
Paesaggio Rurale Olivicolo: va tutelato!
La Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio
Il Paesaggio Rurale Olivicolo va tutelato. Il futuro dell’olio passa attraverso un progetto integrato di valorizzazione e promozione. Che contempli ogni aspetto del settore, dal turismo del cibo e dell’olio al ruolo strategico del paesaggio rurale olivicolo, dall’importanza dell’identità territoriale alla visione dell’olio come cultura e stile di vita, dalla produzione al marketing all’economia fino agli aspetti più a “lunga prospettiva” di educazione scolastica e formazione.
Questo è l’obiettivo della Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio, presentata nei giorni scorsi a Siena, durante i lavori del convegno dedicato al Turismo dell’olio e del cibo, nell’ambito delle celebrazioni istituzionali del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione, da Roberta Garibaldi, docente universitaria e riferimento per il turismo enogastronomico italiano.
Si può fare turismo attraverso la valorizzazione dell’identità locale e della produzione tipica locale attraverso l’identificazione ed il riconoscimento dei vari territori come “Aree d’eccellenza di produzione dell’olio”.
"La cultura dell’olio e dell’olivo, può essere forza propulsiva per la riscoperta dei territori attraverso il turismo dell’olio e la proposta di una Carta dell’Accoglienza può essere un modo per incentivarlo" afferma il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi. "“In questi venticinque anni le Città dell’Olio si sono dedicate alla valorizzazione della cultura olivicola e dei territori di origine, in un’ottica di sviluppo sostenibile dove il paesaggio: ambiente, biodiversità̀ e identità̀ culturale sono diventati elementi determinanti per riscoprire le proprie radici storiche".
L'idea è quindi sviluppare un’offerta integrata tra olio, cultura e turismo attraverso un approccio innovativo, creativo e sostenibile, accogliente ed attrattivo. Le Città dell’Olio vogliono quindi sviluppare una rete d’offerta tematica che possa coinvolgere gli operatori e produrre un impatto economico positivo sui territori, in termini di indotto generato e di occupazione.
Il turismo enogastronomico è oggi considerato tra i segmenti più in crescita e maggiormente dinamici. Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019, di cui la stessa Garibaldi è autrice, testimonia infatti un’alta partecipazione alle esperienze enogastronomiche degli italiani in viaggio.
Conoscere chi desidera partecipare ad esperienze a tema olio è importante. Ai fini di determinare i possibili sviluppi dell’offerta, alcuni dati: i turisti vorrebbero poter acquistare i prodotti aziendali a prezzi interessanti (83%), poter assistere alla produzione dell’olio e partecipare a degustazioni o visite guidate (77%). La degustazione dunque si conferma elemento di grande attrattiva anche se il 79% vorrebbe un’esperienza più completa, come l’abbinamento con piatti e specialità del luogo, mentre il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti. E’ elemento di richiamo anche il desiderio di scoprire luoghi dal fascino antico come i frantoi storici e gli uliveti storici, apprezzati rispettivamente dal 75% e dal 70%. Addirittura al 61% dei viaggiatori piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio, diventando protagonista attivo.
“La scelta dei turisti italiani tende a ricadere verso le destinazioni che sanno integrare armoniosamente l’offerta enogastronomica con il paesaggio circostante. A prescindere dalla motivazione del viaggio, la presenza di un’offerta eno-gastro-turistica ha un peso rilevante nel processo decisionale insieme alla bellezza del paesaggio così come alla ricchezza del patrimonio culturale locale” afferma Roberta Garibaldi.
A partire dalla fine degli anni Novanta, regioni note per la produzione olivicola come Lazio, Liguria, Puglia, Toscana e Umbria, hanno iniziato a strutturare itinerari tematici per valorizzare tale eccellenza, attraverso la predisposizione di interventi specifici atti a facilitarne la fruizione come l’istituzione delle Strade dell’Olio.
Ad oggi il prodotto olio e l’offerta turistica vengono promossi principalmente attraverso le fiere. Le aree di sviluppo su cui intervenire per migliorare il livello dei servizi per i turisti dell’olio, sono dunque nell’ordine promozione, accoglienza del turista, esperienza di visita ed accessibilità. Gli strumenti quindi su cui devono investire le Città dell’Olio per supportare il settore in prospettiva turistica sono la formazione e ... informazione!
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