Storia di Elvira, la modella di Modigliani
Chi era davvero? Tenta una risposta il giornalista della Rai Carlo Valentini
di Corona Perer - "Elvira, la modella di Modigliani" (Graus editore) è la storia romanzata di una donna. Non comune e dentro una storia non-comune. Attorno a lei ruota un'opera-icona di gran lignaggio e dalla firma importante quella di Modì.
Che si poteva dire di quella modella intimamente legata al pittore tanto da comparire in numerosi dei suoi nudi, intrigante (senza mai perdere in castità) che fissa osservava i posteri, immersa nel fascino compositivo del pittore toscano?
Tenta una risposta il giornalista della Rai Carlo Valentini con il suo romanzo. Attorno alla bella e silente figura femminile, Valentini costruisce una narrazione che calamita e getta il lettore nella Parigi degli artisti: da Picasso a Renoir, da Cezanne a Matisse.
Elvira "la Quique" di Amedeo Modigliani era non solo la modella ma anche l'amante. Quando non posava, frequentava con lui la Parigi bohemienne in cui il bel pittore italiano si era fatto notare per gli eccessi e la creatività. E' il periodo migliore per l'artista che morirà giovane e in povertà lasciando dietro sé anche alcune leggende legate alla distruzione di tutte le sue opere.
Siamo nel periodo della Belle Epoque, mondana e felice, ignara di quello che di lì a pochi anni si scatenerà sull'Europa. Parlando di Elvira, Valentini ricompone un mosaico di relazioni e fatti attraverso i quali rileggere in controluce la storia dell'artista infelice.
E il risultato è l'affresco di un'opera tra gioia e libertà. E di una vita: tra amori e tradimenti che la guerra ferma e segna tragicamente. Molti pittori vennero chiamati al fronte, non Modigliani che fu scartato per le sue malandate condizioni di salute.
Ciò che divise la modella prediletta dal suo artista fu un tradimento: Amedeo si invaghisce della bella e disinibita Beatrice figlia di un filatore londinese. "Non volermene" disse Amedeo ad Elvira. "Devo seguire il mio istinto come nell'arte rincorro l'ispirazione, ho bisogno di avventurarmi nell'universo femminile, esplorarlo, carpirne i segreti".
Modì, era fatto così.
Fino al 15 settembre 2024 un capolavoro di Amedeo Modigliani è esposto al Museo Novecento di Firenze. Si tratta dell’unico autoritratto eseguito dal pittore livornese, una tra le opere più valutate al mondo, raggiunge Firenze in occasione della mostra ''Ritorni. Da Modigliani a Morandi'', che vede riunite per la prima volta una quindicina di opere di grandi maestri del novecento italiano appartenute ad Alberto Della Ragione.
Assieme al mitico Autoritratto di Modì, saranno esposte laNatura morta metafisica di Morandi, la Camera Incantata di Carrà e la grande Crocifissione di Guttuso, tutti prestiti di inestimabile valore storico artistico giunti dai grandi musei italiani e stranieri (a cura di Eva Francioli, Sergio Risaliti, Chiara Toti).
Autore: Corona Perer
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