
Banca Popolare di Sondrio: che succede?
Sistema bancario - le manovre di BPER su BPSO
Sondrio, 6 ottobre 2025 - Il Sistema bancario italiano è stato al centro di diverse manovre e scalate. Una di queste ha riguardato di recente l'acquisizione di Banca Popolare di Sondrio da parte del gruppo BPER. Come noto la Popolare di Sondrio è stata rilevata con un'opas da oltre 4 miliardi.
Terminata la scalata si sono visti i primi effetti sul management: Mario Alberto Pedranzini, direttore generale e consigliere delegato di Banca Popolare di Sondrio,è uscito dal cda. Ed ha comprato una pagina per salutare dipendenti e i collaboratori della Banca che ha diretto per 49 anni. Non aveva potuto farlo via mail o meglio non gli è stato dato il tempo tecnico per farlo. E' normale questo? No.
''Lascio mio malgrado dopo 49 anni'' ha dichiarato l'ex consigliere delegato Pedranzini dopo l'opas Bper che si è visto costretto a comprare uno spazio sul Corriere della Sera per salutare i dipendenti.
Una scelta che rivela il forte rammarico per i fatti degli ultimi mesi. «Le vicende di mercato di inizio anno hanno portato la nostra Banca a far parte dei gruppo bancario Bper, che ha ritenuto di cambiare la guida» ha scritto nella lettera. «La legge Renzi che ha trasformato le popolari in spa ha creato un vulnus oltre a lasciare l'amaro in bocca». si legge nel messaggio.
''Ho dedicato a questa banca una vita, curandone con passione la crescita e lo sviluppo, prestando la dovuta attenzione a tutti gli stakeholder, con il massimo rispetto per gli azionisti e per tutti voi, dando vita a una squadra meravigliosa, in cui ciascuno ha dato il suo contributo con spirito im prenditoriale, quella motivazione che ti porta a fare bene, a rifuggire l'omologazione per dare spazio alla creativita'' ha scritto sul Corrierone per ringraziarli di dedizione sostegno e anche della solidarietà ricevuta.
Mario Alberto Pedranzini ha ifatti sempre avuto un rapporto diretto con i collaboratori che avuta notizia della sua uscita dal cda gli avevano scritto centinai di messaggi di solidarietà.
L'ex-ceo aveva una lunga storia alle spalle, ha di fatto portato la banca nel Nord Est avendo sempre cura i rispettare i competitor locali. Aprire a Verona come a Trieste, espandere la banca in Svizzera, un passaggio per avvicinarsi all'Europa, è stata opera sua. Così come l'ideazione di importantissimi eventi culturali: l'omaggio a Dante per celebrare i 150 anni di storia della Banca, i convegni di studio, le serate di riflessione sull'attualità italiana in contesti prestigiosi e con grandi relatori (> come la serata a Villa Cordellina con Carlo Cottarelli). E poi la meravgliosa rivista della Banca, diretta da Mina Bartesaghi, con autori prestigiosi fra i quali anche il cardinal Ravasi.
Vedremo se il nuovo corso avrà altrettanta attenzione alla cultura.
L'impressione è che si sia davvero chiusa una bella pagina di storia: quella di una banca attenta al territorio e ai talenti che un territorio sa espriemere, tanto a livello imprenditriale come culturale.
foto Paolo Rossi
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