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''Fotogrammi Stupefacenti'', la storia di una rivincita

Il libro di Federico Samaden, scritto per dare speranza

Andata agli inferi e ritorno: la droga è certamente un viaggio, c'è chi ne esce e chi non sa di aver iniziato una strada che può essere senza ritorno. Il libro autobiografico di Federico Samaden ''Fotogrammi Stupefacenti'' è la storia di una rivincita come indica il sottotitolo. E' un dono di vita, un importantissimo atto di restituzione che l'autore ha sentito l'impeto di dover dare.

La sua storia è davvero la storia di una rinascita. Ed il suo libro un'iniezione di speranza per tutti quelli che il dramma della droga lo vivono in prima persona o nei propri familiari.  Vi si narrano le bugie, le truffe (soprattutto a se stessi) che il tossico adotta come metodo di vita per ingannare gli altri e negare l'evidenza di un problema che mangia la testa e il cervello e diventa in chi fa uso di sostanze, una ragione di vita.

Federico Samaden racconta la sua esperienza di caduta, i suoi tentativi di venirme fuori, la sua rinascita a San Patrignano, l'incontro con Vincenzo Muccioli, la sua successiva esperienza di educatore ex-tossico per i tossicodipendenti, gli amori della sua vita, le ragioni oer cui si può vivere bene e la sua storia - con i molti sensi di colpa di cui è invitabilmente intrisa - è una testimonianza in cui molti potranno riconoscersi. Al mondo degli adulti e in particolare ai genitori e agli educatori il libro offre un monito: ad essere vigili affinché aiutino i figli a maturare un’identità solida, bilanciata, in grado di resistere alle pressioni di morte di cui la droga è perfida messaggera.

"Dei propri sbagli si ha timore, si cerca di nasconderli agli altri per evitarne il giudizio. In adolescenza, terra di vita inquieta e di ricerca, gli errori sono spesso oggetto di giudizi adulti che, se non motivati e accompagnati da una sana dose di comprensione e fermezza, diventano macigni per chi li subisce" si legge nel libro che spiega molto bene come i ragazzini siano i più esposti e come l'età media del primo approccio con la droga si stia drammaticamente sempre più abbassando.

La  paura di vivere affrontando i propri limiti e le proprie solitudini, è il terreno su cui si innesta (e lavora) la droga. "E’ una via di fuga dallo specchio che il quotidiano vivere con gli altri ci impone". Il libro di Federico Samaden è vero, crudo, amaro. E necessario.



Spiega che il problema della droga può capitare a tutti, a prescindere dal ceto sociale o dalle possibilità economiche.  "Il modo per non cadere in questa trappola è prevenirla, maturando la consapevolezza della preziosità della propria vita e del suo valore, sapendo cogliere il senso di infinita bellezza che sta dentro ad ogni cosa, anche negli errori e nelle situazioni che non si comprendono" spiega il libro che offre a tutti un'ancora di speranza: chiunque può farcela. Occorre pazienza, costanza e l'illuminazione di capire che la vita vera sta fuori dalle droghe e dai mondi artificiali.

E tanta gente è accorsa alla Filarmonica per la presentazione ufficiale coordinata dal giornalista Rocco Cerone e promossa dalla Associazione La Torre. La testimonianza di Federico Samaden è stata preceduta da quelle di Francesco Lorenzi e Riccardo Rossi, membri della famosa rock band “The Sun”, che ebbe riconoscimenti e collaborazioni internazionali come “miglior punk rock band italiana nel mondo”. Un contratto con la Sony li portò ad essere supporter dei The Cure e persino dei Deep Purple. Ma è a seguito di una profonda crisi esistenziale vissuta a vari livelli dai membri della band che nel 2008 avviene il cambiamento.

La rivincita per il leader Lorenzi fu un percorso di riavvicinamento al Cristianesimo, cammino successivamente condiviso anche dagli altri membri del gruppo che decisero di lasciarsi alle spalle tutti gli eccessi e le dipendenze che li avevano accompagnati fino a quel momento assieme al successo.

Una decisione e insieme una svolta, dovuta alla volontà di dare un significato più vero alla propria vita e quindi anche alla musica, che acquista un taglio più profondo, solare e diretto rispetto a prima. Perchè la droga è soprattutto un problema di assenza di significato ma tutti possono venirne fuori è questo il grande messaggio di speranza di Samaden e la motivazione principale per cui ha scritto il libro raccontando se stesso.

 

"Fotogrammi stupefacenti" - Storia di una rivincita
di Federico Samaden - prefazione Giulia Tanel
postfazione Massimo Gandolfini
Dominus Production


Autore: Corona Perer

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