
Lorenzo Quinn, Baby 3.0
L'artista delle mani, a Venezia per un'altra opera di speranza
Venezia 30 luglio 2022 - L'artista delle mani, è a Venezia per un'altra opera di speranza. La nuova creazione monumentale di Lorenzo Quinn da poco inaugurata a Venezia, è "Baby 3.0" - simbolo di rinascita, tributo verso il mistero della vita che accomuna ogni essere umano e dà speranza per il futuro.
Collocata nel giardino di Palazzo Corner della Ca' Granda a San Marco, splendido e imponente edificio progettato da Jacopo Sansovino, sede storica della Città metropolitana di Venezia e sede della Prefettura, "Baby 3.0" è una scultura sorprendente e iconica che si staglia sul Canal Grande intessendo con le sue acque magici riflessi.
In rete d'acciaio inossidabile e fusione di alluminio, alta 7 metri e larga quasi 9, l'opera rappresenta un bimbo nel grembo materno, mònito a ridare valore alla vita e ai cambiamenti necessari per un domani migliore per l'Umanità e l'ambiente.
Un lavoro di grande poesia che, ammantato di luce, di notte assume ulteriore forza evocativa e pienezza della composizione “Di giorno quasi sparisce", spiega Quinn, "mentre di notte prende vita, acquistando una maggiore forza come se la notte fosse il momento del concepimento dell’opera e della vita umana”.
Amira Gad, curatrice e scrittrice scrive: "paradossalmente per l'attività artistica di Lorenzo Quinn, questa scultura è a un tempo monumentale per dimensioni ma intima nel sentimento che genera. Ci invita ad entrare in un bozzolo...e ci mette di fronte all'immensità delle domande che ne sono al centro e che sono l'essenza di tutto ciò che facciamo, della cultura, della scienza, della filosofia, dell'innovazione: Perché siamo nati? Perché siamo qui? Qual è il nostro scopo nella vita? Con il titolo, l'artista suggerisce una umanità migliore ed evoluta, una versione 3.0 di noi stessi alla quale mirare."
Lorenzo Quinn, arista figurativo ormai di fama internazionale, avvia con Baby 3.0 una nuova fase del suo percorso artistico: "Siamo in un momento storico molto importante: speriamo possa essere la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo più positivo, basato sull'amore, sull'empatia, sulla gentilezza e sul rispetto. Questa scultura vuole cercare un dialogo, una rinascita dell’umanità partendo, metaforicamente, dal ventre materno."
Dopo "Support" (2017) e "Building Bridges" (2019), Quinn torna quindi nella città lagunare: "Venezia per me è molto importante sia dal punto di vista personale che per la mia carriera artistica. Qui ho esposto le mie opere più importanti e con "Baby 3.0" chiudo un ciclo e ne apro un altro: è una rinascita”.
Oltre ad essere visibile dall'acqua, sarà possibile per il pubblico entrare liberamente nel giardino di Ca' Corner per vedere da vicino l'opera.
Foto By Antonino Barbuto
Lorenzo Quinn è ormai uno scultore figurativo italo-americano di fama internazionale. Nato a Roma nel 1966 dall'attore messicano-americano premio Oscar Anthony Quinn e dalla sua seconda moglie, la costumista Jolanda Addolori, realizza durante gli anni di studio all'American Academy of Fine Arts di New York, che tra tutte le arti il suo futuro sarebbe stato la scultura.
Le sue opere monumentali di arte pubblica, come anche i suoi pezzi più piccoli, trasmettono la sua passione per i valori eterni e le emozioni autentiche. In particolare, molte delle sue opere più famose rappresentano espressive ricostruzioni delle mani umane. Nel 1988 Quinn sposa Giovanna Cicutto e, dopo la nascita del primo figlio, decidono di lasciare New York per trasferirsi in Spagna.
Negli ultimi due decenni, le opere di Lorenzo Quinn sono state esposte in tutto il mondo. Tra le sue opere monumentali si ricordano "Support" (2017) esposta a Venezia - le mani di un bambino che dall'acqua del Canal Grande sorreggono Ca' Sagredo, in una denuncia contro l'inquinamento della città - e "Give" (2020) installata anche nel Giardino dei Boboli degli Uffizi a Firenze; "Together" (2021), opera di land art presentata prima a Cannes e poi nell'esposizione "Forever is Now" in Egitto, in occasione del primo evento di arte contemporanea tenuto nel sito UNESCO delle Piramidi di Giza e "Force of nature" (2017), alta cinque metri installata sulla sommità del Museo di Arte Moderna di Shanghai, per ricordare il grande potere della natura e ciò che Quinn descrive come il nostro "falso senso di sicurezza" nei suoi confronti.
Venezia 30 luglio 2022
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Lorenzo Quinn: ''Impariamo a dare''
L'artista delle mani e il suo messaggio di speranza
(27.8.2020) “Nella vita per ricevere bisogna dare. E tutti noi abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere molto dalla terra" afferma l'artista Lorenzo Quinn scultore noto per le sue grandi installazioni di mani. Nasce così la scelta di costruire un messaggio di speranza e proporlo (prima di donarlo) a Boboli, luogo della bellezza e del verde.
"Il mio vuole essere un messaggio di speranza. La mano dell’uomo è mia, quella della donna è di una modella, la loro unione rappresenta tutta l’umanità. Il bianco è il colore della purezza e dell’innocenza, della colomba e della pace. Per questo ho scelto di offrire un ulivo come messaggio universale” afferma Quinn.
L'opera si intitola ‘Give’ èd è stata pensata per essere donata alla città di Pietrasanta, nel segno del rispetto della natura e della lotta contro il cambiamento climatico. Prima della consegna è stata esposta in anteprima nel Giardino di Boboli ‘Give’ di Lorenzo Quinn (Roma, 1966).
L'opera resterà nel Giardino di Boboli fino al 19 ottobre poi andrà nel Parco Internazionale di Scultura e dove farà parte di un progetto Onu contro il cambiamento climatico.
Quinn, conosciuto al grande pubblico per le mani installate in Canal Grande a Venezia nel 2017 durante la Biennale dell'Arte, torna ad esplorare i significati del suo soggetto preferito. La nuova opera simboleggia il senso del donare senza ricevere.
L’ispirazione è maturata dal rapporto tra l’umanità, il mondo e in particolare la natura che ha sempre dato e continua a dare senza pretendere niente in cambio. L'artista ha realizzato la scultura in resina e materiale riciclato, in modo da trasmettere un messaggio basato sulla sostenibilità ambientale. La mano di un uomo si unisce a quella di una donna per sottolineare il valore del dare. L’opera è portatore di un messaggio di pace rivolto all’umanità e simboleggiato da una pianta di ulivo.
Autore: Segreteria di Redazione
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