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Gubbio, il fascino delle tavole eugubine

''Sevakne'' è parola magica in Umbria: allude ai cibi rituali

"Sevakne" è parola magica in Umbria. Si riferisce infatti ai cibi rituali. Letteralmente significa ‘senza difetti’, quindi: di qualità, pura ed eccelsa. Così doveva essere il cibo offerto durante i cerimoniali di lustrazione ed espiazione della città, prezioso e gradito.

Le Tavole eugubine sono un documento di fondamentale importanza per la storia alimentare dando testimonianza, attraverso la glottologia, di come i nomi della trifola, dell’olio, del vino e della canapa si siano formati all’interno del ‘paleoumbro’, lingua che era in uso nell’Italia Centrale durante l’età del bronzo. Decine sono gli alimenti citati, come la ‘crescia’, un pane piatto non lievitato, in uso ancora oggi sulle tavole degli attuali umbri.

La città di Gubbio ed il suo territorio di riferimento sono contrassegnati dalle mirabili tracce della sua antica storia: dalle antiche popolazioni umbre alla civiltà romana per arrivare al medioevo. Un ricco patrimonio materiale, ma anche e soprattutto immateriale, con tradizioni che si tramandano nei secoli, come la Festa dei Ceri, che fa parte della Rete italiana delle grandi macchine a spalla e che è in procinto di essere inserita insieme alle altre realtà che hanno già ottenuto il prestigioso riconoscimento nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

 

Dalla sua antica storia prendono origine le tradizioni in tema di agricoltura, produzioni agricole e tradizioni ricostruite fin dall’epoca degli antichi Umbri grazie alla descrizione dei riti e dei cibi offerti agli dei descritta proprio dalle Tavole di Gubbio, sette lastre di età pre-romana, incise nel bronzo e conservate nel Palazzo dei Consoli.

Si tratta del più antico testo sacro e laico, insieme, redatto in lingua umbra, con l’uso di due alfabeti diversi nel quale si incontrano indicazioni di alimenti: cibi destinati ai riti del sacrificio ma anche alle cene sociali che concludevano la cerimonia. Un mangiare “senza difetti” a tutela della sacralità della salute dell’uomo moderno che potrà trovare a Gubbio la possibilità di praticare una vacanza vera: per corpo e spirito.

Gubbio merita un soggiorno anche per fare esperienza di come quegli antichi cibi per la tavola degli dei si siano evoluti, conservando qualità, sacralità e capacità di consolidare i rapporti sociali dei residenti e dei residenti con gli ospiti, specie in occasione rituali (feste, celebrazioni, religiose, sagre, ecc.).

E' una delle più belle ed autentiche città medioevali d’Italia, con un territorio ricco di tracce della storia e con un paesaggio ed una natura di particolare qualità, destinazione turistica di grande fascino in cui il turista può immergersi nella storia ed in un ambiente naturale che stimola anima e corpo. Cosa volere di più?

 

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