Paolina, storia di un capolavoro
Antonio Canova - La scultura è stata restaurata
(ph. Lino Zanesco) - Paolina è tornata, è stata dal medico che le ha recuperato il dito. "Un'operazione chirugica estetica che ce la restituisce come era e dove era" afferma Vittorio Sgarbi presidente del Museo Canova.
Come si ricorderà il gesso fu danneggiato da un visitatore durante una visita al Museo. Il "vandalo" ha avuto ciò che si meritava. "Anzitutto il dileggio" ha detto il presidente Sgarbi, mettendo anche in luce come l'episodio sia stato involontariamente un evento mediatico. "Quel terribile errore, che l’uomo senza eleganza e senza fascino (al contrario dell’opera) credeva non fosse stato visto, fece parlare per giorni di Canova, persino aumentando il flusso di visitatori al Museo. Noi e tutto il mondo vedemmo quello spettacolo ridicolo nella registrazione delle telecamere. Un atto riprovevole ma non fatale, perché nella storia del gesso di Paolina vi sono numerosi interventi di restauro, alcuni dei quali poi rimossi per riportare l’opera a nudo".
"L’idea che prevale e domina in Paolina è perfezione, ordine e armonia con una sensibilità agli archetipi classici” spiega dal punto di vista estetico Vittorio Sgarbi
Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804-1808
A restauro concluso Paolina è stata la star della mostra a lei dedicata ''Paolina. Storia di un capolavoro'' (svoltasi dal 19 marzo al 30 maggio 2021 al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno) che ha di fatto inaugurato le celebrazioni canoviane del 2022, anno del bicentenario della morte di Antonio Canova, uno dei più grandi artisti di tutte le epoche e che proprio nel piccolo paese del trevigiano è nato nel 1757. Per il centenario lavorano nel 2022 Bassano del Grappa Roma, Venezia e Possagno, ma in fila ci sono anche Filadelfia, il Giappone, la Corea, perchè Canova fu artista internazionale e la sua fama è patrimonio mondiale.
“Possagno è legata in modo viscerale a Canova e alle sue opere, per questo tutto ciò che le riguarda tocca nel profondo la sensibilità ed il senso di appartenenza della nostra comunità” ha dichiarato Valerio Favero, Sindaco di Possagno.
Moira Mascotto, Direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova e Curatrice della mostra spiega che la Mostra su Paolina è stata pensata poco tempo dopo il danneggiamento subìto dal capolavoro canoviano, occorso lo scorso luglio. ''Oltre a voler celebrare l’opera e la conclusione dei lavori di restauro, l’intento è di far riflettere sulla necessità di salvaguardare l’intero patrimonio artistico, memoria storica di ogni civiltà” ha dichiarato la dottoressa Mascotto.
Il percorso si avvale di opere appartenenti al patrimonio di Possagno esposte in maniera permanente nelle sale espositive di Casa Canova e “studi” che confluirono nelle scelte finali adottate dall’Artista per la realizzazione della Paolina.
Preziosi documenti d’archivio illustrano anche il trasporto di Paolina via mare del gesso dal porto di Civitavecchia prima a Venezia, attraverso l’uso di casse di legno, e poi fino a Possagno tramite dei carri trainati da buoi, per essere successivamente esposto, a partire dal 1836, nella Gypsotheca edificata per volontà di Giovanni Battista Sartori su progetto dell’architetto veneziano Francesco Lazzari.
Sono inoltre esposti i primi cataloghi della Gypsotheca, che testimoniano l’allestimento originario, e alcuni volumi storici contenenti interessanti passi attinenti all’opera. E pi si getta uno sguardo sugli accadimenti della Grande Guerra, durante i quali l’opera venne duramente oltraggiata. In questa sezione anche altri gessi pesantemente danneggiati durante l’evento bellico, come la Najade, la Ebe, la Venere che esce dal bagno, Danzatrice col dito al mento e una Testa ideale.
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