
Le Pro Loco cruciali per la coesione sociale
Federazione Pro Loco del Trentino in assemblea
Trento, 25 maggio 2025 – La Federazione trentina Pro Loco, l’ente che rappresenta le 230 Pro Loco trentine, ha riunito i suoi soci in assemblea nella cornice di Castel Valér (Ville d’Anaunia) alla presenza dell’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni che ha incrementato quest’anno il contributo elargito ad ogni associazione (+ 15% in media) in considerazione del ruolo strategico che le pro loco svolgono per rendere attrattivo il territorio.
Dai numeri della Federazion emerge un ''mondo'' in ottima salute: il numero delle Pro Loco trentine erano 182 nel 2020 e oggi sono 230, con un 10 associate in più negli ultimi 12 mesi, una partecipazione giovanile in grande aumento, con l’età media dei presidenti scesa da 45 a 42 anni in 3 anni e + 30% di donne nelle posizioni apicali. Positivo anche il bilancio (che chiude in attivo).
Ma è soprattutto la coesione sociale il ricavo indiretto di questo mondo del volontariato. Lo ha ricordato in apertura dei lavori la presidente Monica Viola, fresca anche della nomina di vice presidente della Fondazione Pro Loco Italia.
''In un momento in cui la guerra è di drammatica attualità, il nostro lavoro nelle comunità è quello di tessere reti e relazioni, creando quel senso di appartenenza al luogo che è fonte indiscussa di benessere: nel nostro piccolo costruiamo la pace”.
Monica Viola
E' la bellezza dello stare insieme e il piacere di lavorare tutti insieme per la comunità. La Presidente ha ricordato la mission principale: rendere le pro loco consapevoli del loro ruolo nelle comunità e del valore che rivestono sia a livello sociale che turistico. ''Contribuiamo a creare paesi e territori belli, curati, accoglienti, che diventano attrattivi per il turismo. Credo che le Pro Loco con i loro volontari abbiano la capacità e la forza di creare non solo bellezza, ma anche economia e futuro.”
E' stata annunciata anche una interessante novità: l’adesione ad un progetto di censimento e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale curato da UNPLI in collaborazione con il Ministero della Cultura (www.radicicultirali.it). Ed inoltre sono stati ilustrati gli scopi della neonata Fondazione Pro Loco Italia di cui la stessa Monica Viola è vicepresidente nazionale. Questo organismo ha scopi precipuamente culturali e potrà erogare contributi ai progetti delle Pro Loco, pertanto le attività di servizio ai soci restano in capo alla Federazione.
Due gli ospiti di rilievo nazionale: il presidente UNPLI Nazionale Antonino La Spina e l’avvocato Gabriele Sepio, uno dei massimi esperti in materia di fiscalità e Terzo settore in Italia.
Antonino La Spina, presidente UNPLI Nazionale ha ricordato che le Pro Loco sono presenti nel 78% dei Comuni italiani. ''Le 6200 Pro Loco italiane sono attive tutto l’anno, soprattutto nei comuni piccoli, ed organizzano oltre 110.000 eventi all’anno. Tengo tuttavia a sottolineare come gli eventi siano solo punta di un iceberg di lavoro capillare e profondo delle Pro Loco, un lavoro che agisce sulla comunità come collante sociale.”
Gabriele Sepio, giurista esperto di Terzo Settore, ha sottolineato che gli enti del Terzo settore costituiscono una parte fondamentale del welfare del nostro paese. ''Sono la base della nostra economia sociale: sono infatti realtà che prendono in carico i bisogni, delle persone portando avanti il principio di sussidiarietà presente nella carta costituzionale, e organizzando attività di interesse generale, anch’esse riconosciute dalla legge. Proprio in quest’ottica le stesse sagre sono rientrate recentemente nelle attività di interesse generale''.
Il quadro Finanziario della Federazione, approvato all'unanimità e con un avanzo di gestione, restituisce un ente in salute, con un saldo sostanzialmente alla pari, composto da entrate per circa 489.371,12 euro (quasi tutte da attribuire a contributo della PAT, e costi poco inferiori (485.919,22 euro). Le principali voci di spesa sono quelle per il personale della struttura e per l'offerta di servizi agli associati.
Le 230 pro loco trentine (numero davvero ragguardevole) hanno mediamente 94 soci ognuna per un totale di quasi 20.000 volontari attivi. I direttivi sono mediamente composti da 10 persone. Gli eventi organizzati nel 2024 sono stati quasi 2000.
