Arte, Cultura & Spettacoli

A casa di Morandi, il metafisico

Uomo e Artista saldamente ancorato al XX secolo

Morandi fu uomo e artista saldamente ancorato al ventesimo secolo: un uomo che ha vissuto due guerre mondiali e provato il peso della disillusione, la perdita di riferimenti, la sconfitta di ogni credo. Per arginare la deriva dell’umano il pittore ricerca un ordine mentale, un’armonia della forma, una materia che si fa luce, senza tuttavia cancellare il brivido del dubbio che si ritrova in ogni sua immagine, trasformato in attesa, sospensione.

Ad oggi i dipinti di Morandi catalogati sono poco più di 1400. Le opere del pittore realizzate negli anni giovanili, ovvero tra il 1910 e il 1920, sono quelle nate dallo studio, dalla sperimentazione e da una ricerca costante finalizzata al raggiungimento di un proprio autonomo linguaggio. È il decennio in cui decollano alcune delle principali avanguardie artistiche e i dipinti coevi di Morandi odorano per l'appunto di Futurismo e di Cubismo. 

"Anch'io" - dichiara egli stesso nel 1928 - "come tanti giovani di buona volontà, sentivo la necessità di un totale rinnovamento dell'atmosfera artistica italiana", ma "questa mia iniziale adesione non andò più oltre di una partecipazione alla prima mostra dei 'Giovani Futuristi' da Sprovieri a Roma".

Dal 12 aprile al 14 settembre 2025 il nuovo CAMeC - Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia ospiterà la mostra “Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito”, dedicata a due grandi interpreti dell’arte italiana del Novecento, per la prima volta insieme in un confronto diretto.

La mostra, a cura di Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti, presenta circa 60 opere provenienti da prestigiosi musei italiani, tra cui il Museo Morandi di Bologna, la GAM di Torino e il MART di Rovereto, e importanti collezioni private, nonché dalla collezione permanente del Museo CAMeC della Spezia.

Nella casa di Giorgio Morandi in via Fondazza 36 a Bologna, nel ripostiglio adiacente al suo studio, si conservano ancora i modelli che a lui servirono per le opere della stagione metafisica, circoscrivibile a una breve parentesi tra l’estate del 1918 e il tardo autunno del 1919.

Il Museo Morandi  nel 2024 ha commemorato il sessantesimo rendendo fruibile al pubblico anche un importante nucleo di lavori di Giorgio Morandi provenienti dalla collezione privata di Antonio e Matilde Catanese.

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