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Archeologia - Cipro, il Museo di Nicosia

Siti Unesco - Intervista alla direttrice del Museo Archeologico Marina Solomidou Ieronymidou

(Corona Perer, Nicosia) - Marina Solomidou Ieronymidou, capo del Department of Antiquities a Nicosia (dove dirige anche il Museo Archeologico), tra il 2016 e il 2019 portò a compimento un'operazione delicatissima a Larnaca dove, nel corso di lavori al sistema fognario venne a galla l’antica Kition e un muro di difesa di grande valore storico, nonchè un mosaico che mostra le fatiche di Ercole. Per completare il lavoro gli archeologi hanno dovuto affrontare molti problemi pratici perché il mosaico si estende diagonalmente verso dei condomini e una residenza privata.

Marina Solomidou Ieronymidou (foto Corona Perer)


Cipro è ricchissima di antiche vestigia e di siti patrimonio Unesco. L'archeologia richiama a Cipro un giro di almeno 1 milione e 400.000 visitatori annui. Una visita al Museo Archeologico di Nicosia,  prova lo straordinario patrimonio rinvenuto nell'arco degli ultimi 200 anni di scavi.

Due secoli che hanno visto la rinascita a Pafos dell’imponente Santuario di Apollo Hylates. Anche gli scogli del mar di Cipro grondano storia. “Petra tou Romiou”, ovvero “lo scoglio del greco” ricorda la leggenda dell'eroe bizantino, Digenis Akritas, il quale fermò saraceni con la sua prodigiosa forza: sollevando un enorme masso e gettandolo in mare distruggendo la flotta nemica di predatori.

La Direttrice spiega che attualmente il Dipartimento da lei diretto gestisce 22 campagne di scavo ed accoglie studenti, ricercatori, esperti  da Europa, Usa e Australia.
E al museo ci si incontra in pezzi straordinari che hanno influenzato secoli di storia dell'arte e cultori di estetica classica.


Abbiamo intervistato la direttrice Marina Solomidou Ieronymidou e ci ha raccontato il fascino che i reperti dell'antichità classica in terra di Cipro suscitano in tutto il mondo ed anche comse sono organizzate le campagne di scavo in questo meraviglioso angolo di mondo che attirò anche i Veneziani.

Direttrice,  è difficile ottenere i permessi di scavo?
No, ma noi poniamo un severo obbligo: ovvero che si pubblichino studi e ricerche sui risultati.

Come disciplinate le vostre campagne di scavo?
Il nostro regolamento prevede sempre che ogni 5 ricercatori esteri ci sia un supervisore cipriota. Non sempre però abbiamo il personale sufficiente per assecondare questo criterio.

Chi effettua allora il controllo e come vi cautelate?
Una norma obbliga specificatamente il responsabile della campagna di scavo a rendicontare sul lavoro svolto e consegnare tutto il materiale recuperato a fine missione.

Avete mai avuto amare...sorprese?
Never, mai.

Ed il ricercatore che diritti si ritaglia?
Lasciamo ai responsabili della campagna il diritto di prima pubblicazione, ma nessun diritto sui materiali recuperati.

Quali sono le più importanti campagne in questo momento in atto?
Ci sono progetti finanziati da istituzioni dell'Ue e della Svizzera, siamo ancora impegnati a Pafos e alle Tombe dei Re.

I vostri reperti sono preziosi: avete molte richieste per mostre all'estero?
Sì, sono parecchie, ne facciamo ma secondo severi criteri di natura scientifica E per ognuna servono permessi speciali.

Attualmente dove siete impegnati con il vostro patrimonio?
Stiamo lavorando ad un'importante mostra sugli Assiri a New York.

Come è organizzato il vostro sistema di tutela dei beni culturali?
Noi abbiamo distinto i monumenti in statali e privati, per questi ultimi interveniamo solo per il 50% delle spese di gestione. Per gli altri totalmente.

E cosa succede se un privato rinviene dei reperti archeologici?
Qualsiasi cosa riNvenga appartiene allo Stato. In caso di rinvenimento scaviamo d'ufficio e decidiamo se è necessario procedere, allora procediamo all'esproprio. Noi abbiamo il diritto dovere di proteggere il patrimonio e i privati di essere pagati.

E se ci fossero fondati motivi per fare scavi nella parte occupata?
E' stata creata una commissione ad hoc che valuta i lavori da eseguire, lo scavo non autorizzato è illegale: in genere se la commissione delbera positivamente si lavora sotto l'egida Onu, ma non abbiamo controllo su ciò che si fa nella parte turca, purtroppo.

Avete notizia di scavi non autorizzati?
Sì purtroppo, anche se l' accordo che è stato raggiunto prevede che sia una commisione a decretare cosa fare e se andare avanti.


(Corona Perer, Nicosia)


 


Autore: Corona Perer

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