
La storia del Bergamotto
Le origini del bergamotto ancora oggi sono avvolte nel mistero
(Corona Perer) - Da dove viene è perche si chiama così? Le origini del bergamotto ancora oggi sono avvolte nel mistero. Diremo anzitutto che le testimonianze del suo utilizzo affondano le radici alla corte di Carlo V, dei Medici e del Re Sole.
Il bergamotto – Citrus bergamia, Risso – è un agrume dall’origine sconosciuta. Esistono tre cultivar:
1) Femminiello
2) Castagnaro
3) Fantastico
L’origine di questo agrume miracoloso è però misteriosa. Qualcuno dice provenga dalla Cina, altri da Pergamo nell’Antica Grecia. C’è poi chi lo colloca a Berga in Spagna, importato da Cristoforo Colombo che l’aveva scovato nelle Isole Canarie.
Molti autori lo fanno provenire dalle città dell’Asia. Altra suggestiva ipotesi è che il bergamotto sia originario della Turchia dove esiste una varietà agronomica denominata “pera del signore”.
Quello che è certo è che si tratta del più pregiato tra gli agrumi. Come riconoscerlo? Il Bergamotto di Reggio Calabria ha forma sferica, con un peso medio di 150 gr. Il colore alla maturazione è giallo. Sul mercato arriva da novembre a marzo.
Ha trovato casa nell’area di Reggio Calabria e la Locride, un territorio ritagliato tra mare e montagna che ha costituito l'habitat ideale per la pianta per questo sempreverde che fiorisce in primavera.
Il primo bergamotteto di cui si ha notizia venne impiantato nelle vicinanze di Reggio Calabria da Nicola Parisi, nel fondo denominato “giunchi” nell’anno 1750. All'epoca l’essenza veniva estratta per pressione manuale dalla scorza del frutto e fatta assorbire da spugne naturali collocate su recipienti appositi (oggi viene ricavata per abrasione, mediante un sistema di grattugie e nelle apposite “pelatrici”, dalla parte superficiale dei frutti).
Il 1844 registra la prima vera e propria industrializzazione del processo di estrazione dell’essenza di bergamotto con l’invenzione, da parte del reggino Nicola Barillà, di una macchina per l’estrazione denominata “macchina calabrese”, la quale riusciva a garantire non solo resa elevata in tempi più brevi, ma anche una finissima qualità dell’essenza.
Questo agrume è atipico perchè possiede delle caratteristiche che lo rendono unico. Per lungo tempo è stato principalmente impiegato nell’industria profumiera e cosmetica ma si registra un utilizzo crescente anche nel settore farmaceutico grazie alle proprietà antibatteriche, antisettiche, antivirali e antimicotiche presenti nel prodotto.
Ricco di proprietà benefiche, è sempre più diffuso il suo utilizzo nell’elaborazione di piatti dolci e salati, nella produzioni di liquori e bevande e della sua scorza per la produzione di piccoli oggetti artigianali.
Ricco, ricchissimo di proprietà benefiche il bergamotto vanta un pedigree di benessere incomparabile. Serbatoio di vitamine A, del gruppo B, C e flavonoidi, è stato dimostrato che sia un toccasana per il cuore e la prevenzione delle malattie cardiovascolari (ictus, arteriosclerosi, infarto), nonché per il controllo del colesterolo in eccesso.
Note da tempo sono le proprietà disinfettanti e antivirali come pure apprezzate sono gli effetti positivi dell’essenza del bergamotto come antidepressivo e ansiolitico. Infine, la straordinaria ricchezza di polifenoli, sostanze antiossidanti, aiuta il nostro organismo a rimanere in forma e in salute.
I ''Nasi'' celebri sanno bene che portento sia il Bergamotto. Ma se è noto a molti che il bergamotto è un ingrediente essenziale della profumeria, è certamente meno noto che il primo utilizzatore “storico” del bergamotto come aroma è stato individuato in un pasticcere siciliano di nome Procopio. Con la sua “acqua di bergamotto” riuscì in un'impresa storica: profumare nel 1600 l’intera Reggia di Versailles che all’epoca risentiva della mancanza di toilettes.
Il Re Sole Luigi XIV lo premiò con l’autorizzazione ad esercitare la pasticceria nel locale di Parigi che ancora oggi porta il suo nome, “Procope”, situato nel cuore di Saint-Germain des Prés, dove si può gustare il sorbetto al bergamotto.
La fortuna del bergamotto nasce con l’acqua di Colonia, essenza di gran successo, raffinata da Gian Paolo Feminis, un piemontese emigrato in Germania.
In Calabria l’estrazione dell’olio essenziale del bergamotto risale alla fine del settecento e da allora le industrie internazionali della profumeria di alta qualità se lo contendono come materia prima essenziale.
Le sue note fragranti, delicate, persistenti sono apprezzate dai “nez” della profumeria internazionale, che riescono a distinguerle in note di testa, di corpo e di coda per le loro valutazioni finalizzate alla composizione di un profumo o di un’acqua di colonia.
Il bergamotto possiede un odore delicato e persistente che costituisce già un eccellente profumo. Si caratterizza, inoltre, rispetto anche agli altri olii essenziali agrumari, perché possiede un certo effetto fissativo quando è usato in concentrazioni abbastanza alte e perché armonizza con quasi tutti gli altri olii trasmettendo ai profumi un’indefinibile dolcezza ed una squisita freschezza. In pratica, svolge molteplici ruoli: rinvigorisce e dà brio agli odori più leggeri, evidenzia quelli latenti e, d’altro canto, attenua e migliora alcuni odori troppo forti. In definitiva, è quasi impossibile preparare un buon profumo senza bergamotto e ciò giustifica il suo diffuso impiego in ogni parte del mondo.
La pianta del bergamotto ha foglie si presentano molto grandi e simili a quelle del limone per colore e forma. Gemme e fiori risultano mediamente grandi e bianchi.
Il frutto maturo presenta colore giallo limone, con pezzatura media e piccola e dalla forma oblata, arrotondata ovvero piriforme.
La buccia risulta mediamente sottile, a superficie liscia, a volte, moderatamente rugosa ed aderente; mentre la polpa, moderatamente consistente, si presenta di colore verde-giallo-pallido, di elevata acidità e sapore amaro.
La coltura del bergamotto à soprattutto localizzata in Calabria, soprattutto in provincia di Reggio Calabria.
Soltanto una minima parte viene coltivata in Africa (Malì, Guinea, Costa d’Avorio e Camerun) e Sud America (Argentina e Brasile).
Autore: Corona Perer
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