gesù:
la sua stessa vita, morte e resurrezione ci mostrano come
guadagnare perdendo” afferma Esther de Waal.

 

Aprirsi al nuovo che nasce non è facile, anche perchè spesso è difficile capire che siamo dentro una dinamica di radicale cambiamento, che magari inizia con movimenti lenti e difficili d individuare.

In pagine ricche di sapienza semplice, di rimandi alla poesia e alla bellezza di ciò che ci circonda, il libro accompagna nella scoperta del profondo significato esistenziale e spirituale del lasciare la presa, per non restare attaccati al passato e aprirsi al nuovo che nasce. Ci introduce con delicatezza in una vera e propria arte che ha il sapore della libertà, per vivere ogni momento della nostra vita con intensità.

“Amare lasciando la presa è il cuore dell’amore di Dio
per il mondo: il nostro è un Dio che ci ama così tanto da lasciarci andare
in una libertà che ci permette di accettare o rifiutare quell’amore” scrive Esther de Waal.

Come ha detto Papa Francesco ''Nella vecchiaia possiamo sperimentare la testimonianza del congedo'' ma se arriviamo prima a comprendere la grande libertà dell'amore divino...è meglio.

 

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Esther de Waal
L’arte di lasciare la presa

Edizioni Qiqajon (Collana ''Scintille'')
Traduzione di Luigi d’Ayala Valva

 

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