Curiosità: il bilancio di una Pro Loco è di circa 41800 euro (calcolato sulla media totale delle uscite) ed è finanziato per il 70 % da incassi e sponsorizzazioni, per il 21% dai Comuni, per il 9% dai contributi della Provincia autonoma di Trento. Come si vede un carico sulla collettività (denaro pubblico) assolutamente minimo ...per un lavoro infinitamente di grande valore sociale.
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Intervista alla presidente Monica Viola
Corona Perer 22 marzo 2020 - Monica Viola lavora in campo sanitario ma nel mondo del volontariato ci è entrata all’età di 14 anni, nella Pro Loco del suo paese, la Pro Loco di Zambana, la realtà che organizza uno degli eventi più importanti del Trentino: la Festa Patronale dell’Asparago Bianco. Nel 2020 l'abbiamo intervistata sui problemi del mondo del volontariato. Ecco la sua visione.
Come definirebbe le Pro Loco del Terzo Millennio?
Le definisco come luoghi “attivatori di comunità”, soggetti capaci di creare una “nuova cultura dell’accoglienza” in cui il territorio è bello e vivibile sia per i residenti che per chi lo viene a visitare. Un concetto, questo, inserito - su nostro stimolo - nella nuova riforma del turismo trentino, che riteniamo possa essere la chiave per lo sviluppo turistico sostenibile di domani. E’ questo il ruolo cruciale per le Pro Loco di domani.
Presidente, Abbiamo spesso sentito dire che la burocrazia ''uccide'' il volontariato. E' davvero così?
Io credo che il rapporto che abbiamo con la burocrazia dipenda molto dal nostro atteggiamento: se la viviamo come una limitazione, allora tutto ci sembrerà pesante; se invece la prendiamo come una forma di protezione, che tutela noi e i nostri volontari, tutto cambia.
Quale è la norma che più vi mette in difficoltà? e cosa proponete per mitigarla?
L’emergenza sanitaria ha ovviamente aumentato la mole di lavoro in questo senso: proprio per questo, ora più che mai, la Federazione Pro Loco si sta impegnando per venire incontro alle Pro Loco fornendo tutto ciò che può essere utile per far fronte a queste incombenze, attraverso corsi di formazione, materiali informativi e supporto diretto. Siamo però certi che non sarà questo impegno aggiuntivo a bloccare le nostre attività: le Pro Loco non si sono mai tirate indietro davanti al fare, e lo dimostrano le numerose iniziative che si stanno avviando in tutto il Trentino.
Il DL depositato al Senato che dovrebbe alleggerire il peso sostenuto dalla Pro Loco per attività di promozione sociale come sagre o fiere, è andato avanti?
L’iter è in atto, è stato interrotto in questo periodo in cui i lavori parlamentari si sono concentrati su temi più urgenti, ma verrà portato avanti non appena possibile. Siamo comunque fiduciosi in un esito positivo e celere, giacché il Disegno di legge, presentato in Senato lo scorso febbraio, è stato condiviso e sottoscritto dai rappresentanti di tutti gli schieramenti politici.
Che ruolo avrà la Pro Loco del futuro tra Agenzie di spettacolo, APT e riforma del turismo?
Le Pro Loco costituiscono l’anello di congiunzione tra il territorio e il turista: con le loro proposte, permettono ai visitatori di entrare nella parte più autentica dei luoghi, di scoprirne l’anima e le risorse più significative, in virtù della loro natura spontanea e nata dal basso. Facendo animazione, le Pro Loco fanno però molto di più che creare occasioni di divertimento ai turisti: soprattutto, tengono vivo il territorio, permettono la partecipazione, la condivisione e coesione sociale: in ultima analisi, aumentano la qualità della vita di chi risiede nei territori.
Su cosa si basa il suo impegno?
Il mio impegno è indirizzato a rendere le Pro Loco consapevoli di questo ruolo di “attivatori di comunità”: un processo di cambiamento culturale che non sarà veloce né semplice, ma che renderemo possibile fornendo loro strumenti ad ampio raggio - corsi di formazione, occasioni di confronto, servizi e progetti dedicati – ed ascoltando e dando voce ad ogni realtà, anche la più piccola. L’obiettivo è quello di costruire insieme a loro territori sempre più vivibili, sani ma soprattutto felici e degni di essere visitati.
(Corona Perer)
2020
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