La Sentenza della Corte Costituzionale
''È forse questa l’ora più buia del nostro ordinamento''
"È forse questa l’ora più buia del nostro ordinamento, quella in cui la legislazione tirannica degli ultimi tre anni pare conseguire un crisma di legittimità, perchè si sancisce che per il cittadino non può esservi tutela giurisdizionale nei confronti dell’arbitrio, sempre giustificabile con l’emergenza di turno". La Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo (ne è presidente l'Avv. Renate Holzeisen) ha svolto una prima disamina delle motivazioni addotte dalla Consulta che supportano l’obbligo vaccinale. Il giudizio negativo è tombale: siamo in sostanza di fronte ad un cambio di paradigma da parte del Giudice delle leggi "...che giustifica ogni restrizione dei diritti primari – in particolare quello al lavoro – affermandone la non irragionevolezza secondo i canoni costituzionali".
L’esito negativo per chi confidava nel ripristino della legalità costituzionale era già noto sin dall’emissione del comunicato stampa della Consulta, ma ora in punta è possibile svolgere alcune considerazioni sui passaggi fondamentali delle motivazioni delle due pronunce di rigetto (la terza è di inammissibilità per difetto di giurisdizione del rimettente).
''La Corte non ha avuto remore nell’operare una vera e propria rilettura “emergenzialmente orientata” della propria giurisprudenza da oltre 30 anni, tradendo le istanze di tutela della persona, sia sotto il profilo dell’autodeterminazione che sotto quello strettamente sanitario", si legge in una nota degli avvocati Renate Holzesein e Alessandro Fusillo (quest'ultimo vice presidente della confederazione). ''L’operazione ha il sapore di una vera e propria riscrittura del passato di stampo orwelliano''.
In particolare i due legali, da sempre in prima fila fin dai primi decreti Conte (quelli caducabili, ma mai caduti), segnalano che il concetto di “scienza” viene ridotto a mere nozioni, "...selezionate e confezionate da istituzioni sotto il controllo dell’esecutivo, rese disponibili per l’esecutivo medesimo nel momento in cui la decisione viene assunta, in una vera e propria orgia di autoreferenzialità del potere che non lascia spazio ad istanze di tutela della persona".
''Il passaggio che desta le maggiori preoccupazioni e perplessità è quello della sentenza 14/2023 in cui si avalla espressamente la possibilità del sacrificio del singolo nell’interesse della collettività. Un’apertura di credito ad un nuovo totalitarismo attuato su basi scientistiche''.
Da tali premesse, la Corte Costituzionale è pervenuta a sancire la “non irragionevolezza” di scelte del legislatore. ''Espressamente motivate con l’esigenza della “prevenzione dal contagio”, individuando il beneficio per la collettività in considerazioni nebulose, insistendo anche su dati relativi al funzionamento del sistema sanitario che neppure sisarebbero dovuti prendere in considerazione in un corretto giudizio di bilanciamento degli interessi''.
In un passaggio ''motivazionale'' i due legali ravvisano ragioni palesemente pretestuose: "Si
respinge la strategia alternativa incentrata sui test diagnostici, l’esito finale cui la Consulta è pervenuta è, né più né meno, che la negazione della realtà nella sua autoevidenza. Con tali pronunce, in estrema sintesi, la Consulta ha perso l’occasione di proclamare ai cittadini, e al mondo, che l’Italia è un paese libero, anzi parrebbe voler mettere una pietra tombale sui diritti di libertà che i padri costituenti vollero scolpire nella Carta".
Si tratta di una nota necessariamente esplicita sulla gravità del momento e di questa decisione. La domanda è: chi è restato a presidiare quella "Bella Costituzione che tutto il mondo ci invidia" per dirla con parole che potrebbero stare in bocca a un Benigni o a una Milly Carlucci?
Qualche avvocato, in scienza e coscienza, e uno o due magistrati tra Firenze e Palermo. È per contrastare questo stato di cose che Confederazione Legale è nata ed ha mosso i suoi primi passi ed intende perseverare affinché, grazie alla presa di coscienza di vasta parte della popolazione e ad una opposizione attiva nella vita sociale, il cambio di paradigma possa essere ribaltato. "Vorremmo scongiurare il definitivo scivolamento della Repubblica italiana nell’abisso distopico totalitario cui sembra proiettata. Mai come ora, il verso virgiliano che esorta a non cedere al male ma ad opporvisi con crescente coraggio appare di drammatica attualità'' conclude la nota della Confederazione.
Nel frattempo il popolo italiano bèla a Sanremo dove il Sovrano, dal sorriso apparentemente magnanimo, ha portato la sua manina benedicente.
Senza un vero risveglio sull'emergenza costituzionale questo paese non cambierà.
Corona Perer
11 febbraio 2023
Autore: Corona Perer
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