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Volti - Giorgio Napolitano, il Presidente degli F35

ll programma F35 non ha subito dietro-front. Lo dobbiamo a lui

Il programma di acquisto da parte dell'Italia di 90 caccia di quinta generazione fu mantenuto nonostante una crisi epocale, quella del 2008. Roberta Pinotti, ministra della Difesa del tempo,
in un tweet scrisse. "Nessuna conferma, nessuna disdetta. Numero di 90 è stato stabilito dal precedente Governo. Il programma prosegue secondo l'illustrazione data al Parlamento".

E chi sancì con la sua firma l'affare fu Napolitano, presidente andato in archivio con molte ombre, soprattutto una croce: il 'niet' da lui messo sul ricorso Codacons che aveva eccepito sui 13 miliardi di euro per gli F-35. Sostenne che la materia doveva passare per il voto assembleare dei parlamentari. Un giudice aveva accolto il ricorso. Un presidente lo aveva annullato: lui.

Il Presidente della Repubblica aveva sentenziato che non competeva ai nostri deputati decidere "se e come". Il Parlamento veniva esautorato, con atto assunto in seno al Consiglio Supremo per la Sicurezza e poco importò che questi aerei presentassero (e tuttora presentino) enormi problemi tecnici comportando uno spreco di denaro pubblico. E non importa, a quanto pare, se la maggioranza degli italiani non è d'accordo.

Altri governi tra cui quelli di Canada, Danimarca (persino la Turchia!) avevano ritrattato gli investimenti negli F-35, l'Italia no: è andata avanti con la benedizione del Capo della Stato e della Costituzione della quale Egli ha sempre chiesto il rispetto e dove all'art.11 c'è scritto che l'Italia ripudia la guerra.

Ecco ricorderemo Napolitano anche per questo: per aver esautorato in tempi di spending review il Parlamento da una scelta così determinante per le nostre casse. E per i benefit con i quali va in pensione da senatore a vita: maggiordomo, scorta, staff di segreteria, studio. Un Napolitano  - peraltro ignoto alla stampa italiana - è  immortalato in un servizio andato in onda alla tv tedesca e censurato in Italia > clicca qui

Lo ricorderemo insomma come un Presidente da dimenticare.
E ricorderemo che da anni il Parlamento è esautorato

 

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